Carlo Mattioli
È Carlo Mattioli (1911-1994) il protagonista della nuova mostra estiva al Labirinto della Masone. Mostra a cura di Fondazione Franco Maria Ricci e Archivio Mattioli.
Comunicato stampa
È Carlo Mattioli (1911-1994) il protagonista della nuova mostra estiva al Labirinto della Masone, che apre al pubblico sabato 27 maggio.
Modenese di nascita ma parmigiano d’adozione, Mattioli è stato una delle figure più rilevanti nell’arte italiana del Novecento. Costituita da una trentina di opere accuratamente scelte nella vasta produzione del pittore, la personale darà spazio ai quadri più rappresentativi dei cicli che hanno reso noto Mattioli: dagli Alberi ai Ritratti, dai Nudi ai Paesaggi ai Cieli. Come scrive Sgarbi, la natura nella sua infinita varietà è il tema della intera opera di Mattioli, che in essa si cala per restituircene l’essenza, in una esperienza totale, mistica, consumandosi nella visione.
Quasi un omaggio di Franco Maria Ricci a Mattioli, concittadino e amico con il quale condivideva lo stretto legame con la città di Parma e il suo territorio. Un artista essenziale, contemplativo, ma affascinante nella sua sobrietà, una pittura al limite della sinestesia, che riesce a catturare profumi, materia, atmosfera, ma in grado di farsi carico anche di forti suggestioni letterarie, derivate dalla conoscenza e dalla frequentazione di poeti come Luzi e Bertolucci.
La mostra è corredata da un volume, realizzato da Franco Maria Ricci con la prefazione di Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose, i testi critici di Vittorio Sgarbi e Marco Vallora, la biografia aggiornata dell’artista a cura di Marzio Dall’Acqua. Contiene inoltre la bibliografia completa, l’indice di tutte le esposizioni personali e collettive, l’elenco di tutti i dipinti schedati e circa 150 riproduzioni a colori di grandi dimensioni delle opere più rappresentative dell’artista, selezionate dall’Editore stesso.
Grazie all’impegno delle Istituzioni di Parma e dell’Archivio Mattioli, sono in programma anche una mostra collaterale, Nella pagina e nello spazio. Mattioli illustratore e scenografo, alla Biblioteca Palatina di Parma, relativa ai lavori grafici e di illustrazione per l’editoria e per il teatro, e le visite, su appuntamento, allo Studio-Museo sempre in città.
Un’occasione imperdibile per scoprire o riscoprire l’opera di un artista sorprendente, moderno e, ancora nelle parole di Sgarbi, con autenticità di visioni e di emozioni […] e sempre a cavallo tra figurazione e astrazione.
Carlo Mattioli - Breve biografia
Carlo Mattioli nasce l’8 maggio 1911 a Modena. La famiglia si trasferisce a Parma dove Carlo può seguire regolari studi all’Istituto di Belle Arti. Dalla fine degli anni Trenta l’amatissima Lina, sposata nel ’37, è l’assoluta protagonista dei suoi dipinti; sono i primi Ritratti e i primi Nudi. Si apre allora, negli anni Quaranta, la stagione della grafica che avrà poi altre straordinarie parentesi come quella delle numerose illustrazioni degli anni Sessanta, testimonianza del suo interesse mai sopito e della sua profonda conoscenza della letteratura europea. Del 1943 è la prima personale alla Galleria del Fiore di Firenze. Dal 1948 Mattioli è puntualmente presente alle varie edizioni della Biennale di Venezia. Dal 1965 nascono le Nature morte ocra, nere, brune e grigie, dense, grumose e lievitanti, i Cestini del Caravaggio e le Vedute di Parma e del Duomo dalla finestra dello studio che era proprio accanto alla cattedrale. Il 1969-70 è il biennio dei notturni su cui scriverà memorabili pagine Roberto Tassi. Negli anni Settanta poi, dopo la ripresa di vecchi temi si apre l’era dei più noti Paesaggi che coprirà anche il decennio successivo. Dal 1974 al 1985 nascono i Ritratti della nipotina Anna. Nel 1982 vengono creati i Muri e le travi del ciclo Per una crocefissione, tenebrosa lancinante preparazione per i grandi Crocifissi ora collocati in S. Maria del Rosario e in San Giovanni Evangelista a Parma e in San Miniato al Monte di Firenze. Negli anni Ottanta vengono allestite grandi mostre personali antologiche e monografiche. Nel 1993 Carlo Mattioli esegue gli ultimi quadri a olio. Una nuova pagina. Sono i Calanchi bianchi, come fantasmi di pietra con lunghe e stecchite radici di tronchi spossati avvinghiate alla terra. Poi l’ultima serie di tempere su antiche copertine di libri. Si spegne a Parma il 12 luglio del 1994. Si sono occupati di lui le maggiori personalità della critica d’arte del Novecento: tra gli altri Maurizio Calvesi, Enzo Carli, Luigi Carluccio, Gian Alberto Dell’Acqua, Cesare Garboli, Roberto Longhi, Mario Luzi, Licisco Magagnato, Antonio Natali, Alessandro Parronchi, Arturo Carlo Quintavalle, Carlo Ludovico Ragghianti, Pier Carlo Santini, Vittorio Sgarbi, Giorgio Soavi, Erich Steingreber, Roberto Tassi, Giovanni Testori, Antonello Trombadori, Marco Vallora, Marco Valsecchi, Marcello Venturoli, Renzo Zorzi.