Paesaggi di vetro e luce. Jessica Loughlin a Venezia
Galleria Caterina Tognon, Venezia ‒ fino al 25 novembre 2017. Le opere minimali e contemplative dell'australiana Jessica Loughlin offrono un nuovo punto di vista sul rapporto tra il vetro e la luce.
In occasione della Venice Glass Week, la Galleria Caterina Tognon ospita la prima personale italiana di Jessica Loughlin (Melbourne, 1975). La mostra si struttura intorno a due sezioni: la serie di sculture in vetro opalino chiamate ricettori di luce che, come dice il titolo, si fondano sulla capacità propria del vetro di dialogare e reagire all’esposizione luminosa, rivelando un’ampia varietà di toni che dal bianco originario diventano blu e si fanno poi sempre più caldi fino a diventare arancioni e rosa; e le opere a parete denominate paesaggi di luce. Queste ultime, oltre che sul dialogo con la luce di sala, si basano sull’osservazione di un particolare fenomeno naturale. A ispirare l’artista è stata infatti l’osservazione del Lake Eyre, il più grande lago salato al mondo. Situato nel deserto, si riempie d’acqua solo per un breve periodo dell’anno e, quando questa si ritira, rivela sterminate distese di sale che, illuminate dal sole, riflettono i diversi colori dello spettro, modificando il paesaggio circostante.
Con il titolo di questa mostra, afar (“da lontano”), l’artista propone quindi un nuovo modo di osservare la realtà. Una visione prolungata e contemplativa, che può consentire di scorgere nuove sfumature solo in apparenza nascoste.
‒ Daniele Mulas
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