Il Museo, luogo di produzione. Hou Hanru presenta il catalogo delle collezioni del Maxxi
Hou Hanru, Direttore artistico della Fondazione MAXXI, presenta il catalogo delle collezioni del museo, spiegandone struttura e finalità.
Il MAXXI è un museo giovane, ed è il primo museo nazionale per le arti contemporanee incentrato sulle creazioni del XXI secolo. Collezionare opere significative del nostro tempo costituisce la missione centrale di questa nuova istituzione, in qualità di museo del XXI secolo il MAXXI deve impegnarsi intensamente a sviluppare una strategia di acquisizione delle opere che sia al contempo innovativa e visionaria, in un’epoca tanto ricca di possibilità quanto incerta.
E ciò avviene in un contesto molto particolare, nel quale le istituzioni pubbliche affrontano un’enorme sfida. Il boom del mercato dell’arte sta infatti rendendo impossibile accedere ad acquisizioni a prezzi ragionevoli. In questo contesto la collezione del MAXXI ha bisogno di una speciale visione strategica, in costante evoluzione – come in costante evoluzione, del resto, è il museo stesso.
Ci siamo sforzati di promuovere una strategia mirata alla fondazione di una raccolta ancorata alla memoria istituzionale, piuttosto che puntare a una collezione che offrisse una panoramica complessiva dei nostri tempi. Si è già sottolineato il complicato contesto in cui operiamo: la collezione consta infatti principalmente di opere commissionate o esposte nel museo.
Questa peculiarissima genealogia si fa memoria dello sviluppo del museo, mostrandolo nella veste di un’istituzione singolare che si batte per contribuire alla creazione della memoria delle forme di creatività del nostro tempo. Si tratta di una strategia molto ambiziosa, certo, ma che si confà perfettamente alla nostra visione. Il museo dev’essere lo spazio in cui ha luogo la produzione, in cui operano l’immaginazione e la rivitalizzazione della memoria. La collezione incarna questo impegno e al contempo offre molte opportunità di ripensare e ri-valutare il modo in cui, in quest’epoca, viene concepita l’arte contemporanea.
La prima delle caratteristiche che contraddistingue il nostro patrimonio è il particolare “processo di commissione/produzione”. Questo processo organico si è sviluppato parallelamente all’istituzione stessa, sicché la parte più cospicua della collezione permanente è il frutto di tale approccio: non è quindi una raccolta statica, bensì un processo “vivente”. In secondo luogo, la collezione rende testimonianza di una nuova condizione della produzione artistica – una strategia del nostro tempo – consistente nella tensione fra l’espandersi dell’economia di mercato e la limitazione degli investimenti delle istituzioni pubbliche. Ora più che mai c’è bisogno di nuovi princìpi e di nuove prassi, per reinventare le istituzioni pubbliche, nella fattispecie i musei d’arte e le collezioni pubbliche di opere d’arte. Sulla base di queste premesse, stiamo cercando di reinventare lo spazio pubblico, la sfera pubblica, combinando settore pubblico e settore privato nella creazione di uno spazio “terzo”, in cui i due àmbiti, tradizionalmente separati, possano finalmente incontrarsi e generare una nuova ipotesi di struttura economica, sociale e politica. Siamo fiduciosi che la nostra collezione, per i suoi contenuti e per le sue forme, possa costituire una prova vivente di questo processo creativo. In quanto museo nazionale, il MAXXI ha fin dalla sua nascita la responsabilità di documentare l’evoluzione della cultura contemporanea, ma ha anche il dovere di ampliare la definizione della cosiddetta “arte nazionale”, inserendola in un àmbito che è in permanente negoziazione con il processo di globalizzazione, che sta trasformando i concetti di stato, nazione, confini, e persino la nozione stessa di Europa.
D’altro canto, viviamo in anni segnati da una radicale trasformazione dell’impalcatura sociale, che va riarticolandosi in una molteplicità di “dialoghi di culture”, tanto che si può ormai parlare di “società multi- cultura”.
Nell’elaborazione dei nostri programmi e nella costruzione delle nostre collezioni, è per noi decisivo sottolineare tale dinamica. La collezione e le attività del museo confermano questo sviluppo nella sua dimensione globale. È appunto questa dimensione a rendere il programma e la collezione molto più complessi e molto più stimolanti, nella loro capacità di riflettere una dialettica globale/locale in grado di dar vita a nuove condizioni culturali, sia per le pratiche artistiche che – più in generale – per la vita. La consapevolezza di partecipare alla progettazione di un mondo nuovo è profondamente radicata nelle nostre scelte. Continuiamo ad investigare e presentare questo processo di produzione di un nuovo significato della realtà e della vita, sia attraverso approcci creativi ed aperti alla diversa presentazione del nostro patrimonio, sia attraverso mostre itineranti realizzate in collaborazione con istituzioni di diverse parti del mondo.
Grazie a questi interventi curatoriali creativi, riusciamo ad infondere nuova vita nelle opere acquisite. Rinnovare le esposizioni delle opere della collezione – tanto facendo ruotare le opere nelle nostre gallerie dedicate, quanto con i progetti di mostre itineranti – contribuisce a sviluppare nuovi modi di leggerne il significato e di valutarne l’impatto culturale e sociale. Questo processo di innovazione permanente consente alle opere stesse di godere di una nuova vita. Ecco ciò che intendiamo per ARTE CONTEMPORANEA! Il MAXXI, con la sua collezione, è un luogo di vita reale. E dovrebbe restare eternamente giovane!
– Hou Hanru, Direttore artistico Fondazione MAXXI
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