Italian Treasures
Federico Luger (FL Gallery) è lieto di presentare la mostra di un gruppo selezionato di artisti italiani che hanno influenzato la storia dell’arte del dopoguerra.
Comunicato stampa
Federico Luger (FL Gallery) is proud to present a group show with a series of selected works of italian artists that influenced postwar art history. These are germinal works with great historical significance, and of particular interest the works: “il terzo occhio” (lightbox), of pistoletto, artwork that is the image of the cover of the book and manifesto of the exhibition of Palazzo Grassi in Venice of 1977, curated by Germano Celant. Calzolari, a work of 1972 on cloth, including a feather, a rose petal, a music stand that holds a sophisticated drawing, and one of the most significant pieces of the delicate poetry of the artist. Salvo that confirms, with his first work on headstone, reproduced on the invitation of his first exhibition which took place at the Galleria Sperone in Turin in 1971, a conceptual precision, perhaps never reached- And Piacentino which, very young, has a surgical vision on non primary colors, work once again presented at the first solo exhibition of Piacentino at the Galleria Sperone of Turin in 1966, here represented with its second work produced. Followed by a work of Spagnulo of 1972, coming from Galleria Schwarz, where the artist succeeds in treating the drama of rough iron, with the same malleable poetry of the ceramica, and, in parallel, a column by Uncini that liberates in an aerial manner towards the sky. An exhibition, we said, that gathers a group of artists, considered nowadays classics, assembled through the interpretation of the gallery, that is “treasures”.
Federico Luger (FL Gallery) è lieto di presentare la mostra di un gruppo selezionato di artisti italiani che hanno influenzato la storia dell'arte del dopoguerra. Sono lavori germinali con un'importante valenza storica e di particolare rilevanza i lavori: "il terzo occhio" (lightbox), di Pistoletto lavoro che è l'immagine della copertina del libro e del manifesto della mostra di Palazzo Grassi di Venezia del 1977, curata da Germano Celant. Calzolari, un grande lavoro del 1972 su panno comprensivo di piuma, petalo di rosa, un leggio musicale che sorregge un sofisticato disegno e una delle opere più significative della delicata poetica dell'artista, Salvo che afferma con il suo primo lavoro su lapide riprodotto sul biglietto d'invito della sua prima mostra svoltasi alla Galleria Sperone di Torino nel 1971, una precisione concettuale, forse mai raggiunta e Piacentino che, giovanissimo, ha una visione esattamente chirurgica dell'uso dei colori non primari, opera anche questa esposta alla prima mostra di Piacentino alla Galleria Sperone di Torino del 1966, qui rappresentato con il suo secondo lavoro prodotto. Accompagnati da un lavoro di Spagnulo del 1972, proveniente dalla galleria Schwarz, dove l'artista riesce a trattare la drammaticità del ferro grezzo con la stessa poetica malleabile della ceramica e, in parallelo, una colonna di Uncini che si libera in maniera aerea verso il cielo. Una mostra, dicevamo, che raccoglie un gruppo di artisti, considerati oggi dei classici, radunati attraverso la lettura che ne fa la galleria, cioè dei "tesori".
Michelangelo Pistoletto, "Il terzo occhio", 1976