Morto Jonathan Demme. Se ne va a 73 anni il regista de Il Silenzio degli Innocenti
Dal 2010 la lotta contro il cancro. Fino ad oggi. È morto Jonathan Demme. Una fonte vicino alla famiglia ha dato la notizia a Indiewire.
Il regista de Il Silenzio degli Innocenti scompare all’età di 73 anni, lasciando un indubbio vuoto anche cinematografico. Dopo le cure a causa del cancro diagnosticato nel 2010, era tornato nel 2015 come giurato alla Mostra del cinema di Venezia e come regista con il film rock Dove eravamo rimasti con Meryl Streep. Anticonvenzionale. L’aggettivo migliore da attribuire a Jonathan Demme. Regista da Oscar, incline a raccontare vicende drammatiche e intime, sempre molto attuali. Il cinema era la sua vita: dai documentari dedicati al mondo della musica, della radio e della politica. Molto giovane esordisce come critico cinematografico e quando conosce Roger Corman inizia a collaborare alle sue sceneggiature. Negli anni ‘70 lavora con Joe Viola ed Eddie Romero, facendo della scrittura cinematografica il suo luogo prediletto. Nel 1974 debutta dietro la macchina da presa con Femmine in gabbia, ritratto di un gruppo di donne all’interno di un carcere particolarmente violento e bizzarro. Il film non ottiene un grande successo ma Demme non demorde. Seguono: Crazy Mama (1975), Fighting Mad (1976), Chroma Angel chiama Mandrake (1977) e Il segno degli Hannan (1979). Tutti i suoi primi film mostrano un Jonathan Demme acerbo ma interessante, ancora “piccolo” ma ricco di dettagli.
LA CARRIERA DI DEMME
Con Una volta ho incontrato un miliardario (1980) sottolinea la sua passione per il noir e cita il grande cinema di Hitchcock. Passano dieci anni prima della sua vera consacrazione al grande pubblico. È il 1991 quando Demme realizza Il silenzio degli innocenti, il suo capolavoro, ed è Oscar per la Migliore regia. La storia del film è un cult: Hannibal Lecter, interpretato da un sensazionale Anthony Hopkins, è un ex psichiatra che “inizia” un rapporto con una giovane investigatrice del FBI, l’innocente Jodie Foster. Un viaggio nei meandri della mente. Un viaggio oscuro, terrorizzante e magnetico. Nel 1993 Jonathan Demme torna in sala con un altro “filmone”, Philadelphia. Con questo film Tom Hanks vince l’Oscar come miglior attore protagonista, accompagnato dalle note della canzone omonima di Bruce Springsteen, anche lui premiato con la statuetta d’oro. Nella cinematografia di Jonathan
Demme non manca la politica, come dimostra The Manchurian Candidate (2004), piccola perla attualissima con protagonisti Denzel Washington e Meryl Streep. Film in cui Demme riflette sull’abuso di potere da parte del governo americano, senza troppi giri di parole. Da sempre appassionato di musica, non esita ad alternare film di finzione a documentari leggendari. Neil Young: Hearts of Gold (2006), New Home Movies From the Lower 9th Ward (2007) e Man From Plains (2007), fino al 2008 anno in cui chiama Anne Hathaway per l’intenso drama Rachel sta per sposarsi. La storia di uno scompiglio familiare. Alla Festa del Cinema di Roma è presente in due anni consecutivi anche se per motivi diversi: prima con Enzo Avitabile Music Life, e poi con la sperimentale rilettura di Ibsen Fear of Falling. Dove eravamo rimasti (2015) è il film con cui Jonathan Demme ha salutato il suo grande pubblico di fan. Un film diverso dal solito, forse più pop e meno vulnerabile. Un film di sicura speranza che invita al ritrovarsi, in un futuro.
– Margherita Bordino
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