Si Fest 26 – Ad Confluentes
Ad Confluentes è il titolo di SIFEST26: un’indicazione sulle traiettorie dell’edizione 2017 del festival di Savignano sul Rubicone a cura di Savignano Immagini e una chiave di lettura delle metodologie attuate ai fini della programmazione dell’evento in arrivo a Savignano sul Rubicone.
Comunicato stampa
Un panorama di narrazioni possibili, di molteplici localizzazioni della fotografia contemporanea, un’evocazione degli attraversamenti dialettici nel mondo del visuale, che si incontrano alla confluenza di un unico luogo e si incrociano in un festival. Ad Confluentes è il titolo di SIFEST26: un’indicazione sulle traiettorie dell’edizione 2017 del festival di Savignano sul Rubicone a cura di Savignano Immagini e una chiave di lettura delle metodologie attuate ai fini della programmazione dell’evento in arrivo a Savignano sul Rubicone dall’8 al 24 settembre, di cui tre giornate inaugurali (da venerdì 8 a domenica 10 settembre) e le restanti dedicate al festival (16, 17, 23 e 24 settembre).
AD CONFLUENTES
A vessillo della manifestazione si sono poste radici territoriali: il termine Ad Confluentes (dal latino alla confluenza, toponimo del primo insediamento romano a Savignano) è tratto da un itinerarium, la Tabula Peutingeriana (copia del XII-XIII secolo di un’antica carta romana), una cartografia figurata creata allo scopo di segnalare le vie militari dell’Impero romano. Non si tratta di una rappresentazione realistica di paesaggi o di percorsi ma del tentativo di osservare e tenere insieme punti diversi e lontani appartenenti allo spazio dello stesso Impero: una sorta di diagramma, grazie al quale potersi orientare.
SIFEST26 è uno sguardo sulle geografie che si configurano a partire dalle possibilità del mezzo fotografico. Ogni mostra porta con sé una forte connotazione iconica e iconografica, convergendo, come le diramazioni di un fiume, in un dialogo comune, offrendo al fruitore un attraversamento fluido.
Inoltre, con il titolo Ad Confluentes SIFEST26 continua il percorso avviato nell’edizione 2016 Alea Iacta Est, affidando le possibili confluenze dei sentieri di indagine della fotografia agli artisti in mostra in questa ventiseiesima edizione di un festival che dal 1992 è uno dei crocevia obbligatori per fotografi, appassionati, esperti di immagine, galleristi, direttori di festival e musei, giornalisti, photo-editor.
PUNCTUM: SIFEST26 TIENE A BATTESIMO IL SISTEMA FESTIVAL ITALIANO DI MIBACT
La 26ma edizione di SI Fest vede nascere – sotto l’egida del MiBACT – il Sistema Festival italiano. Alla base del progetto l’idea di creare una rete di valorizzazione dei festival di fotografia in Italia, luoghi di produzione e divulgazione culturale, capaci di raggiungere vette di eccellenza e potenziale traino di un sistema di crescita per molte realtà del Paese.
Con l’obiettivo di attivare nuovi sguardi sulla fotografia e sui territori, in grado di produrre a loro volta le auspicate nuove strategie di sistema, il MiBACT chiama a raccolta i rappresentanti di alcuni dei principali festival italiani ed europei. L’appuntamento è per sabato 9 settembre (ore 11, Cinema Teatro Moderno, corso Perticari, 5) al convegno Punctum - fotografia e sistema festival - proposte e obiettivi.
L’occasione, ad accesso libero ed aperto al pubblico, sarà finalizzata ad una riflessione attenta e ricettiva sul ruolo dei festival oggi, sulle potenzialità di sviluppo e le possibili sinergie, tra loro e con il territorio, a livello nazionale ed internazionale.
Ad aprire i lavori, Lorenza Bravetta, Consigliere del Ministro per la valorizzazione del patrimonio fotografico nazionale, Filippo Giovannini, Sindaco di Savignano sul Rubicone, Maura Pazzaglia, Assessore alla Cultura e Turismo di Savignano sul Rubicone. Saranno quindi protagonisti del dibattito Alessandra Capodacqua, componente del Comitato Artistico di SIFEST26, cui spetteranno anche gli onori di casa, Walter Guadagnini per il Festival di Fotografia Europea di Reggio Emilia, Antonio Carloni, Direttore di Cortona on the Move, Arianna Catania, Direttrice Artistica del festival internazionale di fotografia Gibellina Photoroad, Michael Weir Direttore di Belfast Photofestival. Saranno inoltre presenti i rappresentanti dei più rilevanti festival di fotografia italiani ed europei. Un panel altamente qualificato di addetti ai lavori che affronterà le diverse questioni aperte: l’individuazione di criteri necessari per l’adesione al Sistema, le modalità di governance, i modelli di restituzione e misurazione dei risultati e la possibilità di strategie e progettualità condivise per beneficiare di bacini di utenza allargati.
