La costruzione scenografica e il design di The Great Wall, il primo blockbuster sino-americano

La clip in esclusiva che racconta l’allestimento scenografico del primo blockbuster sino-americano. L’incontro tra culture e tecnologia nel film con Matt Damon.

In occasione dell’uscita in DVD, Blu-ray™, Blu-ray™ 3D e 4K Ultra HD™, si torna a parlare dell’allestimento scenografico del film con protagonista Matt Damon, firmato con Universal Pictures Home Entertainment Italia e Legendary Pictures. Sotto la lente la costruzione del set del blockbuster sino-americano 
The Great Wall, un live action magistrale non tanto per la trama quanto per il valore dell’ esperienza visiva che offre. Il film vanta la regia di Zhang Yimou (Hero – Il volto dell’eroe, La foresta dei pugnali volanti, per citare alcuni dei suoi film), considerato uno stilista delle immagini. The Great Wall racconta la storia di una forza d’élite che oppone coraggiosamente resistenza sulla struttura più iconica del mondo. Dopo essere stato imprigionato all’interno della Grande Muraglia, un guerriero mercenario (Damon) scopre il mistero che si nasconde dietro ad una delle più grandi meraviglie del mondo. Mentre bestie dedite al saccheggio assediano l’imponente struttura, la sua ricerca della fortuna si trasforma in un viaggio verso l’eroismo. Il protagonista si unisce quindi ad un’imponente armata di guerrieri d’élite per affrontare queste inimmaginabili ed apparentemente imbattibili forze armate.

LA GRANDE MURAGLIA

Si dice che la Grande Muraglia cinese, realizzata per volere dell’imperatore Qin Shi Huang secoli e secoli a. C., sia l’unica costruzione umana visibile dallo spazio, se non addirittura dalla Luna. The Great Wall ne offre una ricostruzione in 3D da togliere il fiato. Come si progetta tale ambientazione e quali sono le percezioni degli attori del film? La Cina dell’undicesimo secolo fa da guida, ma a tenerle la mano è la fantasia del reparto tecnico. La scienza, la medicina, la storia si fondono in un unico grande ambiente, in un film che dal punto di vista scenografico si candida a non avere precedenti. Hollywood incontra la cultura cinese e ne fa un grande manifesto-manuale di cinema.

LA TOPOGRAFIA DEL RACCONTO

La Grande Muraglia, il Palazzo Imperiale e la sala interna sono i tre luoghi fulcro del racconto. In questi ricorre la presenza di un essere pauroso e  “misterioso”. Se da un lato la storia, quella dei libri di scuola, in alcuni punti lascia spazio alla fantasia e alla finzione più vera, dall’altra la simbologia cinese è rispettata alla lettera. Il monster design, il Tao Tie, è uno dei mostri più venerati e conosciuti nella cultura cinese. La sua immagine è ovunque in The Great Wall e lo è anche, ad oggi, sopra le montagne cinesi. Il design del Tao Tie è una delle spettacolarità del film di Zhang Yimou, che ha dichiarato: “nel film abbiamo mirato al realismo. Così abbiamo preso spunto da un sacco di grandi predatori nell’ideazione di queste figure. E non desideravamo che fosse così astratto da sembrare che venisse dallo spazio. Doveva essere qualcosa proveniente dalla Terra. Così si possono scorgere alcuni aspetti riferibili al Tyrannosaurus Rex. C’è un detto in Cina, che il Tao Tie è il Quinto figlio del Dragone, quindi è questo che ci ha influenzato, e l’idea era di renderlo il più reale possibile e nel modo più credibile e spaventoso”. Tra gli interpreti del fantasy action The Great Wall: Pedro Pascal, Willem Dafoe, Andy Lau, Tian Jing, Eddie Peng, Numan Acar, Han Lu, Kenny Lin e Zhang Hanyu.

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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