Prima giornata nazionale dei piccoli musei. Porte aperte e un dono per i visitatori
Un evento nazionale pensato per dare visibilità ai tantissimi piccoli musei italiani. Restituendo loro il peso e l’importanza che hanno: in senso antropologico, culturale, sociale. E la formula è giocosa e intelligente, tutta dedicata ai visitatori…
Baluardi preziosi per la tutela e la valorizzazione dei beni materiali e immateriali di ogni territorio, i piccoli musei – presenti a centinaia lungo il territorio nazionale – custodiscono tradizioni, incarnano identità locali e in certi casi investono anche su ricerca e innovazione. Conservando, rispetto ai musei di grandi dimensioni, una specificità importante: un legame più stretto con il territorio e la propria comunità, la vocazione all’accoglienza, la capacità di offrire esperienze originali ai visitatori.
Per difendere e diffondere queste realtà è nata nel 2007 l’Associazione Nazionale Piccoli Musei, su iniziativa del Professor Giancarlo Dall’Ara, studioso e docente di Marketing nel Turismo. Tra le molte attività messe a punto per promuovere e incoraggiare intese istituzionali, network, percorsi di approfondimento e riflessione, modelli innovativi di gestione, arriva la “Prima giornata nazionale dei piccoli musei”, celebrata il 18 giugno del 2017. Il programma: porte aperte e ingresso gratuito, ma soprattutto la condivisione, da parte di tutti i musei coinvolti, di un’idea forte di accoglienza. Incarnata in un gesto. Un dono per chi arriva, un segno che rimanga. Qualcosa che esprima la cultura stessa del museo e ne riveli l’identità.
Non un gadget, non un oggetto commerciale prodotto in serie, quanto un vero e proprio pensiero creativo: una pubblicazione, un ricordo del luogo, un racconto, un’esperienza… A testimonianza di quanto sia importante, per un’istituzione che ha il perimetro di un nucleo affettivo e familiare, il ruolo dei lavoratori, la componente umana, il contributo di ogni singola persona.
DAI SEMI AI BISCOTTI: I DONI DEI PICCOLI MUSEI
Sono già novanta i musei che hanno aderito all’iniziativa, tutti a lavoro per progettare il proprio dono. Tra questi: Il Piccolo Museo Casa di Osiride Brovedani (Trieste), che distribuirà una copia del diario dell’internamento nei campi di concentramento di Osiride Brovedani; il museo archeologico di Pitigliano, che offrirà un sacchetto di terra del luogo con dei semi di piante autoctone; il museo del Bottone di Santarcangelo (Rn) che realizzerà una creazione con i bambini delle scuole elementari; il museo Paleontologico di Bucine, che regalerà un brano musicale eseguito da studenti e/o un disegno originale; il museo dei Botroidi di Pianoro (Bo), che offrirà dei biscotti caserecci chiamati Rose del deserto; il museo naturalistico didattico Patrizio Rigoni di Asiago, che donerà una pergamena con un racconto di Patrizio Rigoni; il museo dell’Ovo Pinto a Cittadella del Lago (Pg), che ha anch’esso optato per dei biscotti, realizzati con prodotti del posto, naturalmente a forma di uovo; il museo della bambola e del giocattolo “Quirino Cristiani” di S. Giuletta (Pv), che riempirà di farina bianca dei piccoli sacchetti, allegando la ricetta di una focaccia tipica dell’Oltrepò Pavese: l’impasto è lo stesso con cui, una volta, si realizzavano le bambole di cartapesta.
Per aderire, contribuendo a diffondere questa festa del patrimonio minore – preziosissimo, ma spesso poco conosciuto – non c’è che da scrivere a [email protected]. Un modo per trasformare una certa invisibilità in un bastimento di segni, di presenze, di doni: una comunità nazionale fatta di piccole comunità locali.
– Helga Marsala
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