Siete designer in fuga dal burn out? Oppure, all’opposto, sentite la necessità di impegnarvi in un anno di ricerca che vi immerga completamente nel mondo del design? Può sembrare paradossale, ma anche se le mete sembrano numerosissime, la direzione resta una sola: andare ovunque ci sia un artista ad aspettarvi. Non esiste corso di formazione che tenga. Fuoriuscite da istituzioni, organizzazioni, gruppi, accademie o scuole e cominciate a viaggiare, scegliendo di volta in volta l’artista o l’artigiano con cui fermarvi a imparare. Aderendo alla “legge di Mosè” non tanto per concedervi una lunga vacanza, piuttosto per restituire intensità al fare. Facendo proprie nuove competenze.
IN VACANZA CON L’ARTISTA
Per evitare di disperdere l’inevitabile quantitativo di tempo di cui ci si sentirà improvvisamente padroni, una buona idea è appoggiarsi all’anti-programma concepito dalla piattaforma online Vacation with an Artist. Preparate una valigia essenziale, di cui dovrete disfarvi strada facendo, per diventare ospiti-assistenti di, fra gli altri e non necessariamente in questo ordine: un mago della stencil art a Buenos Aires; un tornitore del legno a Montevideo; un’insegnante di Tango a Buenos Aires; una sacerdotessa dell’ikebana a Kyoto; una stilista e un artigiano che disegna francobolli a Hanoi; un costruttore di biciclette in bambù a Bangalore; un’esperta in cucina curativa a Penang, in Malesia. Senza dimenticare uno studioso di movimenti sacri dell’Anatolia a Istanbul, un incisore di Lubiana e i fondatori di un brand di moda che rivisita i vestiti tradizionali a Praga. Ognuno di loro vi offrirà studio session composte da diverse ore di apprendistato, svolte fianco a fianco, promettendovi di imparare in un’atmosfera familiare e del tutto informale.
– Ginevra Bria
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #35
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