Iuav per l’emergenza
Gli autori dei progetti in mostra sono docenti Iuav che in varie occasioni hanno avuto modo di potersi confrontare con il tema della ricostruzione sia nella stesura di Piani che di progetti su singoli manufatti.
Comunicato stampa
Il tema dell’emergenza è stato più volte affrontato allo Iuav nel corso degli ultimi cinquant’anni, dal disastro del Vajont del 1963 fino al più recente terremoto del Centro Italia del 2016.
Gli autori dei progetti in mostra sono docenti Iuav che in varie occasioni hanno avuto modo di potersi confrontare con il tema della ricostruzione sia nella stesura di Piani che di progetti su singoli manufatti. L’attività è avvenuta tramite convenzioni stipulate tra Iuav e le amministrazioni pubbliche coinvolte nel disastro, o in libera professione.
Frequentemente i temi della ricostruzione sono stati portati all’interno delle aule coinvolgendo gli studenti dei laboratori di progettazione o di laurea.
La mostra si articola seguendo la scansione temporale degli eventi catastrofici all’interno dei quali sono raccolti i progetti che i docenti dello Iuav hanno saputo realizzare.
Il primo riunisce i progetti per la ricostruzione dopo la catastrofe del Vajont, dal primo Piano di Giuseppe Samonà fino ai Piani particolareggiati di Longarone e della nuova Vajont.
Il secondo prende in esame gli studi e i progetti di ricostruzione del centro storico di Venzone di Romeo Ballardini a seguito del terremoto del 1976 in Friuli, fino alla restauro del Duomo di Francesco Doglioni.
Il terzo il Piano degli interventi di ripristino, recupero e restauro del patrimonio culturale delle Marche, il cosiddetto Codice di Pratica, a seguito del terremoto delle Marche e dell’Umbria del 1997, di Doglioni.
Tutti questi sono Piani alla scala territoriale o urbana messi a punto per le amministrazioni, adottati e realizzati, trovano di fatto un loro compimento e diventeranno ‘casi’ di ricostruzioni. In questa sezione i progetti sono stati allestiti tramite le copie delle tavole di piano, rielaborate a una scala adeguata per la composizione dei pannelli in mostra.
A questi sono stati aggiunti alcuni progetti realizzati Gino Valle e Romano Burelli nella ricostruzione del Friuli.
Una seconda sezione della mostra riunisce, in ordine cronologico, altri eventi calamitosi come il terremoto del Molise del 2002, il terremoto dell’Abruzzo del 2009, il terremoto dell’Emilia del 2012, il tornado della Riviera del Brenta del 2015 e, infine, il terremoto dell’Italia centrale del 2016. Attraverso fotografie, schemi, rilievi e tavole di progetto sono illustrate, evento dopo evento, le attività di messa in sicurezza e di rilievo diagnostico, i progetti di consolidamento e di ricostruzione di manufatti, o piani di recupero per piccoli centri urbani interessati dalle calamità. A testimonianza dello stretto rapporto tra didattica e ricerca, che sempre ha connotato il mondo Iuav, trovano spazio in mostra anche le attività didattiche laboratoriali. Tra queste il Piano di ricostruzione di Concordia sulla Secchia (MO), coordinato da Maria Rosa Vittadini, che ha ricevuto una menzione speciale durante l’edizione 2015 del Premio Gubbio dell’Associazione Nazionale Centri Storico-Artistici.
Il quadro d’insieme mette in luce un’attenzione continua verso i temi della ricostruzione sia alla scala urbana che del singolo manufatto. Lo Iuav ha da sempre partecipato rispondendo prontamente con attività di primo intervento, di supporto alla conoscenza e di progetto, all’indomani di catastrofi, offrendo in molte occasioni le proprie competenze, mettendosi a disposizione delle amministrazioni e delle comunità interessate dai disastri.