Paulo Nimer Pjota – The history in repeat mode-drama

  • T293

Informazioni Evento

Luogo
T293
via Ripense 6 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Tuesday/Friday, 12 – 7 pm

Vernissage
16/09/2017

ore 18

Artisti
Paulo Nimer Pjota
Generi
arte contemporanea, personale

Per Paulo Nimer Pjota la creazione dell’opera d’arte è un processo lento e graduale. Tutto inizia all’esterno, nelle strade, dove l’artista va alla ricerca di supporti di grandi dimensioni come sacchi, tele o lastre di metallo, generalmente rinvenuti in discariche pubbliche e che portano con sé inevitabili tracce di storie e usi passati diventando un fertile terreno iniziale per un successivo intervento.

Comunicato stampa

Per Paulo Nimer Pjota la creazione dell'opera d'arte è un processo lento e graduale. Tutto inizia all'esterno, nelle strade, dove l'artista va alla ricerca di supporti di grandi dimensioni come sacchi, tele o lastre di metallo, generalmente rinvenuti in discariche pubbliche e che portano con sé inevitabili tracce di storie e usi passati diventando un fertile terreno iniziale per un successivo intervento.

Fortemente legato al contesto urbano e popolare è anche l'inesauribile repertorio visivo fatto di riferimenti architettonici, piante, fiori graffiti, animali, scritte su pareti di bagni pubblici, tatuaggi, noti personaggi di cartoni animati, che viene raccolto e filtrato attraverso la sua personale visione artistica e socio-politica e sapientemente accostato a immagini legate alla storia dell'arte antica e moderna, come manufatti archeologici o classiche nature morte. Apparentemente privi di una relazione formale o tematica tra loro, tutti questi elementi danno vita ad una costellazione iconografica in costante trasformazione attraverso il tempo e lo spazio. I segni e le figure sospesi in un vuoto senza gravità vengono sparsi in maniera attenta ma senza sacrificare la spontaneità della composizione e senza mai affollarla. Nelle sue opere Pjota sceglie poi di non utilizzare pigmenti di alta qualità ma la meno nobile pittura acrilica nel tentativo di livellare un terreno e renderlo democratico e pronto ad accogliere sia stereotipi e prodotti della cultura popolare che frammenti di una cultura erudita, in un amalgama di riferimenti e influenze.

Da questo processo emergono storie a più voci che costringono lo spettatore a partecipare al dialogo attraverso la propria personale visione nello stesso modo in cui, nell’era della comunicazione digitale, esso è chiamato a decifrare una inarrestabile quantità di informazioni che quotidianamente vengono generate e trasmesse. Consapevole di tali meccanismi, Pjota intende svelarne le contraddizioni ed opporsi non solo al modo in cui queste informazioni vengono formulate, ma anche al tipo di attenzione che ad esse riserviamo.

Le narrative che emergono da questo processo non corrispondono a una singola comprensione, mettendo in circolazione un incalcolabile numero di possibili contestualizzazioni. Di conseguenza, anche se ci vediamo intrappolati in un circolo storico fatto di oppressione, è ora possibile mettere in discussione il modo in cui formuliamo l’informazione e distribuiamo i nostri interessi, riconfigurando le nostre sensibilità secondo ciò che ci circonda e favorendo un’interazione sociale prima impensabile (Germano Dushà).

T293 è lieta di annunciare che sabato 16 settembre avranno luogo anche le inaugurazioni di:

Frutta Gallery, Bedwyr Williams, Huuuuuuge Thanks | 18-21
Galerie Emanuel Layr, Nick Oberthaler, No Works | 18-21

Paulo Nimer Pjota
The history in repeat mode - drama
September 19 - October 27, 2017
Opening Saturday, September 16, 6pm
Via Ripense, 6 Rome
[email protected]

For Paulo Nimer Pjota, creating art is a slow and lengthy process. Everything starts outside, in the streets, where the artist looks for large pieces such as sacks, canvases or metal plates, usually found in junkyards, that arrive in his studio with traces and inscriptions of other times and uses, thus becoming a fertile graphic and spiritual ground for a subsequent intervention.

Also strongly tied to the urban and popular context is the inexhaustible visual repertoire made up of architectural references, plants, graffiti, flowers, animals, writings on the walls of public bathrooms, tattoos, famous cartoon characters, all collected and filtered through his personal artistic and socio-political vision and wisely coupled with images related to the history of ancient and modern art, such as archaeological artifacts or classical still-life. Apparently lacking any formal or thematic relationship with each other, all of these elements form an iconographic constellation in constant change through time and space. Signs and images suspended in a void without gravity are carefully scattered without sacrificing the spontaneity of composition and without crowding it. In his works, Pjota chooses not to use high quality pigments but the less-noble acrylic paint in an attempt to level the playing field and make it more democratic and ready to welcome stereotypes and products of popular culture as well as fragments of a higher one, in an amalgam of references and influences.

From this process a variety of stories and voices emerges that force the viewers to take part in the dialogue through their own personal vision in the same way that they are called on to decipher, in the age of digital communication, the daily bombardment of information that is generated and transmitted. Aware of such mechanisms, Pjota intends to uncover their contradictions and to object not just to the way this information is formulated but also the kind of the attention we give it.

The tales that emerge from this process do not correspond to a single understanding, putting countless possible contextualizations into circulation. Consequently, even as we see ourselves trapped in a historical circle of oppression, it is now possible to question the way we formulate information and distribute our affections, reconfiguring our sensibilities according to what surrounds us and fostering possibilities for social interaction that were previously unthinkable (Germano Dushá).

During the same night T293 is pleased to announce the joint openings of:

Frutta Gallery, Bedwyr Williams, Huuuuuuge Thanks | 6-9pm
Galerie Emanuel Layr, Nick Oberthaler, No Works | 6-9pm