Sherlters and Libraries

Informazioni Evento

Luogo
ABC ARTE
Via XX Settembre 11a (16121), Genova, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

mar - sab: 09:30 - 13:30 14:30 - 18:30
dom - lun: su appuntamento

Vernissage
22/06/2017

ore 18,30

Artisti
Adalberto Abbate, Gaetano Cunsolo, Davide D'Elia
Curatori
Pietro Gaglianò
Generi
arte contemporanea, collettiva

Mostra collettiva di Adalberto Abbate, Gaetano Cunsolo e Davide D’Elia, a cura di Pietro Gaglianò.

Comunicato stampa

Giovedì 22 Giugno alle ore 18.30, in presenza dei tre artisti e del curatore, ABC-ARTE inaugurerà Sherlters and Libraries, collettiva di Adalberto Abbate, Gaetano Cunsolo e Davide D'Elia, a cura di Pietro Gaglianò. La mostra patrocinata dal Comune di Genova sarà visitabile sino al 6 Ottobre 2017.

La sera dell'inaugurazione è prevista una performance di Justin Randolph Thompson artista newyorchese co-fondatore del Black History Month Florence. Thompson presenterà una performance musicale sui temi del displacement sociale, del meticciamento, delle discriminazioni operate dai sistemi culturali dominanti.

Il concetto di rifugio evocato dal titolo della mostra, si riferisce a due dimensioni della costruzione culturale della tradizione europea. Una prima interpretazione riguarda la storia ufficiale, quella raccolta in categorie dalle biblioteche, dai musei, dagli archivi e da altri organismi concepiti per la selezione, la catalogazione e la conservazione di elementi ritenuti indispensabili per la definizione della cultura e dell’identità. Istituzioni a futura memoria, rifugi solidi nel tempo e nello spazio. Queste pratiche autorizzate di narrazione, come evidenzia Jacques Derrida, consegnano volontariamente all’oblio tutto ciò che viene escluso, perché ritenuto non legittimo, non degno, non rilevante, non conveniente.

Gaetano Cunsolo, 2017, Tanto più spettacolare ed imponente sarà la costruzione di un edificio, tanto più impressionante e chiassosa sarà la sua distruzione, performance, duration variable, Museo Pecci, Prato, Italy, 2017
Nei vasti domini del rimosso, si situa l’altra dimensione del rifugio, quella di carattere accidentale: l’accatastarsi, confuso ma mai casuale, di dati culturali, ricordi, detriti che trovano il proprio posto alla periferia del mondo ufficiale. La periferia, scrive Iosif Brodskij, “non è il luogo dove finisce il mondo – è proprio il luogo in cui il mondo si decanta,” e questo riguarda “l’occhio non meno che la lingua”.

Su questi terreni marginali operano i tre artisti coinvolti nella mostra: Adalberto Abbate, Gaetano Cunsolo e Davide D’Elia raccolgono detriti e mettono in scena rovine o assemblaggi che non rappresentano lo sfacelo della civiltà che siamo abituati a definire occidentale, ma alzano lo sguardo sui suoi possibili sviluppi, sullo stratificarsi di edifici morali collettivi.

Davide D'Elia, Louise, Proiezioni. Installazioni dalle Collezioni del Maxxi Arte, 2013, Maxxi, Roma
Nel mondo reale (e in quello simbolico dell'arte) il rifugio adotta soluzioni di scarto, materiali secondari, tutto il sottaciuto che è invece capace di raccontare la vera sostanza dei luoghi e del loro tempo.

Lo spazio della galleria accoglie opere e installazioni progettate espressamente per questa occasione: materiali d’archivio, immagini fotografiche ritoccate, oggetti sottratti al disfacimento e ricollocati in una versione che echeggia la funzione del museo ma si apre in una contaminazione di linguaggi e di visioni.

In Settembre 2017, verrà presentato un nuovo prezioso libro, dedicato alla mostra, della collana bilingue, italiano ed inglese, ABC-ARTE edizioni, contenente il testo critico del curatore Pietro Gaglianò, le immagini delle installazioni, delle opere ed un approfondito apparato documentale e critico.