I.A.M.H. (part 2/2) – Rose Sélavy
Grovigli di strade che rassomigliano a tanti fili sottili che si annodano, legandosi in punti invisibili, formando tracce materiali di una topografia collettiva.
Comunicato stampa
IL BANDOLO DELLA MATASSA
Il camminare presuppone che a ogni passo
il mondo cambi in qualche suo aspetto
e pure che qualcosa cambi in noi.
Italo Calvino
Grovigli di strade che rassomigliano a tanti fili sottili che si annodano, legandosi in punti invisibili, formando tracce materiali di una topografia collettiva. Il labirinto di vicoli, cortili, bassi, strade somiglia ad una matassa da sbrogliare camminando, passo dopo passo. Il percorso realizzato durante questi mesi da Rose Sélavy si realizza come un ricamo variopinto, una mappa costituita dalla rete delle relazioni scaturite dalla scoperta fisica e spirituale dei luoghi. Nell’accezione della maison-en-valise, ovvero la dimora che ognuno ha con sé, e nella concezione di walkabout all’origine del peregrinare estetico che ha avuto inizio lo scorso gennaio partendo da sarajevo supermarket, era già insita, in parte, la svolta conclusiva: la stanza dalla quale il mondo veniva solamente osservato, adesso ospita il mondo al suo interno, insieme a tutto ciò che è stato raccolto durante il viaggio.
Così, il 28 giugno, I.A.M.H., l’acronimo dal sapore internazionale che contiene al contempo la partenopea esortazione al muoversi, giunge al suo porto d’approdo e trova nuova accoglienza nel luogo da cui ha preso l’avvio: il sarajevo supermarket home studio. Segnato dall’assenza di una destinazione predeterminata, l’andamento del progetto è stato inevitabilmente determinato anche da ciò che è avvenuto nel tempo intercorso tra le prime due tappe. Coerentemente con le intenzioni di Rose Sélavy, l’esito di I.A.M.H. è dovuto in parte alla scelta di assecondare nel suo corso l’improvvisazione e l’imprevedibilità. Ad essere infatti incluso nel racconto finale sono gli appunti visivi realizzati non solo dall’artista, ma anche da coloro che hanno preso parte alla passeggiata dell’intermezzo primaverile dello scorso maggio. I partecipanti hanno avuto in questo modo l’opportunità di instaurare una relazione particolare con il quartiere Sanità, sia nella sua concezione di luogo, sia nella sua consistenza umana, tramite l’incontro con i suoi abitanti. L’esperienza dei singoli, come la tessitura di un ricamo, si è incrociata e intrecciata in una polimorfia di visioni diverse.
Se gli aborigeni australiani sentono il bisogno di rappresentare le piste del sogno degli antenati, il sentiero seguito da Rose Sélavy sulle tracce delle proprie radici si materializza in un’installazione composita, un insieme di object trouvé, spunti folkloristici, istantanee e delicati ricami. Si giunge così non alla conclusione di un percorso quanto al recupero (mai definitivo) del bandolo della matassa. La conclusione del progetto segna il punto di partenza per la diramazione di altre infinte strade, formate dai fili invisibili che ciascuno di noi detiene tra le proprie mani. I am my home.
Annapaola Di Maio
Rose Sélavy nasce a Napoli nel 1982. Si forma all'Accademia di Belle Arti di Napoli, nel corso di pittura, dove sperimenta diversi linguaggi e modalità operative. Nel 2005 si trasferisce in Spagna dove si specializza in Fotografia e Arte all'Università Politecnica di Valencia e lavora presso l'Agenzia ASA di Madrid. Termina la sua formazione in Scozia e nel 2010, intraprende un viaggio in America Latina che si rivela fondamentale per il suo percorso personale ed artistico. Tornata in Italia per dedicarsi a progetti personali, diventa Cultore della Materia in “Tecniche Extramediali” e “Pittura” presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli; lavora come fotografo e freelancer graphic designer e collabora con diverse associazioni territoriali di promozione culturale e cinematografica. Nel 2013 nasce ORGH..! un progetto di intervenzione pubblica ed arte partecipata che dirige e coordina in collaborazione con il Laboratorio Extralab dell'Accademia di Belle Arti di Napoli. La sua ricerca è basata sull'utilizzo dell'arte come mezzo di conoscenza e contaminazione della realtà circostante e come strumento attraverso il quale generare riflessioni e stabilire relazioni. Attualmente è docente di Discipline Pittoriche nella scuola secondaria superiore. Vive a lavora a Napoli.
http://www.roselavy.it/