Fortezzuola – Benjamin Hirte / Chadwick Rantanen
Si tratta dell’esordio personale presso un museo in Italia di Benjamin Hirte (Aschaffenburg, 1980; vive e lavora a Vienna) e di Chadwick Rantanen (Wausau, 1981; vive e lavora a Los Angeles).
Comunicato stampa
Con la mostra di Benjamin Hirte / Chadwick Rantanen, la prima personale degli artisti presso una pubblica istituzione a Roma, prosegue al Museo Pietro Canonica di Villa Borghese il ciclo espositivo dal titolo Fortezzuola, promosso da Roma Capitale Assessorato alla Crescita Culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Servizi museali di Zètema progetto Cultura.
Il progetto, ideato e a cura di Pier Paolo Pancotto, è volto a far riflettere sul rapporto tra protagonisti dell’arte contemporanea internazionale e l’Italia e offre al pubblico l’opportunità, per la prima volta, di apprezzare la produzione di esponenti particolarmente rappresentativi della creatività odierna ma scarsamente presenti, se non del tutto assenti, nella scena espositiva pubblica italiana. Ancora oggi molti artisti stranieri si confrontano con il contesto storico e culturale italiano, rinnovando un’antica tradizione e reinterpretandone canoni e modalità esecutive. Ciascun autore è chiamato a realizzare un intervento originale concepito espressamente per le sale del museo, in stretta relazione alle loro caratteristiche storiche e strutturali. In sintonia con le linee guida generali di Fortezzuola. Benjamin Hirte / Chadwick Rantanen, dopo aver soggiornato a più riprese a Roma, hanno concepito un progetto comune secondo una prassi collaborativa a loro consueta. Il progetto è ispirato al contesto storico e culturale del Museo Canonica e si sviluppa attraverso alcuni dei sistemi espressivi più ricorrenti nel loro percorso creativo: plastico, grafico, installativo. A far loro da comune denominatore una riflessione sull’idea di scultura ed il significato che tale pratica, attorno a cui Pietro Canonica ha incentrato buona parte della sua produzione, possiede oggi. A tale scopo Benjamin Hirte propone alcuni corpi geometrici nati dalla scomposizione della lettera “C” di “Canonica” che, in linea con altri esemplari del suo Lochband Font (un “alfabeto plastico” attraverso cui, a partire dal 2015, egli esamina vari aspetti del linguaggio e della semiotica), traducono in soluzione volumetrica dei caratteri tipografici. Oppure, occupa alcuni ambienti con del nastro di gomma (Untitled, 2016) ridefinendone in soluzione tridimensionale misure e proporzioni. Oppure, sostituisce degli elementi d’arredo originali con altri “di fantasia” (Untitled. The Realist, 2014; Spinning Globes. Black, Beige, Blue. [Monarch] 2016) articolando ulteriormente la sua riflessione su forme e volumi anche dal punto di vista semantico. Chadwick Rantanen a sua volta esplicita il proprio rapporto con la scultura, e di conseguenza quello con Canonica, traendo spunto dal contesto naturalistico che avvolge la Fortezzuola, rievocandone alcuni aspetti. Ne sono un esempio la moltitudine di uccellini/giocattolo (Robin Statue. Red Fly, 2016) o la selva di “rami” (Telescopic poles, 2016) e “foglie” in versione Pop (Hanging Strips, 2017) che dissemina per le sale del museo; oppure, la zampa di animale esposta come tragico trofeo di caccia in una sala dell’antico “gallinaro” in cui venivano allevati struzzi, pavoni e anatre per le battute di caccia della famiglia Borghese (Deer Rear 2017). Come Martin Soto Climent, Alfredo Aceto e Claire Tabouret, Tillman Kaiser, Claire Fontaine, Ciprian Mureşan, Nick Devereux anche Benjamin Hirte / Chadwick Rantanen danno luogo a un percorso visivo site specific sviluppato mantenendo un atteggiamento quasi “performativo” (operando di giorno in giorno all’interno del museo, abbandonandosi alle suggestioni del luogo) il cui esito finale sarà noto solo al termine della sua realizzazione, vale a dire a ridosso della data di inaugurazione della mostra.
Benjamin Hirte (Aschaffenburg, 1980; vive e lavora a Vienna). Mostre personali (selezione): Kunstraum Weikendorf (2015); Museum fur moderne Kunst, Frankfurt (2015); MAK, Vienna (2012); Am Bauernmarkt, Vienna (2011); Schloß Hollenburg, Krems (2010). Mostre collettive (selezione): Poetiken des Materials, Leopold Museum, Vienna (2016); Face to Face, Palazzo Fuscione, Salerno (2016); Sammlungsschaufenster, Kunsthaus, Bregenz (2015); Flirting with strangers, 21er Haus, Vienna (2015); Franz Graf, Siehe was Dich sieht, 21er Haus, Vienna (2014); Die Sammlung #2, 21er Haus, Vienna (2012); 100 Best Posters #11, MAK, Vienna (2012); A wavy line is drawn across the middle of the original plans, Kšlnischer Kunstverein, Cologne (2012). Chadwick Rantanen (Wausau, 1981; vive e lavora a Los Angeles). Mostre personali (selezione): Secession, Vienna (2017). Mostre collettive (selezione): The Peacock, Kunstverein, Graz (2015); Puddle, pothole, portal, Sculpture Center, Long Island City (2014); Things, Words and Consequences, Museum of Modern Art, Moscow (2012); Space is a Place, Institute for Contemporary Art, Portland (2007).
La mostra è realizzata in collaborazione con:
Bundeskanzleramt Österreich;
Galerie Emanuel Layr, Vienna;
Standard Gallery, Oslo