Soffici e Rosai. Realismo sintetico e colpi di realtà
Oltre cinquanta opere, fra dipinti e disegni dagli anni ’10 al secondo dopoguerra, oltre a lettere originali, fotografie d’epoca, pennelli, tavolozze e prime edizioni di libri, sono il corpus di un allestimento che affianca due fra i più grandi artisti del Novecento: Ardengo Soffici e Ottone Rosai.
Comunicato stampa
Si inaugura domani, sabato 7 ottobre alle 17, alle Scuderie medicee di Poggio a Caiano la mostra Soffici e Rosai. Realismo sintetico e colpi di realtà, una esposizione a cura di Luigi Cavallo e Giovanni Faccenda promossa dal Comune di Poggio a Caiano con il patrocinio della Regione Toscana.
Oltre cinquanta opere, fra dipinti e disegni dagli anni ’10 al secondo dopoguerra, oltre a lettere originali, fotografie d’epoca, pennelli, tavolozze e prime edizioni di libri, sono il corpus di un allestimento che affianca due fra i più grandi artisti del Novecento: Ardengo Soffici e Ottone Rosai.
Con Soffici e Rosai siamo nel cuore pulsante del ventesimo secolo, epoca di eventi tragici e drammatici cambiamenti nella quale i due artisti, ciascuno a suo modo, influirono sul percorso culturale del nostro Paese con un forte impulso di idee e di stile. La mostra evidenzia in un ideale confronto di linguaggi figurativi ciò che fra i due vi era di intesa autentica ma anche le differenti motivazioni culturali ed etiche: meditate e sintetiche le illuminazioni realistiche di Soffici; drammatica e aspra, con fiammate di poesia, la realtà di Rosai.
Legati da un’intensa amicizia, condivisa per oltre 18 anni, di Soffici e Rosai lungo il percorso espositivo si notano le sostanziali sintonie sul paesaggio toscano ma anche il diverso approccio alla figura umana e alle nature morte, con Soffici attento ai campioni semplici dell’arte popolare e primitiva che non forza forma e colore mentre Rosai, cresciuto ‘diladdarno’ a Firenze è attratto prevalentemente dalla vicinanza con i ceti più poveri e modesti degli artigiani, dei venditori ambulanti e dei carrettieri maggiormente portato a evidenziare colore e segno.
In mostra le vignette di Soffici del periodo parigino, 1901-1905, e studi preparatori per quadri eseguiti nel 1907, nel 1911, due composizioni cubofuturiste e carte che spiegano la qualificazione, la maturazione formale della figura e del paesaggio.
Una esposizione d’arte che accende anche un fascio di luce sul lavoro letterario dei due autori con la presenza nelle vetrine delle riviste La Voce, Lacerba, Il Centone, L'Universale, Il Bargello, Il Selvaggio e L'Italiano, il complesso significativo dei fogli d’avanguardia, di polemica, di costume cui i due artisti collaborarono.