La sovversione dell’oggetto
Gli spazi LATO e MOO presentano un progetto collettivo sul rapporto tra l’opera d’arte e l’oggetto, attraverso il contributo di dodici artisti.
Comunicato stampa
SABATO 14 OTTOBRE, 2017 | MOO
ORE 19.00
DEVID CIAMPALINI | MOALLASECONDA | BALDASSARRE RUSPOLI
VENERDÌ 20 OTTOBRE, 2017 | LATO
ORE 19.00
ALBIEN ALUSHAJ | ANDISHEH BAGHERZADEH | FRANCESCA CATASTINI | GOLNAR DASHTI | ARBËR ELEZI | MARIA M. G. DEVAL | DANIA MENAFRA | MATIAS REYES | STUDIO LIEVITO
a cura di
MATTEO INNOCENTI
Gli spazi LATO e MOO presentano un progetto collettivo sul rapporto tra l’opera d’arte e l’oggetto, attraverso il contributo di dodici artisti.
L’opera d’arte non è un oggetto qualsiasi ma è un oggetto esemplare: per realizzazione, significato, bellezza. Allora in che rapporto stanno le opere d’arte con quanto consideriamo comune? Un’attitudine artistica nel rap-porto con l’ordinario, il necessario e l’utile può aiutarci?
Una mostra, una prova in tempo reale, in cui si è proposto a dodici giovani artisti di intervenire in maniera per-sonale su un “oggetto” da loro scelto.
L’oggetto inteso nel suo significato ampio, come tutto ciò che è percepito dal soggetto in quanto diverso da sé: uno spettro vario tra i limiti del materiale e dell’ideale, del concreto e della virtualità.
Non ricevere l’oggetto esattamente com’è ma intervenirci sopra, sul suo materiale, sulla sua forma, sulla sua logica, sulla sua storia, deviarne qualcosa ai propri fini: una sovversione, ciò a cui si riferisce la parola del titolo. La quale assume un duplice significato; la sovversione è quella attuata dall’artista e quella acquisita dall’oggetto modificato che a sua volta, per riflesso, opera un cambiamento in quanto lo circonda.