Julien Friedler – La Forêt des Âmes
L’installazione è un’opera fondamentale nella produzione di Julien Friedler: La Forêt des Âmes appartiene alla forma più concettuale del suo progetto, generata da un altro volto del contemplatore, impersonato dall’alter ego di Friedler, Jack Balance.
Comunicato stampa
Lo scorso giugno Julien Friedler occupava Palazzo Collicola Arti Visive con una mostra che proponeva un insieme antologico di opere, dai primi quadri del 1998 alle ultime produzioni del 2016. L’evento riscosse un bel successo e accolse, in occasione del Festival dei Due Mondi e durante le settimane successive, oltre 40.000 visitatori.
Gianluca Marziani: Il terremoto del 24 agosto colpì il museo mentre era allestita la mostra di Julien Friedler. L’unica opera danneggiata in tutto il Palazzo fu una scultura in vetro dell’artista belga: da qui l’idea di un risarcimento morale attraverso uno spin off espositivo, a un anno di distanza da quella mostra antologica. Assieme a Dominique Stella abbiamo scelto di riallestire una delle opere più complesse e moralmente universali di Friedler. Ed ecco la sua speciale foresta dentro una chiesa sconsacrata dalle fascinazioni medievali e dai contrasti che esaltano la natura multidisciplinare dell’artista.
La Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo è situata nel centro storico di Spoleto, nell’antica vaita Filitteria, che alla fine dell’epoca medievale costituiva il quartiere bizantino della città. È una costruzione di età romanica che, dopo la consacrazione avvenuta nel 1174, svolse funzioni parrocchiali. Conserva all'interno affreschi che vanno dall'ultimo quarto del XII secolo al XVI, importanti testimonianze della cultura pittorica spoletina. Alcuni di essi sono stati attribuiti ad Alberto Sotio.
L’installazione è un’opera fondamentale nella produzione di Julien Friedler: La Forêt des Âmes appartiene alla forma più concettuale del suo progetto, generata da un altro volto del contemplatore, impersonato dall’alter ego di Friedler, Jack Balance. Quest’ultimo abita il mondo del Boz (Spirit of Boz), universo artistico, umanista e filosofico che si anima in tre progetti interattivi: La Forêt des Âmes, Le Clochard céleste e Give Up. Questa parte dell’opera, pluridisciplinare e collegiale, costituisce un tentativo di fusione tra diverse forme espressive. L’arte è qui un supporto di scambio e comunicazione, che corrisponde a un modo di concepire l’esistenza. Secondo tale filosofia di ricerca e condivisione, e in eco alla sua pittura, Friedler ha concepito La Forêt des Âmes, progetto ambizioso e partecipativo che s’inscrive nell’universo del Boz, attivando energie e forze intuitive universali che si esprimono nelle risposte spontanee a un questionario, elaborato dall’artista e raccolto dall’associazione del Boz. Le migliaia di risposte costituiscono il materiale necessario all’edificazione di colonne che formeranno l’opera intitolata La Forêt des Âmes. Spirit of Boz fa nascere una leggenda che invita a una spiritualità moderna fondata sull’arte. Le nove colonne presenti in mostra sono le basi che, proiettate su scala monumentale, costituiranno la foresta delle anime universalmente radunate.