Eleonora Rotolo – Black Friday
La mostra presenta una serie di lavori realizzati da Eleonora Rotolo negli ultimi 3 anni in modo lineare e pulito, una lucida e pura critica e riflessione sul mondo dell’iperconsumismo, dello spreco, della devastazione delle risorse umane e ambientali che viviamo ogni giorno senza quasi rendercene conto.
Comunicato stampa
La mostra “Black Friday” - ospitata presso Tabularasa Teké Gallery dal 05/05 al 28/05 - presenta una serie di lavori realizzati da Eleonora Rotolo negli ultimi 3 anni in modo lineare e pulito, una lucida e pura critica e riflessione sul mondo dell’iperconsumismo, dello spreco, della devastazione delle risorse umane e ambientali che viviamo ogni giorno senza quasi rendercene conto.
Giocando, per esempio, con il tema dei multipli per presentarci una serie di acqueforti “senza titolo“ sovraimpressionate che ben rappresentano la massificazione di piattaforme petrolifere in un mondo che diventa completamente industrializzato e sempre più cupo per ogni livello di stampa.
Impressionando, come nel caso de “il lusso costruito sul sangue”, un tappeto raffigurante il mondo sospeso da terra e ancorato alle pareti della stanza da lunghi fili rossi che finiscono in gomitoli che ricordano schizzi di sangue.
Facendo riflettere, come nel caso della serie Identità Liquide, una serie di tre teste velate realizzate con diversi tipi di vetro soffiato. Tre figure che si ripetono nella forma ma mutano nella sostanza e rimangono totalmente indistinte e anonime quasi a ricordarci quanto poco, spesso e volentieri, cerchiamo di capire veramente le persone che abbiamo davanti.
Testo critico a cura di Matteo Chini (estratto)
L’estrazione mineraria senza limiti, il fracking e le piattaforme petrolifere marine diventano nuovi modelli di un paesaggio terminale, disperate tracce di vita dell’Antropocene. I metalli preziosi – per il lusso e per l’elettronica - grondano sangue mentre l’identità dell’individuo incapace di reagire si liquefà fino a divenire inerte. Di fronte alla pervasività di questo Orrore, Eleonora rinuncia a ogni pessimismo impegnandosi a rifiutare l’idea che –come in 28 giorni dopo - “il futuro ha i giorni contati”.
Testo critico a cura di Gianluca Gramolazzi (estratto)
Ogni opera quindi ha più livelli di comprensione e, prendendo le parole della nostra intervista ad Aldo Giannotti, ogni lavoro è come una scala sulla quale ci si può incamminare per arrivare nel profondo dell’opera. Ogni gradino richiede uno sforzo ed è accessibile solo se si possiede la curiosità, quella che si ritrova nel bambino. Davanti a ogni opera quindi si deve adottare inizialmente un modo di pensare semplice, cercando di aumentare piano piano il grado di complessità. Magari non si arriverà mai a un pensiero coincidente con quello di Eleonora, ma lei adora il confronto. Quindi, perché non parlarle?