Colosseo. Icona della Capitale
Colosseo, Roma – fino al 7 gennaio 2018. Un viaggio nella storia del monumento divenuto il simbolo della Capitale; un’opera architettonica che ha fronteggiato innumerevoli vicissitudini, resistendo e continuando a troneggiare nell’immaginario di tutto il mondo. Ancora in grado di raccontarsi e affascinare per la sua maestosità.
Il Colosseo, monumento simbolo della romanità, per la prima volta si racconta ai suoi innumerevoli visitatori disvelando aspetti inusuali della sua lunga storia; una narrazione che va dalla Roma dei Cesari fino ai nostri giorni, percorrendo la strada delle sue rappresentazioni e del suo sfruttamento nel corso dei secoli.
Come sottolineato da Rossella Rea, Direttore del Colosseo: “La percezione da parte del pubblico non è cambiata molto; il Colosseo è al centro della città, sempre il punto focale di riprese fotografiche e cinematografiche, così come, tornando indietro nel tempo, delle produzioni artistiche o nelle monete coniate, sia durante l’inaugurazione, che nei secoli successivi. Nell’immaginario collettivo il Colosseo è diventato un’icona a partire dagli Anni Novanta, cioè da quando il turismo di massa ha iniziato a frequentarlo: al contempo sono aumentate le attività offerte, sia in termini di valorizzazione con mostre, percorsi didattici, sia in termini di servizi. Molto ha giocato l’enfatizzazione della rete che ha permesso a qualsiasi immagine rappresentante l’Anfiteatro di fare il giro del mondo in pochi secondi”. Un incremento di pubblico del 1200%, registrato dal 1997, quando fu istituito il biglietto d’accesso al primo ordine, fino al 2016.
SCENARI SCONOSCIUTI
Una mostra che apre porte su scenari sconosciuti del monumento e talvolta inaspettati, che spaziano dall’architettura alla letteratura, dalla Pop Art alla sociologia, raccontandone la storia “dopo la sua chiusura nel VI secolo e la cessazione degli spettacoli” – spiega Rea.
“Il Colosseo continua la sua vita, una vita molto ricca soprattutto a partire dal Medioevo, dall’XI fino al XIV secolo, quando nell’Anfiteatro si insedia una vera e propria città nella città. Scoperte relative a questo tipo di utilizzo concentrate al primo ordine, quello interessato dalla viabilità e dagli insediamenti abitativi con strutture a uno o due piani, coltivazioni e attività produttive. Nel XII secolo si insedia anche Palazzo Frangipane che convive con questa ‘città’ in miniatura sino al 1349, quando il grande terremoto narrato da Petrarca distrugge la fortezza allontanando gli abitanti”.
Un monumento che ha vissuto periodi di abbandono, di recupero dei materiali per la costruzione di nuovi edifici a partire dalla fine del Quattrocento; un luogo che si è trasformato in meta di romantici e sognatori che, illuminati dal chiarore della luna, proclamano il proprio amore agli amati; il simbolo dell’eternità di una potenza antica che resiste a ogni intemperia, a ogni sopruso.
– Ilenia Maria Melis
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