L’inizio di una sedia
Nell’ambito del nascente progetto museale un primo evento è costituito dalla mostra collettiva “L’inizio di una sedia”. Artisti al Museo Guido e Anna Rocca.
Comunicato stampa
Grazie alla donazione di Anna Marchese e Guido Rocca la Società Economica di Chiavari si fa promotrice del progetto del museo della Sedia Leggera di Chiavari, che verrà allestito nell’ex laboratorio di Guido Rocca, tra i principali artigiani attivi nella realizzazione della tipica produzione artigianale chiavarese, nota in tutto il mondo.
L’apertura del Museo Guido e Anna Rocca, sotto la guida scientifica e il coordinamento di Raffaella Fontanarossa, è prevista nel corso del 2018.
Quella della sedia di Chiavari è una storia di artigianato, design e collezionismo internazionale che intreccia maestranze e personalità dell’architettura – si pensi alla variante della celeberrima seggiola disegnata da Gio Ponti, nota come Superleggera – e della cultura.
Nell’ambito del progetto un primo evento è costituito dalla mostra collettiva “L’inizio di una sedia”. Artisti al Museo Guido e Anna Rocca che si inaugurerà il 16 settembre 2017. Il titolo, “L’inizio di una sedia”, è una citazione del testo poetico Blizzard of One di Mark Strand.
Dopo anni di chiusura, gli spazi del laboratorio di Guido Rocca, in via Piacenza 80 a Chiavari, saranno nuovamente aperti al pubblico. Tra gli strumenti di lavoro e i materiali ancora presenti in loco si svilupperà una narrazione tesa a far emergere le tracce del lavoro, la storia di Guido Rocca e l’impatto che la sua attività artigianale ha avuto per la storia economica e sociale della comunità chiavarese.
I curatori Mario Commone e Lara Conte hanno invitato quattro artisti che lavorano con linguaggi e media diversi a relazionarsi con l’oggetto sedia e più ampiamente con la storia e la memoria del luogo.
Rileggendo le tracce, recuperando le storie, esplorando gli spazi, Jacopo Benassi, Lorenzo D’Anteo, Marco Andrea Magni e Beatrice Meoni proporranno i loro interventi concepiti come narrazioni autonome e indipendenti che accompagneranno il visitatore a dipanare i momenti di una narrazione plurima, dove le suggestioni e l’ascolto individuale del luogo diventano possibilità di esplorare una geografia affettiva stratificata e la memoria collettiva di una comunità.
Ufficio Stampa e social media communication
NewRelease | Elena Bari
con la collaborazione di Elisa Lemmo
Numero di telefono: 328.9781241 | [email protected]
INFORMAZIONI GENERALI
Titolo della mostra: L’INIZIO DI UNA SEDIA. Artisti al Museo Guido e Anna Rocca
Artisti: Jacopo Benassi, Lorenzo D’Anteo, Marco Andrea Magni e Beatrice Meoni
Durata: 16 settembre - 14 ottobre 2017
Dove: Museo Guido e Anna Rocca c/o ex Laboratorio Guido Rocca
Indirizzo: via Piacenza 80, Chiavari - GE
Orari: mercoledì - domenica 17:00 - 19:00
o su prenotazione al numero: 0185 324713
Per informazioni: SOCIETÀ ECONOMICA DI CHIAVARI
FONDATA NEL 1791 PER L’INCORAGGIAMENTO DELL’AGRICOLTURA, DELLE ARTI E DEL COMMERCIO
T 0185 324713 | [email protected] | www.societaeconomica.it
BIOGRAFIE ARTISTI
Jacopo Benassi
Fotografo, artista eclettico e visionario. Collabora con magazine come “Rolling Stone”, “GQ”, “ Wired”, “Riders”, “11 Freunde”, “Crush Fanzine”. Autore di Ecology of the image, pubblicato dall’agenzia pubblicitaria 1861 United. Le sue fotografie sono dirette, indocili, crude e allo stesso tempo pervase da una malinconia sottile. Benassi cattura senza eccezione l’essenza di tutto quello che fotografa: che siano persone o oggetti, le sue fotografie sono sempre dei ritratti, e come tali non rappresentano ma rivelano. Molteplici le sue collaborazioni, tra cui quella con il regista Paolo Sorrentino per il libro edito da Mondadori Gli aspetti irrilevanti, in cui il regista premio Oscar immagina la vita di ventidue personaggi a partire da ventidue persone ritratte da Jacopo Benassi.
