La moda cinese nelle fotografie di Giovanni Gastel. A Milano
Fabbrica del Vapore, Milano ‒ fino al 27 settembre 2017. L'obiettivo di Giovanni Gastel ritrae in una mostra fotografica la Shanghai della moda con lo sguardo rivolto alle nuove generazioni di creativi. L'esposizione, a cura di Clara Tosi Pamphili e Alessio de’ Navasques, vuole essere un ponte fra continenti per narrare, attraverso la bellezza e la ricerca, l'evoluzione del fashion system globale che, ormai, non ha più confini.
La moda ha bisogno di mondi possibili. E impossibili. Di viaggi che riflettono modi di essere e di pensare e che solo l’obiettivo della macchina fotografica riesce a cogliere e a fermare. Per sempre. Con la mostra Shanghai, in the Mood for Fashion, gli scatti d’autore di Giovanni Gastel (Milano, 1955) omaggiano con un reportage emotivo l’evoluzione dell’universo fashion cinese contemporaneo. Negli spazi della Fabbrica del Vapore di Milano, un suggestivo racconto fatto di creatività che lascia spazio ai nuovi talenti del design in un sapiente mix visivo dove anche l’arte trova il suo posto. Un’esposizione nata dopo la visita di Gastel alla Shanghai Fashion Week dello scorso aprile, che ha consentito all’artista della fotografia di cogliere le mille sfumature di un nuovo mondo di moda. E delle sue molteplici facce.
“Entrare in contatto con loro mi ha fatto capire con forza che il nostro universo della moda ha superato ogni frontiera e contiene in sé il germe di un messaggio universale di bellezza e armonia”, spiega Giovanni Gastel che aggiunge: “Shanghai è un continente, una città-paese, un universo a sé stante. La sensazione che mi ha dato è quella di un’immensa e splendida nave partita dal passato e in viaggio verso il futuro, un insieme di tempi ed epoche senza contraddizioni con una moda, a cui è dedicata la mostra, fatta di fantascienza ed eleganza, senza dimenticare la storia millenaria di questo grande e magnifico Paese”.
MILANO CHIAMA SHANGHAI
Un percorso espositivo che vede l’impegno della Shanghai Fashion Week e il supporto della Camera Nazionale della Moda Italiana per narrare gli sviluppi della fashion community cinese e i progetti delle nuove generazioni di stilisti emergenti. “La nostra settimana della moda sta diventando un appuntamento di rilevanza internazionale e ringraziamo la Camera della Moda Italiana per averci supportato in questa mostra”, dichiara orgogliosa Xiaolei Lyu, vicesegretario generale della Shanghai Fashion Week. “Essere presenti all’interno del ricco e importante calendario milanese rappresenta un’ulteriore conferma della crescita e del valore della nostra community di moda nel mondo”. Come nel romanzo Illusioni perdute di Honoré de Balzac, la semantica, in questo caso visiva, di Giovanni Gastel è intrisa di realismo in cui mondi diversi si incontrano e si scontrano superando barriere e in cui la poetica del narratore pone l’accento sui sogni delle generazioni future. Con la prerogativa, per Gastel, di immergere le immagini in un oceano spazio-temporale indefinito. Che guarda indietro ma è ricco di presente. Un presente che nell’arte della fotografia è già futuro.
PAROLA AI CURATORI
“La mostra di Giovanni Gastel costruisce un ponte tra Shanghai, Milano e tutta la moda contemporanea con una serie di ritratti all’interno dei luoghi dove lavorano i designer, o dove vivono, offrendo uno spaccato di un mondo molto antico ma anche ultramoderno. In un’altra zona c’è una sfilata che sembra quasi un affresco europeo, quasi un’ultima cena, vista da lontano, dove Gastel è stato bravissimo nel fermare un evento contemporaneo e supercolorato come la sfilata, però con una chiave di lettura totalmente europea e di altra natura”, confida Clara Tosi Pamphili, curatrice della mostra insieme ad Alessio de’ Navasques che, invece, sottolinea: “Giovanni Gastel ha colto la tensione, tra ricerca e tradizione, che caratterizza il lavoro di molti dei giovani creativi in mostra. La Shanghai contemporanea con i suoi grattacieli irrompe con forza tra gli edifici tradizionali della città antica. La mostra è anche una testimonianza di questo passaggio. L’idea è quella di creare un ponte tra Milano e Shanghai sulla via della bellezza e della ricerca. Raccontare una nuova generazione creativa che si sta affermando in tutto il mondo”.
‒ Gustavo Marco P. Cipolla
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