Collection

Informazioni Evento

Luogo
METROPOLE HOTEL
Riva degli Schiavoni 4149 - 30122, Venezia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
09/05/2017

ore 16 solo su invito

Curatori
James Putnam, Fiona Biggiero
Generi
arte contemporanea

Gervasuti Foundation London-Venice presenta la mostra Collection.

Comunicato stampa

ollection è una mostra/gioco sull'idea stessa di 'collezione' dove per l’occasione tre artisti contemporanei sono stati invitati a mostrare le loro opere nel contesto del Metropole, entrando in
dialogo con la sua ricca collezione di oggetti, antiquariato e arazzi. L’ambiente dell’albergo è al contempo intimo e domestico, sociale e pubblico, un luogo dove l’architettura, lo stile decorativo, l’accoglienza e l’arte s’intrecciano, creando nuove associazioni e significati. Gli ospiti illustri che hanno soggiornato qui a Venezia al Metropole includono figure intellettuali come Thomas Mann, Sigmund Freud e Marcel Proust, oltre ad essere stato il luogo dell'Oratorio di Antonio Vivaldi, un’inspirazione unica per artisti contemporanei. La presente selezione di opere è anche una celebrazione della collaborazione tra il Metropole e la Gervasuti Foundation che con questi artisti collabora in progetti innovativi dal 2007.

Nancy Fouts presenta 'Peacock in War Bonnet' insieme a una serie di dipinti derivati dai vecchi maestri Rinascimentali, come 'Adamo e Eva' doppio dipinto di Lucas Cranach padre, ironicamente rivisitati e personalizzati in ‘Adamo e Adamo’ e ‘ Eva e Eva’. Fouts trasforma questo soggetto biblico in un mito ironicamente contemporaneo sulla nascita dell’identità sessuale. Un richiamo alla stesura del primo manoscritto di Morte a Venezia di Thomas Mann avvenuta al Metropole. 'Peacock in War Bonnet' l'opera con tassidermia rielaborata, cattura il momento fugace e inquietante dell'incertezza del giudizio visivo e concettuale, mostrando come la razionalità e l’irrazionalità sembrano convergere in una comunione perfetta e inaspettata. In definitiva, questa squisita ri-composizione fatta di simbolismi stratificati, ci porta ad un’ idea indiretta di trofeo, ridicolizzando la conquista dell’ego e del super ego maschile.

All’Oriental Bar, Joseph Kosuth presenta un lavoro in neon intitolato 'C.S. #41', 1987, che appartiene ad una serie di opere dell’artista dedicata a Sigmund Freud. Un progetto permanente pensato appositamente per il contesto del bar come tributo a Freud, uno degli ospiti più illustri del Metropole. Kosuth ha fatto riferimento a Sigmund Freud sin dagli anni Ottanta appropriandosi, decontestualizzando e rielaborando alcuni testi di Freud nelle sue numerose installazioni e opere site-specific.
Questa commissione speciale è composta da una

specificamente legati alla psicoanalisi, all'arte, alla filosofia e alla religione, e rappresentati in un neon bianco, che corre lungo il perimetro della zona del bar. Il lavoro include un autocancellazione della stessa scritta, letteralmente rilevando l’impossibilità di una lettura diretta e completa e quindi mostrando l'aspetto autoriflessivo e creativo dei contributi di Freud, una caratteristica che definisce sia lo psicoanalista che l'artista.

Utilizzando il suo rinomato gioco d’ambivalenza tra concetti d’identità e autenticità, Gavin Turk presenta una provocatoria scultura meccanica di una zingara chiromante, Rosy Lee. Il lavoro appartiene all'investigazione di Turk sugli automi mistici, una serie di lavori concepiti dall’artista costruendo degli automi che presentano una somiglianza insolita con se stesso. Il lavoro è in forte contrasto con il lussuoso contesto del Metropole, anche se contemporaneamente fa riferimento alla seducente strategia di travestimento, una tradizione tipicamente veneziana.
Rosy Lee, infatti, appartiene ai margini della società - il circo nelle giostre estive con gli artisti di strada - dove occupa uno spazio marginale che non è né dentro né fuori. Rosy Lee fa riferimento anche al simbolo del tè, e il suo commercio culturale, la classe lavoratrice britannica e, naturalmente, la tradizione di lettura di foglie di tè. Il nome Rosy Lee è inoltre uno slang per Rrose Sélavy, il nome dell’alter ego femminile di Marcel Duchamp, e indirettamente un'allusione all’abilità dell'arte di alterare la percezione e i suoi paralleli con i misteriosi poteri del chiromante. Così con una sfera di cristallo Rosie Lee svelerà il futuro di chi metterà una moneta nell’apposita fessura della sua cabina.

Nancy Fouts ‘Adam and Adam’ e ‘Eve and Eve’ 2014, courtesy dell’artista

‘Peacock in War Bonnet' 2017, courtesy dell’artista e Aeroplastics Contemporary, Bruxelles

Joseph Kosuth è rappresentato dalla Galleria Lia Rumma Milano/Napoli

Gavin Turk ‘Rosy Lee’ 2010- 2012, Courtesy di Ella, Aedan & Darya Collection and Aeroplastics
Contemporary, Bruxelles