“Gli Imperdibili” della settimana. I Beatles dietro le quinte, Van Gogh interattivo e la Coca-Cola gigante
Gli Imperdibili, 18 febbraio 2012 È una delle copertine più famose della storia. L’album era “Abbey Road”, pubblicato dai Beatles nel 1969. Lo scatto, realizzato dal fotografo scozzese Iain MacMillan, mostra i fab four mentre attraversano la strada di fronte ai famigerati Abbey Road Studios. Qui c’è una gallery che mostra il making of. Le […]
Gli Imperdibili, 18 febbraio 2012
È una delle copertine più famose della storia. L’album era “Abbey Road”, pubblicato dai Beatles nel 1969. Lo scatto, realizzato dal fotografo scozzese Iain MacMillan, mostra i fab four mentre attraversano la strada di fronte ai famigerati Abbey Road Studios. Qui c’è una gallery che mostra il making of.
Le tele di Rothko “pulsano” e cambiano colore in questo website d’artista, con in sottofondo delle onde sinusoidali. L’idea è dell’olandese Harm van den Dorpel.
Sulle montagne russe a Buenos Aires, ma senza binari. Un video poetico e onirico diretto da Fernando Livschitz della casa di produzione Black Sheep Films.
Graffiti: divertenti o stupidi? Un buffo filmato educational del 1976 cerca di spiegare perché imbrattare i muri non è bello…
Nick Cave in braccio a Leonard Cohen, che lo consola con aria paterna mentre gli versa un bicchiere di vino. È un dipinto dell’artista australiano Ben Smith.
Quattro minuti di saggezza. Una rara intervista a Ellsworth Kelly, realizzata in occasione della mostra “Ellsworth Kelly. Prints and drawings”, in corso al LACMA di Los Angeles.
Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad banna le grandi corporation americane come la Coca-Cola? Ecco la risposta degli street artists Icy&Shot a Tabriz.
Lo snowboarder William Hughes si veste di LED luminosi e sfreccia sulla neve di notte. Un suggestivo video girato dal fotografo e filmaker Jacob Sutton.
Si chiama “Manifest Destiny” ed è un’installazione urbana di Jenny Chapman & Mark A. Reigelman II. Sarà visibile a San Francisco fino al 31 ottobre.
La notte stellata di Van Gogh diventa un’animazione interattiva. Gli spettatori possono toccare l’opera e modificarla. E il suono è collegato al movimento delle onde di colore. Ipnotico.
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