LE MOSTRE
Le confluenze che caratterizzano il programma artistico di SIFEST26 offrono ai visitatori uno sguardo aperto, l’occasione dell’incontro di storie e racconti apparentemente lontani, la consapevolezza che le molteplici soluzioni linguistiche della fotografia sfuggono spesso a una possibilità definitoria.
Scegliendo una cronistoria e percorrendo le vicende del fotoreportage, si può partire dalla ricognizione sistematica compiuta dalla Farm Security Administration per documentare la drammatica situazione di vaste aree degli Stati Uniti all’indomani della Grande Depressione del 1929 (in mostra attraverso una scelta di stampe della Library of Congress acquisite dal CSAC); si prosegue con il lavoro In viaggio con Lauro Messori di Mario Cresci il quale, visionando l’archivio Eni a Pomezia, ha scoperto una altrettanto interessante ricognizione fotografico-territoriale compiuta in Iran (tra il 1958 e il 1960) dal geologo Agip Lauro Messori. Un percorso, descritto dallo stesso Cresci, come un “viaggio nel viaggio”, la creazione di un archivio altro a partire dalle immagini e dalle scritture di Messori, l’approdo a una costruzione narrativa e simbolica reificata in un lungo nastro di immagini privo di cesure, nel quale il fotografo si inserisce pienamente con il proprio operato.
In stretto connubio con il lavoro di Cresci, la collettiva Equilibri degli allievi ISIA di Urbino, curata dallo stesso Cresci con Paola Binante e Stefano Veschi, propone libri e video realizzati a conclusione dei corsi specialistici tenuti dal docente, fotografo e artista. I lavori esposti propongono in maniera esemplare il percorso dalla didattica al progetto fotografico condotto dal maestro e recepito dagli allievi quale «atto di consapevolezza critica verso la realtà e verso se stessi».
Un tragitto diverso ci conduce ad avvicinare altre due mostre in programma: Spasibo di Davide Monteleone e Il tempo di un viaggio di Marco Pesaresi, a cura dello stesso Monteleone. In Spasibo Monteleone esplora con acutezza l’ambigua situazione creatasi tra il collasso dell’Unione Sovietica e le guerre cecene, riuscendo a donarci un quadro sospeso tra oppressione e rassegnazione dello stesso popolo ceceno. Pesaresi invece, attraverso il lungo viaggio compiuto sulla celeberrima Transiberiana, ci colpisce attraverso immagini inedite proiettate in un’unica traiettoria ma che si sdoppiano esistenzialmente in due parti: una vita divisa tra il dentro e il fuori dal treno, fino al ricongiungimento finale con l’arrivo a Vladivostok. Con iDyssey, Stefano De Luigi si muove agilmente e poeticamente tra molteplici piani temporali nel ripercorrere, con lo strumento simbolo della contemporanea cultura dell’immagine, l’I-Phone, le tappe del viaggio omerico, portando allo scoperto contraddizioni e criticità del nostro tempo: dalla crisi dell’economia greca, alle tensioni del Medio Oriente, dalla complessità dell’identità europea fino all’incontro con l’immigrazione e le vicende politiche che la ostacolano.
