Fare, investire e guadagnare con la cultura a Firenze. Il report delle attività 2016 di Mus.e
Affluenza di pubblico alle attività e ai servizi museali offerti, affluenza di visitatori alle estemporanee di arte contemporanea, ma soprattutto un significativo ritorno economico per chi investe in cultura: è la sintesi del report delle attività del 2016 pubblicato da Mus.e, associazione fiorentina impegnata nella gestione e nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico fiorentino. Ecco i dati più interessanti emersi dallo studio.
Se sempre più spesso, da quasi due anni a questa parte, si parla delle coraggiose e innovative strategie manageriali del direttore degli Uffizi Eike Schimdt –, è anche vero che Firenze continua a confermare la sua apertura nei confronti del panorama artistico contemporaneo, con mostre che hanno coinvolto artisti del calibro di Jan Fabre, Louise Bourgeois e Erwin Wurm, e poi la grande esposizione, attualmente in corso, di Ytalia, che vede protagonisti tra il Forte Belvedere e diversi sedi del centro storico Jannis Kounellis, Giovanni Anselmo, Marco Bagnoli, Domenico Bianchi, Alighiero Boetti, Gino De Dominicis, Luciano Fabro, Mario Merz, Nunzio, Mimmo Paladino, Giulio Paolini e Remo Salvadori. Una vivace e produttiva realtà che lavora alla valorizzazione dei beni storico-artistici fiorentini anche attraverso la programmazione di mostre d’arte contemporanea – quelle appena citate ne sono un esempio – è Mus.e, associazione che cura la valorizzazione e la gestione dei Musei Civici Fiorentini e realizza progetti culturali, mostre, laboratori ed eventi che favoriscono la fruizione del patrimonio cittadino. Proprio in questi giorni, l’associazione ha pubblicato il report relativo alle attività svolte nel 2016, con dati che offrono un interessante spaccato delle dinamiche culturali che si sono mosse nell’ultimo anno nel capoluogo fiorentino.
I DATI DEL REPORT 2016 SULLE ATTIVITÀ NEI MUSEI E SUL WEB
Pensato per restituire una panoramica della molteplicità di ambiti di intervento di Mus.e, dall’accoglienza ai servizi alla visita, dalle attività di mediazione culturale all’organizzazione di mostre ed eventi fino alla gestione di bookshop museali, dal report delle attività svolte nel 2016 emerge subito il considerevole numero di feedback ottenuti dal pubblico: quasi 2 milioni di visitatori coinvolti nelle attività organizzate dal Mus.e, senza contare l’aumento del numero di visite guidate registrato per Palazzo Vecchio e i Musei Civici, oltre al successo ottenuto per la mostra di Jan Fabre che ha registrato più di 175 mila visite. L’associazione ha avuto inoltre un’ottima visibilità sul web, registrando un incremento dell’81% del sito musefirenze.it e una crescita di fan e followers del 51% su 10 profili social.
I SERVIZI MUSEALI E LA RISPOSTA DEL PUBBLICO
Un dato interessante è quello che vede, nonostante il calo di numero di visitatori ai Musei Civici e a Palazzo Vecchio, l’aumento del numero di persone che ha usufruito dei servizi offerti da Mus.e, come attività di mediazione culturale e visite guidate, laboratori e percorsi didattici. Dato che conferma la volontà da parte del pubblico di cercare attività di qualità, che riguarda non solo le scuole ma anche i privati. Nello specifico, nel 2016 sono stati circa 87.000 i fruitori delle proposte di mediazione culturale di Mus.e, contro i 76.000 del 2015. Costante il coinvolgimento dei giovani in fascia d’età 18-25, in crescita il pubblico dei giovani (4-17 anni) e degli adulti (26-64). Le stesse logiche hanno caratterizzato anche le attività del Museo Novecento: nonostante il calo generale dei visitatori, ha visto però una buona partecipazione da parte del pubblico a eventi e incontri, proiezioni, workshop e performance. Ottimi risultati anche per Le Murate. Progetti Arte Contemporanea che con convegni, conferenze, mostre, laboratori e performance artistiche ha raggiunto 14 mila persone, 46% in più rispetto al 2015.
IL RITORNO ECONOMICO DEGLI INVESTIMENTI NELLA CULTURA
Probabilmente il dato più interessante emerso dal report è il Social ROI, ovvero il calcolo che si effettua per misurare il rapporto tra capitale investito e ritorno economico. L’intento principale è stato quello di restituire a tutti gli stakeholder dell’associazione un valore economico/finanziario dell’attività svolta da Mus.e. E anche in questo caso, i dati emersi sono più che positivi: è stato calcolato infatti che a ogni 1 euro investito in MUS.E, ne corrispondono 3 di ritorno economico. L’impatto generato nel 2016, valutato in euro, ammonta a circa 3 milioni, che a fronte dell’investimento necessario a generare tale impatto, circa 1 milione di euro, produce un valore attuale netto di impatto economico, sociale e ambientale pari a 1,9 milioni di euro.
– Desirée Maida
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