Sicilia. Il Castello di Carini riapre con l’arte contemporanea. Arriva il progetto Moon
Inaugura il 15 luglio con le mostre di Gianni Politi, Campostabile, Stefania Zocco e Mary Zygouri il nuovo programma culturale che coinvolgerà artisti italiani e internazionali nella suggestiva fortezza medievale a due passi da Palermo
Sono tanti i luoghi in Sicilia che hanno ispirato e continuano a ispirare l’immaginario popolare, la letteratura, il cinema, il teatro, dando vita a opere che, a cavallo tra realtà e finzione, restituiscono scorci di passato e di luoghi dall’indiscusso fascino. Poco distante da Palermo, il medievale Castello di Carini è sicuramente uno di quei siti carichi di storia e di leggenda centenarie e dal 15 luglio aprirà le sue porte al pubblico nell’inusuale e innovativa veste di centro per l’arte contemporanea.
ARTE CONTEMPORANEA E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO
Lì dove secoli fa, più precisamente nel 1563, veniva consumato uno dei delitti d’onore più famosi della storia, quello della baronessa di Carini, uccisa dal padre perché colpevole di aver commesso adulterio, oggi nasce Moon. Si tratta di un progetto culturale legato al territorio e con lo sguardo rivolto verso l’orizzonte internazionale, ideato e diretto dall’artista Giuseppe Buzzotta (Palermo, 1983) in collaborazione con il comitato direttivo composto da Daniela Bigi e Gabriella Ciancimino. Moon trasformerà la fortezza di Carini in una piattaforma creativa che accoglierà mostre, residenze artistiche, workshop, incontri, divenendo così la risposta progettuale all’esigenza del Comune di definire un programma di ricerca dentro il contemporaneo, capace di tradursi anche in progetto politico, in termini di possibile incidenza nella vita di una comunità attraverso l’arte. “Moon nasce da un’idea sviluppata in un anno, dopo un decennio passato a Carini, alla scoperta del territorio e delle sue potenzialità, ma anche delle sue criticità e aspirazioni”, spiega Buzzotta. “Questo è il nuovo corso di Carini”, dichiara il sindaco Giovì Monteleone, “che sta cercando il suo rilancio sul territorio attraverso la cultura”.
GLI INTERVENTI SITE SPECIFIC DEI PRIMI ARTISTI OSPITI
Moon partirà ufficialmente il prossimo 15 luglio, con tre mostre pensate appositamente per gli ambienti del castello. Il romano Gianni Politi (Roma, 1986), i siciliani Campostabile e Stefania Zocco (Ragusa, 1980) e la greca Mary Zygouri (Athens, 1973) sono gli artisti coinvolti in questa prima fase espositiva, con progetti site specific che dialogano e trasformano gli spazi del monumento. Politi con Vussurìa dà un’originale rilettura della figura dell’artista, immaginandosi come un artigiano di corte. Ha realizzato quattro oggetti decorativi e funzionali come delle ipotetiche tende, dipinte secondo le tematiche delle quattro stagioni. Varie dal kilometro classico è il dialogo che vede impegnati Campostabile e Zocco in una riflessione sullo spazio. La ricerca del duo Campostabile conduce verso un processo di scomposizione, destrutturazione, analisi e reinvenzione di forme a partire da immagini fotografiche di tessuti, lavorando su equilibrio, ambiguità e scarti percettivi. Zocco, invece, attraverso la pratica del disegno, indaga sulla storia del castello a partire dall’analisi delle sue mura, dalle stratificazioni storico-architettoniche che si sono depositate sulle pareti, innescando una rete di riflessioni che riguardano la pratica del restauro. Symbiosis, La Decadenza e Bath of Constitution sono i tre video realizzati da Mary Zygouri che compongono l’installazione Allegorical Humanities. Attraverso le sue allegorie video di forte impatto sociale, l’artista greca analizza il rapporto tra l’essere umano e il potere, in un coacervo di contraddizioni tra i concetti di massa, assolutismo, passione e dissenso.
– Desirée Maida
GIANNI POLITI | Vussurìa
MARY ZIGOURI | Allegorical Humanities
CAMPOSTABILE/STEFANIA ZOCCO | Varie dal kilometro classico
A cura di Daniela Bigi, Giuseppe Buzzotta e Gabriella Ciancimino
Moon – Castello di Carini (PA)
Dal 15 luglio al 15 settembre 2017
www.mooncontemporary.com
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