In un elegante e virtuoso ventaglio tutto al femminile, la fotografa Silvia Camporesi cura Il tutto è maggiore della somma delle sue parti, in cui si propone una scelta di fotografie realizzate da sole fotografe donne, tra cui Letizia Battaglia, Marina Ballo Charmet e Anna Di Prospero, tratte dalla collezione di Donata Pizzi, fotografa a sua volta. La mostra prosegue un percorso di ricognizione sulle collezioni fotografiche, avviato da SI Fest lo scorso anno con A secret about a secret, a cura di Silvia Camporesi, selezione di fotografie dalla collezione Marco Antonetto. Karen Knorr con Migrations presenta una selezione di lavori recenti e inediti attraverso i quali l’autrice interroga la forza del patrimonio culturale inducendo una riflessione intrinsecamente connessa a quesiti che spaziano dalle questioni estetiche alle strutture sociali fino alle relazioni complesse tra mondo umano e mondo animale. Con Terre e uomini. Incroci di sguardi tra memoria e sentimento, il SI Fest omaggia Pier Paolo Zani e il suo uso magistrale del bianco e nero: una ricerca «rigorosa, appassionata condotta in punta di piedi, con metodo e coerenza, con tempi rarefatti, lunghi e rispettosi», come ricorda Paola Sobrero, curatrice dell’esposizione con Mario Beltrambini. In De humani corpori fabrica, a cura di Giulia Marchi, l’artista visivo Nico Mingozzi ci avvolge con un’analisi inquieta, legata all’inconscio, nella quale corpi e volti sono alterati, dissezionati da interventi dell’autore, in un contesto che aleggia tra l’indistinto e l’enigmatico. Il ritratto torna con le opere di Basso Cannarsa che, in Conoscenze necessarie, approccia i volti come spazi testuali, li indaga nel loro mutare, nella loro intrinseca essenza, sospesa tra l’espressione fuggente e la permanenza. Declinato in maniera intima e autobiografica, Di padre in figlio di Graziano Panfili (vincitore del Premio Portfolio Italia 2016 - Gran Premio Hasselblad e del Premio SI Fest “Lanfranco Colombo” 2016) è un progetto protetto nell’alveo del dato personale, che tuttavia offre con coraggio e consapevolezza un’indagine autentica delle relazioni affettive in ambito familiare. L’immagine guida del SIFEST26 è tratta da In Quarta Persona di Martin Errichiello & Filippo Menichetti (vincitori del Premio Marco Pesaresi 2016). La loro è una ricerca multimediale sulle trasformazioni antropologiche, geopolitiche e ambientali della Calabria, attraverso decenni di storia rimossa o frammentata. Percorrendo la Salerno-Reggio Calabria, i due fotografi sviscerano le iconografie e gli intrecci di un paesaggio in bilico tra utopia e tradimento. Un insolito censimento fotografico è presentato da Albert&Verzone con Attraversa il (tuo) Rubicone: un’installazione site specific sugli argini del fiume propone i ritratti (scattati nel 2016 nel medesimo luogo) attraverso la realizzazione di un atelier e il coinvolgimento, in veste di soggetti, degli abitanti di Savignano e del pubblico del festival. A chiudere l’orizzonte espositivo, una campagna fotografica di ampio respiro, curata e guidata da Aniello Barone dal titolo Etnografia delle società complesse. L’indagine (promossa dall’Associazione Cultura e Immagine e coordinata da Tomas Maggioli, si avvale del patrocinio dei Comuni di Savignano sul Rubicone, Cesenatico e Rimini, dell’Unione Rubicone e Mare, della Regione Emilia-Romagna e dell’Università degli Studi di Urbino) è un progetto a lungo termine volto a condurre una ricerca di carattere etnografico e antropologico sull’impatto e i mutamenti legati ai flussi migratori.
Infine, il progetto speciale delle Foto in vetrina per questa edizione rende omaggio ai Settant’anni della Casadei Sonora, storica casa discografica fondata da Secondo Casadei, creatore di un genere musicale, quello della musica da ballo romagnola, in seguito battezzata come liscio, che rappresenta tuttora la tradizione musicale e popolare più radicata, praticata e conosciuta nel mondo. Le Foto in vetrina si iscrivono nella tradizione di SI Fest e rappresentano il dialogo necessario tra la cittadina savignanese e il festival. Gli spazi espositivi si amalgamano con gli esercizi commerciali del centro storico e attivano luoghi spesso inutilizzati o poco conosciuti, permettendo ai visitatori la scoperta di un nuovo modo di vedere e attraversare la città di Savignano.
Sono madrine delle mostre di SIFEST26 le seguenti aziende sponsor: Hera per Spasibo di Davide Monteleone, Ivas per la mostra di Marco Pesaresi, RomagnaBanca Credito Cooperativo per la mostra di Pier Paolo Zani, Linea Sterile per Un viaggio con Mario Messori di Mario Cresci, Ortofrutta Caligari e Babbi per Karen Knorr.
