Storia di Mario Rossello, collezionista discreto

Come cambia il mondo. Se ora molti collezionisti fanno di tutto per comparire, fino a qualche decennio fa ne esistevano invece molti che facevano della discrezione una bandiera. Fra questi, un banchiere milanese che rispondeva al nome di Mario Rossello. Ora un libro pregiato ne racconta la storia.

La storia dell’arte è fatta anche di microstorie che aiutano a comprendere un clima, un gusto dominante. Una di queste affascinanti “storie della storia dell’arte” è quella proposta nel bel libro a cura di Elisabetta Staudacher e del gallerista Francesco Luigi Maspes, specializzato nel XIX secolo.

UN COLLEZIONISTA ESTREMAMENTE DISCRETO

Il volume, di grandi dimensioni, intitolato La collezione segreta, racconta di un importante e sinora misconosciuto collezionista italiano, con una grande passione per l’arte dell’Ottocento, Mario Rossello. Un personaggio curioso, che ha cercato di eliminare qualsiasi traccia lo riguardasse. Poco si sa di lui e della sua “malattia” per l’arte, quando ha iniziato a collezionare, con quali gallerie, a quali aste ha partecipato. Il libro contribuisce a chiarire molti lati oscuri e ricostruisce buona parte della sua collezione.
La vicenda dell’opera nasce alla Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano, dove Staudacher lavora, in cui Rossello nella prima metà del secolo aveva ricoperto ruoli importanti.

Tranquillo Cremona, Melodia, olio su tela, 115 x 129 cm

Tranquillo Cremona, Melodia, olio su tela, 115 x 129 cm

SULLE TRACCE DEL BANCHIERE

Per far luce sul cammino personale e collezionistico di Mario Rossello, la storica dell’arte si è avvalsa dell’aiuto di Saverio Almini, di cui è pubblicato un saggio nel volume. Almini è uno storico, archivista, una sorta di investigatore, che con pazienti ricerche ha ricostruito alcuni episodi della vita privata del banchiere, che si incrociano con la sua appartenenza al mondo dell’arte, al suo rapporto con i galleristi Gussoni, Pesaro, con lo scrittore, anch’egli periodicamente gallerista, Enrico Somarè.
Il libro contiene anche un saggio della maggiore studiosa di Segantini, Annie Paul Quinsac, e un ricco apparato di immagini, di schede, compilate da noti studiosi e di documenti rinvenuti per l’occasione.

Giovanni Boldini, La danzatrice spagnola, olio su tavola, 40 x 35 cm

Giovanni Boldini, La danzatrice spagnola, olio su tavola, 40 x 35 cm

AL FIANCO DI ENRICO CUCCIA

Rossello nasce a Milano nel 1877, da padre ligure, che muore quando il ragazzo non ha neppure dieci anni; suo fratello Edoardo muore diciottenne, dopo essere stato messo in collegio; la madre è sarta. Una vita difficile, almeno agli inizi. Poi Rossello diviene ragioniere, revisore dei conti, lavora per numerose banche e aziende con ruoli di prestigio e finisce la sua brillante carriera a Mediobanca, dove lavora con Enrico Cuccia, di trent’anni più giovane di lui.
Rossello, che muore quasi centenario negli Anni Settanta, ha collezionato opere assai importanti di alcuni maestri dell’arte italiana del XIX secolo: Giovanni Boldini, Tranquillo Cremona, Giuseppe De Nittis, Giovanni Fattori, i bronzi di Giuseppe Grandi, l’autore del milanese Monumento alle Cinque Giornate, Daniele Ranzoni, Giovanni Segantini. Ma Rossello ha collezionato anche opere più antiche, come quelle del vedutista veneziano Francesco Guardi.
Un lavoro, questo, che riesce a raccontare con una certa brillantezza uno spaccato culturale e civile, quello dell’alta borghesia milanese della prima parte del secolo. Una borghesia illuminata, desiderosa di lasciare alla città il proprio nome legato all’arte e alla cultura.

Angela Madesani

Elisabetta Staudacher e Francesco Luigi Maspes (a cura di) ‒ La collezione segreta. Raccolta Mario Rossello
Gallerie Maspes, Milano 2016
Pagg. 423, € 160
www.galleriemaspes.com

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Angela Madesani

Angela Madesani

Storica dell’arte e curatrice indipendente, è autrice, fra le altre cose, del volume “Le icone fluttuanti. Storia del cinema d’artista e della videoarte in Italia”, di “Storia della fotografia” per i tipi di Bruno Mondadori e di “Le intelligenze dell’arte”…

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