Ritratto #02 – Dario Molinaro
Secondo appuntamento con Ritratti, progetto di Ignazio Fabio Mazzola; MICROBA presenta Ritratto #02, doppia personale che mette in dialogo il cineasta barese e Dario Molinaro.
Comunicato stampa
Secondo appuntamento con Ritratti, progetto di Ignazio Fabio Mazzola; giovedì 8 giugno 2017 alle ore 19 MICROBA presenta Ritratto #02, doppia personale che mette in dialogo il cineasta barese e Dario Molinaro.
La creazione di interazioni tra generi e tecniche diverse è una delle principali eredità lasciate dalle Avanguardie storiche e può esser definita, al giorno d’oggi, una delle prassi più consolidate nell’operare artistico. Attraverso un frequente scambio con lo spazio circostante, tali incroci arricchiscono le opere di significati ulteriori e permettono di rintracciare le sottili trame poetiche che legano i loro autori.
A partire dal mese di marzo, questa natura combinatoria caratterizzerà il nuovo progetto artistico organizzato nello spazio espositivo di MICROBA, studio di architettura di Riccardo Pavone e Marialuisa Sorrentino, situato in pieno centro a Bari. Il progetto, realizzato in collaborazione con l’Associazione culturale Achrome e a cura di Edoardo Trisciuzzi, intende creare una sintesi dialettica tra più forme d’arte visiva. Durante il corso dell’anno, i cortometraggi del cineasta Ignazio Fabio Mazzola incontreranno la pittura, la grafica e il disegno di quattro altri artisti (Silvia Argiolas, Dario Molinaro, Alessandro Passaro e Gianmaria Giannetti) a cui egli ha dedicato altrettanti lavori. Ben al di là della mera sfera documentaria, questi si situano nel genere del ritratto psicologico, poiché partono dalla specifica relazione che ognuno dei vari interpreti ha con il regista e mirano ad approfondirne l’immaginario e le ossessioni.
Il secondo evento pone a confronto lo sguardo di Mazzola con i lavori del pittore foggiano Dario Molinaro. Rispetto al precedente videoritratto di Silvia Argiolas, dixi rappresenta un nuovo corso per il regista barese, nella tecnica come nelle scelte compositive. Mazzola registra la presenza di Molinaro attraverso una serie di sciabolate pittoriche, che l’artista accalca sullo schermo di un televisore e sovrappone alle scene che scorrono al di sotto. Anche l’obiettivo di Mazzola diventa quindi una delle superfici campite da Molinaro e, in un gioco sottilmente concettuale, definisce una stratificazione visiva che unifica le poetiche dei due artisti.
MICROBA si pone lontano dal canonico concetto di galleria d’arte e, anche in questo ciclo di eventi, rinnova la propria aspirazione di spazio laboratoriale e sperimentale. Attraverso le esperienze dei cinque artisti protagonisti del progetto espositivo, il centro barese persegue la propria missione nel territorio e intende introdurre stimoli di riflessione nel contesto culturale circostante.
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Ignazio Fabio Mazzola (Bari, 1980) si diploma presso l’Istituto Statale d’Arte del capoluogo pugliese e frequenta la Facoltà di Architettura del Politecnico barese. Nei suoi video indaga una condizione corporea ed esistenziale che oscilla tra la narrazione biografica e la dimensione collettiva. Prima ancora di approfondire il mezzo video, Mazzola realizza una serie di lavori misurandosi con il disegno, l’installazione e la performance. Nel 2009 espone le prime opere grafiche e negli anni successivi partecipa a numerose mostre collettive. Nel 2013 la Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare (Bari) gli dedica una Project Room all’interno del programma Il Museo e il suo territorio. Nel 2014 e nel 2015 partecipa al Milano Film Festival. Nel 2015 viene selezionato per la seconda edizione delle Residenze d'artista nell’ambito del SAC – Mari tra le Mura curate dalla Fondazione Pino Pascali. Sempre nello stesso anno partecipa a Filmmaker Festival (Milano). Nel 2016 partecipa al NOFEST: Cosa fare con il fuoco presso il teatro filarmonico di Piove di Sacco (Padova) e al Transient Visions: Festival of the Moving Image a Johnson City, NY. Nel 2017 prende parte al NOFEST: Non è un pranzo di gala (Milano). Attualmente vive e lavora a Bari.
Dario Molinaro, nato a Foggia nel 1985, vive e lavora tra Foggia e Milano. Laureato nel 2007 in Decorazione presso l'Accademia di Belle Arti di Foggia con una tesi in Critica d’Arte, il suo lavoro narra delle dinamiche comportamentali umane contemporanee con uno sguardo alla vita di tutti i giorni. Oltre ai collegamenti con la sua esperienza personale, sono presenti citazioni che spaziano dalla letteratura al cinema, geografia, filosofia, medicina e cultura popolare italiana, fino ad arrivare alle derivazioni più estreme della contemporaneità come il trash. Ha partecipato a Got it for cheap 2017, progetto espositivo itinerante tra varie sedi (Atene, Copenhagen, Oslo, Denver, Los Angeles) curata da Charlie Roberts e Chris Rexroad, e ad altre mostre collettive come MONO(A)TYPIC, allestita alla Fondazione Federica Galli di Milano; La bellezza fa 40, al Castello Carlo V di Lecce; Carta Canta, organizzata da Antonio Colombo Arte Contemporanea (Milano); L’Arte che aiuta i bambini, curata da Ivan Quaroni presso AAM 2013 – Spazio Eventiquattro Gruppo Il Sole 24 Ore, sempre a Milano; ArtVerona | Art Project Fair. Protagonista di solo show come too real, alla Lenssen Gallery di Maastricht, e FRITTO (AM Galerie, Vienna), ha vinto il T.I.N.A. Prize 2016 ed è stato finalista al Premio Combat 2015 – Sezione Pittura e alla quinta edizione del Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee (2016).