David Hockney
Galleristi, critici, curatori, artisti, amici, familiari sono gli assoluti protagonisti del progetto che David Hockney, tra i massimi artisti britannici viventi, esporrà a Ca’ Pesaro.
Comunicato stampa
In esclusiva assoluta in Italia, la Fondazione Musei Civici di Venezia presenta la prima mostra di pittura di David Hockney, tra i più noti e affermati artisti contemporanei. La Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro ospita l’esposizione David Hockney 82 ritratti e 1 natura morta, brillantemente curata da Edith Devaney, Curator of Contemporary Projects della Royal Academy of Arts di Londra e la direzione scientifica di Gabriella Belli. Dopo la tappa a Venezia, realizzata con il sostegno di Crédit Agricole FriulAdria, la mostra sarà ospitata al Guggenheim Museum di Bilbao e al Los Angeles County Museum of Art. Inglese di nascita ma californiano d’adozione, David Hockney è tra i più grandi artisti figurativi contemporanei. Nato nella cittadina industriale di Bradford nel 1937, dopo la formazione alla Bradford School of Art si trasferisce a Londra per frequentare il Royal College of Art (1959- 1962). Dalla sua partecipazione nel 1961 alla mostra londinese Young Contemporaries, presso la Whitechapel Art Gallery insieme ad altri studenti del Royal College come Allan Jones e R. B. Kitaj, conquista una certa fama tra la critica specializzata e incontra il primo successo di pubblico. Al 1961 risale il primo viaggio negli Stati Uniti, a New York e poi nel 1964 a Los Angeles, metropoli di cui diverrà interprete e pittore traducendo l’atmosfera della vita americana in opere famosissime dalle campiture sature dell’abbagliante luce californiana. L’elemento figurativo riveste nella sua produzione un ruolo cardine, declinato nei generi del ritratto e del paesaggio, associato a una costante interazione tra tecniche artistiche tradizionali e nuovi media. Dai disegni a pastello ai dipinti ad olio, dai collage fotografici con diversi punti di vista alle stampanti laser, fino ad arrivare ai disegni su iPad, Hockney ritrae incessantemente la vita chelo attornia, distillando l’essenza delle persone, catturando la mobilità dell’acqua e dispiegando la spettacolarità dei paesaggi. Eseguiti tra il 2013 e il 2016, e considerati dall’artista un unico corpus di lavori, gli ottantadue ritratti esposti a Ca’ Pesaro offrono una visione della vita di Hockney a Los Angeles, delle sue relazioni con il mondo artistico internazionale, con galleristi, critici, curatori, artisti, volti celebri come quelli di John Baldessari, Larry Gagosian e Stephanie Barron, ma anche di familiari e persone divenute parte della sua vita quotidiana. Hockney esegue ogni ritratto nelle medesime condizioni: il tempo di realizzazione è di tre giorni, o come dice l’artista «venti ore di esposizione», durante i quali ogni soggetto si accomoda su una sedia, collocata su una pedana, con alle spalle il medesimo sfondo neutro. Le ottantadue tele, tutte dello stesso formato, raccolgono una tassonomia di tipi e caratteri, un saggio visivo sulla forma e condizione umana che trascende le classificazioni di genere, identità e nazionalità. All’interno dell’apparentemente limitato formato della figura assisa su uno sfondo bitonale, si frammenta e si esprime un’infinita gamma di temperamenti umani che testimoniano, ancora una volta, la grandezza di questo maestro della nostra contemporaneità.