Lorenzo D’Anteo
Studia scultura all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Al centro della sua poetica è predominante il disegno. Sulla carta rappresenta interni con un taglio fotografico e mantenendo le proporzioni reali, dove si accumulano oggetti di natura ambivalente, a volte domestici, a volte minacciosi, visioni distopiche della nostra umanità. Ha realizzato le illustrazioni per “The eyes can see what the mouth can not say”, magazine semestrale fondato da Jacopo Benassi e Federico Pepe nato per raccontare e documentare le attività del Btomic, La Spezia.
Marco Andrea Magni
Si laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, perseguendo poi un master in Tecniche di Organizzazione e Comunicazione delle Arti Visive. Frequenta il corso post lauream in Arti Visive presso la Fondazione Antonio Ratti a Como, con Richard Nonas. Allo IUAV di Venezia partecipa a seminari filosofici-teoretici con Giorgio Agamben e d’arte visiva con Remo Salvadori. Lavora con il concetto di scultura come “occasione” e “maniera”, nella sua accezione di opportunità, circostanza, pretesto, forma qualitativa. Il suo lavoro si articola nel flusso dell’esperienza vivente, lungo un percorso che trascorre dalla filosofia morale alla riflessione artistica, all’esperienza della scultura, fino a trovare il proprio epicentro in un’interrogazione continua attraverso l’incontro con l’altro che ne diventa interlocutore e misura.
Beatrice Meoni
Dopo la laurea in Letterature straniere, si forma attraverso le collaborazioni con compagnie teatrali e scenografi di rilievo che affiancano fin dall’inizio il lavoro di pittrice di scena a quello di progettista per la poesia, per la prosa e per la danza. Negli ultimi anni si dedica principalmente alla pittura e all’indagine e sperimentazione sulle possibilità linguistiche della pratica pittorica. Nel 2012 inizia la sua collaborazione con la galleria Cardelli & Fontana di Sarzana. Tra i premi e le residenze recenti si segnalano: “Level 0”, Art Verona 2016, selezionata da Ilaria Bonacossa per una mostra al Museo di Villa Croce, Genova, 2017; “Paper weight”, Dolomiti Contemporanee, Ex Cartiera di Vas (BL),residenza a cura di G. D’Incà Levis, agosto 2015.
MUSEO GUIDO E ANNA ROCCA
Guido Rocca
Nato a Chiavari nel 1922, col fratello Giuseppe, ereditò dal padre Vittorio il laboratorio per la manifattura artigianale del legno e dei mobili sito in città. Alla morte del padre, nel 1950, i due fratelli Rocca si trasferirono in corso Dante 24. Nel ’71 l’attività fu definitivamente stabilita nei locali di proprietà di Guido in via Piacenza 80. In quest’ultimo laboratorio, Guido continuò a lavorare anche dopo la morte del fratello, e fino alla sua avvenuta nel dicembre del 2009. Questo spazio, da allora conservato intatto, è la sede principale del costituendo museo. Esso si svilupperà lungo le due grandi aule rettangolari che, assieme a alcuni altri volumi pertinenziali, caratterizzano quest’architettura essenziale, tipica del razionalismo del Dopoguerra.
Raffaella Fontanarossa
Assessore ai Musei della Società Economica di Chiavari, è dottore di ricerca in storia dell’arte presso l’Università di Ginevra, insegna Museologia all’Università di Bologna e collabora con la IULM (Milano). A lungo conservatore dei musei civici di Chiavari, ha dedicato numerose pubblicazioni alla storia del collezionismo e alle dimore del centro storico cittadino. La capostipite di sé (Roma, Etgraphiae) è il suo ultimo libro.
Mario Commone
Storico dell’arte contemporanea, artista e organizzatore di eventi culturali e mostre. Da oltre vent’anni socio della Galleria Il Gabbiano arte contemporanea della Spezia, realizza mostre e progetti culturali anche in collaborazione con altri enti (CAMeC, Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia; Fondazione Zappettini, Chiavari, Milano; etc.). È stato membro del Comitato tecnico scientifico per le attività culturali della Regione Liguria.
Lara Conte
Dottore di ricerca in storia delle arti visive e dello spettacolo, è stata assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Storia delle Arti dell’Università di Pisa e chercheur invité all’INHA di Parigi. Dal 2010 è docente a contratto di Storia dell’arte contemporanea all’Università dell’Insubria di Como. Collabora con molteplici istituzioni museali ed enti di ricerca. È autrice, tra gli altri, di Materia, corpo, azione. Ricerche artistiche processuali tra Europa e Stati Uniti. 1966-1970 (Electa, Milano) e Paolo Icaro. Faredisfarerifarevedere (Mousse Publishing, Milano).