Windows From Gaza
Le opere esposte, nei loro diversi stili e molteplici riferimenti, raccontano attraverso l’espressione pittorica le difficili condizioni di vita a Gaza, ma anche tutta la vitalità del popolo gazaui. In questo senso sono “finestre” artistiche sulla città.
Comunicato stampa
Windows from Gaza presenterà una selezione di opere di tre artisti gazaui fondatori del collettivo “Shababik”, nato a Gaza City nel 2003 con l’obiettivo di sostenere e formare giovani artisti professionisti: Basel El Maqousi, Shareef Sarhan e Majed Shala.
Lo stile e i riferimenti culturali dei tre artisti sono differenti. La pittura di Basel El Maqousi mostra un iniziale interesse per l’espressionismo europeo che evolve progressivamente nella stilizzazione delle forme e in una pennellata sempre più corposa che lo avvicina all’informale.
L’opera di Majed Shala è più figurativa e si distingue per una presenza costante e quasi ossessiva: i volti, spesso trasfigurati da pennellate fluide che, strane e dolorose presenze, trasmettono tutto il sentimento di assedio che caratterizza la vita nella striscia di Gaza.
La produzione artistica di Shareef Sarhan, infine, si presenta più articolata per temi e forme di espressione, oltre a essere più esplicitamente legata all’astrattismo della tradizione figurativa araba (alcuni dei suoi quadri rappresentano lettere arabe). Il tema delle sue diverse opere è, tuttavia, unico: la guerra e il suo strascico di distruzione e morte.
Realizzate con materiali poveri a causa dell’isolamento e della difficoltà economica che da tempo affligge la Striscia di Gaza, le opere dei tre artisti hanno soprattutto un tratto in comune: quello di voler dimostrare che il gesto artistico è uno strumento primario e universale di espressione di desideri e di stati d’animo.
In un contesto di guerra, afflizione umana, povertà e disgregazione sociale, l’arte di Basel, Majed e Shareef rappresenta un atto primario di resistenza e di affermazione di un afflato di libertà. Ma soprattutto, rappresenta la trasposizione su tela di quel bisogno di espressione che accomuna gli esseri umani, e che quando è oppresso emerge in primo piano nella sua irriducibile necessità.
Windows from Gaza è l’occasione per entrare in contatto con la dimensione psicologica e interiore degli abitanti di Gaza, per avere uno spaccato della complessità che caratterizza il vivere in una condizione estrema di isolamento, di oppressione e di oblio mediatico pressoché costante.
La voce dei fondatori di Shababik:
«Il nome Windows From Gaza nasce dal fatto che viviamo sotto occupazione, in una prigione a cielo aperto che non ci permette di muoverci liberamente neanche nella nostra Palestina, quindi abbiamo pensato che la gente potesse vedere Gaza attraverso queste “finestre”.
Lo spazio è riservato a noi. Le idee sono affollate da noi. Così ci siamo uniti per pensare a come raggiungere “l’altro” e respirare attraverso piccole finestre. Desideriamo dire la nostra in questo angusto luogo chiamato “Gaza” attraverso il nostro linguaggio artistico e culturale per comunicare con altri. Molti dettagli compongono il luogo “Gaza” e noi proviamo a riempirlo di nuovi colori narranti». (Collettivo “Shababik”) [fonte: www.artwfg.ps]
WINDOWS FROM GAZA – PITTORI PALESTINESI A NAPOLI
Un progetto di
FotografiSenzaFrontiere onlus Centro Italiano di Scambio Culturale “Vik” Gaza e Shababik Con il sostegno di Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese e l’amichevole sostegno di Andrea Camilleri e Annalisa Gariglio