Coda, un cortometraggio animato sul senso della vita
Dalla vita alla morte e ritorno, in un percorso pieno di tristezza ma anche di poesia. Coda, il cortometraggio animato diretto da Ana Holly, ci spinge a riflettere sul senso dell'esistenza
Un cortometraggio animato che arriva dritto al cuore. Coda, diretto dall’irlandese Alan Holly e realizzato insieme al team dello studio And Maps And Plans, è una piccola storia che parla di vita, di morte, di emozioni, ma soprattutto di come ognuno di noi decide di utilizzare il tempo a propria disposizione.
Pluripremiato e persino candidato all’Oscar nel 2015, il film inizia con la morte accidentale di un uomo fuori da un locale notturno. Ubriaco, il protagonista viene falciato da una macchina in corsa, trovandosi improvvisamente nella condizione di inquieto (e ancora brillo) fantasma. Da qui in poi, la storia assume toni lirici e surreali, trasportando lo spettatore in un toccante viaggio filosofico sul senso dell’esistenza. Molto particolare anche l’uso del colore, che gioca un ruolo molto importante, come sottolineato anche dall’autore in un’intervista pubblicata sul sito Skwigly: “Il colore è fondamentale per settare il mood e per comunicare determinate sensazioni. L’elemento cromatico ci influenza in un modo molto sottile e allo stesso tempo ci dona moltissimo piacere”.
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