LA NOVITÀ: RADDOPPIANO LE LETTURE PORTFOLIO
L’edizione 2017 introduce una nuova modalità di lettura dei portfolio, ingrediente fondamentale nella composizione del festival. Letture Ad Confluentes offre la possibilità di creare dei piccoli gruppi di lettura, con l’intento di accostare professionalità diverse e innescare un dialogo ancor più stimolante e articolato. Una “doppia lettura” critica, una convergenza di saperi e una sinergia dialettica che fanno eco alle confluenze che in questa edizione segnano le traiettorie di SIFEST26. Oltre ai consueti orari di apertura giornaliera, le Letture Ad Confluentes proseguono negli orari serali, a segnalare un’espansione anche temporale (e non sono di metodo) delle occasioni di scambio, condivisione e dibattito attorno alla progettualità fotografica (consigliato preiscriversi alle letture entro il 5 settembre, tramite il sito del festival dove è pubblicato anche l’elenco dei lettori: www.sifest.it).
INCONTRI E CONVEGNI
Da segnalare, tra gli appuntamenti dei tre giorni di opening l’incontro dedicato a FARM SECURITY ADMINISTRATION (domenica 10 settembre, ore 15, Accademia dei Filopatridi) con la partecipazione di Roberta Valtorta, Guido Guidi, Prof.ssa Francesca Zanella (Presidente CSAC, Parma), Paolo Barbaro (curatore sezione Fotografia CSAC, Parma), Francesca Parenti (Comitato Artistico SIFEST26) ed il convegno Etnografia delle società complesse, il caso Unione Rubicone e Mare – campagna fotografica promossa dall’Associazione “Cultura e Immagine” con il coordinamento di Tomas Maggioli e il patrocinio dei Comuni di Savignano sul Rubicone, Cesenatico e Rimini, dell’Unione Rubicone e Mare, della Regione Emilia Romagna e dell’Università degli studi di Urbino. (domenica 10 settembre, ore 11, spazio talk, corso Vendemini, 37/39). Tra i relatori Giustina Orientale Caputo, Professore Associato di Sociologia del lavoro presso il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II che offrirà un’analisi del fenomeno migratorio in Italia dai primi arrivi (anni ’70) ai giorni nostri, Aniello Barone, sociologo e fotografo professionista, docente di Fotografia presso Accademia di Belle Arti di Napoli, che parlerà di fotografia come strumento di dialogo tra i popoli, Mauro Bucci, autore del documentario pluripremiato Hotel Splendid sulle vicende dei profughi ospitati a Cesenatico. Modera Brahim Maarad, giornalista de L’Espresso che si occupa in particolar modo del mondo arabo e dell’immigrazione.
LE STRATEGIE DIALETTICHE DI SI FEST OFF
In crescita e costante evoluzione la sezione indipendente del festival, SI Fest OFF. Oltre un centinaio le proposte pervenute. Strategie Dialettiche. Un incontro fissato sulle terre dell'uomo (Michel de Certeau) è il titolo scelto per questa ottava edizione che, per la prima volta, adotta un tema specifico anche per la selezione dei progetti.
La dialettica come metodo argomentativo. La strategia, al contrario della tattica, è un piano d'azione a lungo termine finalizzato all'appropriamento di uno spazio autonomo. La strategia crea uno spazio, inventa un nuovo quotidiano, indaga, si dà del tempo e soprattutto si dà nel tempo. La fotografia, le arti visive possono diventare strumento per raccontare, documentare, mettere in scena la dialettica del quotidiano, la vita di tutti i giorni, con il suo ritmo ripetitivo e inconscio. Nella spietata logica della cultura di massa dove tutto sembra prestabilito, emerge l’insospettabile capacità dell’uomo comune di “rompere” questa monotonia grazie a pratiche e tattiche di resistenza. Una creatività latente generatrice di strategiche visioni.
All’interno del circuito OFF saranno esposti i due progetti vincitori del secondo OFF Lab & Contest “MERZbau fotografie” a cura di Giulia Marchi e Niccolò Fano.
PREMIO MARCO PESARESI PER LA FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA, LA SEDICESIMA EDIZIONE
Altro momento qualificante e imprescindibile di SI Fest quello dedicato al fotografo Marco Pesaresi con il Premio giunto quest’anno alla 16ma edizione. Promosso dal Comune di Savignano sul Rubicone, dal Comune di Rimini, dall’Associazione Savignano Immagini e dall’Associazione Il Fanciullino di Isa Perazzini, il Premio è destinato a ricordare la straordinaria figura del fotografo riminese Marco Pesaresi, fotoreporter di fama internazionale, attraverso la promozione di ricerche e produzioni di fotoreportage connotate da aspetti di progettualità e di innovazione nell’ambito della fotografia contemporanea. Ogni anno, in occasione del SI Fest, viene assegnato da una giuria qualificata un premio di 5.000 euro a favore di un giovane autore che avrà il compito di realizzare o di portare a termine nel corso di un anno la propria ricerca fotografica, da esporre poi in mostra l’anno seguente.
