Jagoda Buić – L’Equilibrio Asincrono
Tra forza e leggerezza: installazioni tessili possenti e suggestive, imponenti composizioni e collage di carta, sculture realizzate con pezzi di ferro recuperati in discariche industriali, raccontano il percorso di un’artista di straordinarie capacità espressive
Comunicato stampa
Roma, agosto 2017. Jagoda Buić, nata a Spalato e cittadina del mondo, sarà protagonista di una grande antologica a Roma intitolata L’Equilibrio Asincrono, negli spazi Extra MAXXI e Corner MAXXI, dal 20 settembre al 1° ottobre 2017 (ingresso gratuito, dal martedì alla domenica ore 11:00 – 19:00, giovedì ore 11:00 – 22:00).
L’artista, invitata tre volte alla Biennale di Venezia, è famosa a livello internazionale per le sue opere presenti nei musei di tutto il mondo, dal Metropolitan Museum di New York al Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris, dal Museo d'Arte Moderna di Zagabria allo Stedelijk Museum di Amsterdam.
Ha ricevuto nel corso della sua carriera riconoscimenti di altissimo prestigio, dal premio Grand Prix “Itamatary” alla São Paolo Biennial alla Medaglia d’Oro UNESCO per l’Arte Contemporanea.
L’Equilibrio Asincrono sarà curata da Tonko Maroevic, storico, saggista, critico d’arte, poeta, tra le figure più significative della scena culturale europea. Jagoda Buić curerà personalmente l’allestimento al fine di creare una stretta sinergia con gli spazi del MAXXI.
Il progetto è promosso dal Ministero della Cultura croato e dall’Ambasciata della Repubblica di Croazia in Italia, con il supporto della Città di Zagabria e la collaborazione del MAXXI. L’organizzazione è di Oris – Kuća arhitekture, rivista internazionale di architettura con sede a Zagabria.
L’itinerario della mostra si svolge e si snoda in un dialogo suggestivo tra le opere e gli spazi del MAXXI, che testimonia l’evoluzione del percorso compiuto dall’artista dalle origini ad oggi cadenzato, in equilibrio asincrono, da materiali sempre diversi scelti per la composizione delle sue opere.
Fibre tessili, carta, ferro.
Il profondo legame di Jagoda Buić con il teatro, importante capitolo della sua vita artistica, risulta evidente dall’effetto scenografico che riesce a ottenere attraverso la disposizione dei suoi lavori: figure, colonne, volumi, pannelli, forme spesso ispirate al mare che, sempre, dialogano o interagiscono drammaticamente con lo spazio che le accoglie.
Le installazioni tessili
Nella prima parte sono raccolte le più rappresentative opere costruite con materiali e fibre tessili - gomene di navi, fili di juta, di lino, di lana - intrecciati a mano che danno vita a sculture imponenti che richiamano scenari di straordinaria suggestione. Esaltano la forza creativa e drammatica di forme che evocano, al contempo, miti e tradizioni ancestrali.
Qui si ritrovano, intatte, la forza e la “sapienza” della sua terra di mare, aspra e tormentata, ricca di storia e di bellezza.
Composizioni di carta
Il percorso comprende lavori in carta, di straordinarie dimensioni. Stupisce come la “fragilità” della materia, la carta, si trasformi in forza espressiva possente che resta “cifra” distintiva, inconfondibile, dell’opera della Buić.
La rassegna è completata anche con un Omaggio a Lampedusa di grande impatto emotivo, composto da sei grandi collage in carta.
Sculture in ferro
Le ultime sculture della Buic testimoniano la sua continua e inarrestabile ricerca di sempre nuovi linguaggi espressivi, in questo caso attraverso la forza del ferro. Ma si tratta di composizioni create con elementi, con pezzi di ferro cercati e trovati in discariche industriali. Il risultato è, come di consueto, stupefacente
Le opere della Buic sono “vere e proprie sculture - come le ha definite Gillo Dorfles nel suo intervento nel catalogo della mostra “Theatrum Mundi (Trieste, museo Rivoltella 2013) - Per un’artista della sua originalità, ogni stagione costituisce un rinnovamento inatteso. In questo caso, l’artista, dotata di fantasia e abilità manuale, si è venuta evolvendo in una personalità completamente attuale, al tempo stesso partecipe di nuove invenzioni tecniche e fantastiche.”
“La sua opera - afferma Tonko Maroevic nel suo intervento in catalogo - sintetizza la profonda tradizione dell’ambiente da cui proviene, aggiungendoci il radicalismo e l’essenzialismo della sensibilità contemporanea. L’equilibrio che si crea è più che dinamico, è complementare alle opposizioni, è ludico. E’, in poche parole, asincrono. [...] Le nuove soluzioni includono ali spiegate, vele mosse, compongono qualcosa come nuvole trasparenti o pale di un mulino a vento[…]. Le caratterizza, in poche parole, la leggerezza (accoppiata alla purezza e alla raffinatezza).”
Una citazione a parte merita il bellissimo video del 1983 Sun, sand and sound realizzato in Florida, commentato dalle parole di Predrag Matvejević che ha affermato:«La videoregistrazione testimonia l’effetto quasi percussorio dell’opera, una realizzazione che entra nel rapporto più diretto con il vento e la luce. Davanti ai lavori di Jagoda Buić si dovrebbe passare lentamente, come davanti ai “Quadri di una esposizione” di Mussorgsky. Perché una sorta di musica li lega tra loro, che permette e, a tratti, impone di fermarsi».