Anche la fiera Paratissima di Torino cambia sede. Trasferimento in una storica ex caserma
Sarà la ex Caserma La Marmora di via Asti, al centro di un ambizioso piano di riqualificazione dello studio Carlo Ratti Associati, la nuova sede di Paratissima che si allinea al trend dell’avanzata delle fiere collaterali.
Grandi manovre nel settore delle fiere collaterali che stanno dimostrando di sapersi strutturare al pari di una fiera principale, ma con meno sovrastrutture e più libertà di manovra. C’è chi svecchia già il format dopo poche edizioni e si espande in una location più grande, come nel caso delle torinesi Flashback e The Others, o si trasferisce proprio in un’altra sede come ha annunciato recentemente SetUp a Bologna e ora anche Paratissima a Torino che, in programma dall’1 al 5 novembre, dedica la sua tredicesima edizione al tema della superstizione: “il 7 è un numero magico e la Caserma di via Asti sarà la nostra settima location”, scrive sul blog ufficiale della rassegna Damiano Aliprandi, Presidente dell’Associazione YLDA che la amministra. “Il cambiamento è diventato per noi una consuetudine perché è l’unico modo che conosciamo per costringerci a migliorarci. E a rendere Paratissima sempre più bella”.
LA STORIA DI PARATISSIMA
Così, dopo l’appartamento di via Po, dove tutto iniziò per gioco, il fabbricato industriale di via Aosta, le ex carceri Le Nuove, il quartiere di San Salvario, il MOI e Torino Esposizioni, Paratissima quest’anno cambia di nuovo sede e si sposta nella ex Caserma La Marmora, situata alle spalle della Chiesa Gran Madre di Dio, in precollina. Si tratta di uno spazio imponente architettonicamente – oltre 20mila mq di superficie sviluppati su otto corpi di fabbrica realizzati intorno ad un’ampia corte centrale -, quanto denso e prezioso sul piano storico e culturale: fu sede, dal 1943 al ’45, dell’Ufficio politico investigativo della Guardia nazionale repubblicana. Negli anni passati è stata utilizzata per fare fronte all’emergenza dei profughi provenienti dal Corno d’Africa e ora la proprietà dell’edificio, che è della Cassa depositi e prestiti, ne concede l’uso in attesa di avviare il suo vero e proprio sviluppo immobiliare, grazie al progetto elaborato dallo studio d’architettura Carlo Ratti Associati che verrà definito per la fine dell’estate.
-Claudia Giraud
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