Oltre alle mostre e il calendario di letture dei portfolio, il festival proporrà il consueto ricchissimo programma di incontri, conversazioni con fotografi, editori, giornalisti; le selezioni di libri fotografici e libri d’autore in piazza; l’intrattenimento e la immancabile Notte per la fotografia.
SI FEST: IL COMITATO ARTISTICO
Per il terzo anno, e in virtù di un accordo sottoscritto con l’Amministrazione Comunale, SIFEST26 è promosso dall’Associazione Savignano Immagini, presieduta da Isa Perazzini, con il Patrocinio e il sostegno di Comune di Savignano sul Rubicone, Assessorato alla Cultura e al Turismo e Regione Emilia Romagna, Assessorato alla Cultura. Il festival ha nominato anche per questa edizione un comitato artistico, formato da autorevoli personalità del mondo della fotografia in parte già componenti del comitato artistico per il 2016: Silvia Camporesi, giovane fotografa romagnola affermata a livello internazionale, vincitrice del Premio Celeste per la fotografia, docente di fotografia e critica dell’immagine; Alessandra Capodacqua, fotografa e docente della Fondazione Studio Marangoni di Firenze, insegna inoltre alla New York University, alla Florida State University, allo IED. Sue fotografie sono conservate in collezioni private e pubbliche, tra le quali la Galleria degli Uffizi a Firenze; Danilo Montanari, editore ravennate specializzato in fotografia e arte contemporanea dal 1980. Ha pubblicato oltre 700 volumi collaborando con i principali artisti sia italiani che internazionali; Fabio Galassi, fotografo savignanese specializzato in wedding photography, ha iniziato a lavorare come fotografo di scena freelance per poi iniziare un’attività in proprio come fotografo professionista, conducendo una ricerca personale. Entrano da quest’anno a far parte del comitato artistico Giulia Marchi, riminese, artista e curatrice il cui percorso di crescita nell’arte contemporanea si indirizza presto verso il mondo della fotografia. Suoi progetti sono esposti in forma permanente al CAMUSAC – Cassino Museo Arte Contemporanea. Ha esposto alla Matéria Gallery (Roma), alla Tate Liverpool, alla Flowers Gallery di Londra; Francesca Parenti, ricercatrice, critica e curatrice, esperta di fotografia contemporanea in forza all’Archivio-Museo CSAC di Parma. Ha lavorato a Parigi per Magnum Photos, per la collezione Maramotti di Reggio Emilia, per Luz Photo Agency nel ruolo di cultural project development. Ha inoltre collaborato con il collettivo di fotografi CesuraLab. Nel 2009 ha pubblicato per la casa editrice Mattioli 1885 il volume fotografico Stanze di Luce, con prefazione di Paolo Barbaro e Anna Tedeschi.
SI FEST: UN PO’ DI STORIA
Nato nel 1992 da un'intuizione del Circolo Fotografico di Savignano con la collaborazione di Lanfranco Colombo, all'epoca direttore della Galleria il Diaframma-Kodak Cultura di Milano e guida della manifestazione savignanese dal primo appuntamento per quattro successivi, il SI Fest Savignano Immagini Festival è uno dei più importanti festival di fotografia in Italia, conosciuto a livello internazionale. Si è svolto ininterrottamente per venticinque edizioni interpretando i percorsi in costante evoluzione della fotografia contemporanea. Propone mostre fotografiche, atelier, workshop, premi, librerie specializzate, la sezione OFF, video proiezioni, happening e performance, eventi speciali, oltre agli esiti dei progetti fotografici prodotti annualmente in ambito territoriale che documentano aspetti legati al paesaggio umano e sociale. Dal 2002 ha istituito, fra gli altri, il Premio “Marco Pesaresi” dedicato alla figura del noto fotografo riminese che riconosce ogni anno la ricerca originale di un giovane reporter. Significativa la pubblicazione dei cataloghi e collane di libri fotografici. Le attività legate al festival hanno permesso la costituzione di un archivio composto da oltre 100.000 immagini.