Matteo Fato – (Somersault)
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Comunicato stampa
In passato i nostri artefatti concepiti tecnologicamente strutturavano modelli di vita. Ora siamo in transizione da una cultura basata sull’oggetto a una cultura orientata ai sistemi. Qui il cambiamento emana non dalle cose, ma dal modo in cui vengono fatte le cose.
(Jack Burnham, System Esthetics, 1968)
Burnham, critico e curatore d'arte, ha scritto questo passaggio in un saggio sulla rivista Artforum nel 1968; certamente i processi di cambiamento richiedono tempo. Nel caso della cultura visiva e dell'ambiente fisico che la supporta, il sistema è sia lo spazio (della creazione) che il materiale (dell'opera); riguarda allo stesso tempo il metodo e la forma.
Un "sistema visivo" si trova al bivio tra immagine, pensiero, parola e tempo; esemplifica la mutabilità (e complessità) della vita. Un mezzo visivo, quindi, porta con sé non solo il messaggio, ma anche lo stato psichico che ci permette di comprendere quel messaggio: "Una struttura mentale, un modo di pensare e di sentire che si esprime in tutto quello che diciamo, scriviamo, costruiamo e sviluppiamo – dall'architettura e la pubblicità ai film e le arti.”
La presunta coerenza della pratica visiva viene costantemente messa in discussione dalla combinazione con altri sistemi di rappresentazione, comunicazione o rappresentazione visiva (testo, pittura, impressione, disegno grafico, fotografia, proiezione luminosa, costruzione di oggetto e commento orale). È un ambiente costituito dalla formazione di relazioni tra segno e segnale, persone e oggetti. Le nostre azioni visive estraggono significato su cui costruire nuove relazioni e effetti, sia autonomamente che attraverso impostazioni consce. Secondo Burnham, "laddove l'oggetto ha quasi sempre una forma fissa e dei confini, la consistenza di un sistema può essere alterata nel tempo e nello spazio, il suo comportamento determinato sia dalle condizioni esterne che dai meccanismi di controllo.”
Viviamo ora secondo un sistema di montaggio visivo; siamo diventati un "sistema" più ampio e complesso, in cui gli utenti doppiano come creatori.
Sui sistemi, Alfredo Cramerotti