Masato Shigemori / Chihiro Kondo
Il progetto 境 Sakai – Emerging Japanese Art in Italy, volto alla promozione di artisti giapponesi emergenti in Italia, è lieto di annunciare la prima esposizione di arte giapponese contemporanea, in collaborazione con l’associazione Ventimiglia Viva, per commemorare il 150° anniversario della fondazione dei Giardini Botanici Hanbury, con le due mostre personali degli artisti Masato Shigemori e Chihiro Kondo.
Comunicato stampa
Il progetto 境 Sakai - Emerging Japanese Art in Italy, volto alla promozione di artisti giapponesi emergenti in Italia, è lieto di annunciare la prima esposizione di arte giapponese contemporanea, in collaborazione con l’associazione Ventimiglia Viva, per commemorare il 150° anniversario della fondazione dei Giardini Botanici Hanbury, con le due mostre personali degli artisti Masato Shigemori e Chihiro Kondo.
[Re:] - Masato Shigemori
Il 150° anniversario della fondazione dei Giardini Botanici Hanbury si presta, dal punto di vista cronologico, come spunto per le considerazioni dell’artista di Hiroshima Masato Shigemori.
L’anno in cui è cominciata la costruzione dei Giardini Hanbury, il 1867, è, curiosamente, lo stesso in cui ha avuto origine in Giappone il sistema sociale e politico moderno: si tratta infatti del momento in cui ebbe ufficialmente fine il governo feudale dello shogunato Tokugawa, che aveva tenuto il Giappone isolato per circa due secoli dal resto del mondo.
L’apertura forzata del Giappone da parte dell’America avvenuta alcuni anni prima, aveva infatti portato al progressivo sgretolamento del sistema dei signori feudali già a suo tempo indebolito e, con lo scaturire di nozioni e concetti provenienti dall’Occidente, anche alla formazione di uno Stato moderno fondato su principi occidentali, dando inizio al periodo storico detto Restaurazione Meiji.
Il capitalismo, la razionalità, lo sviluppo economico, sono alcuni dei motori catalizzanti gli interessi del Giappone verso scelte politiche di modernizzazione e industrializzazione a discapito dei valori tradizionali, che sfociano nella progressiva perdita dello spirito di adorazione della Natura alla base della religione Shintō, la quale vede la presenza delle divinità in ogni elemento naturale.
Quella che potrebbe sembrare una critica all’influenza americana sul Giappone è in realtà, per un uomo contemporaneo come Masato Shigemori, un semplice desiderio di trasmettere al pubblico italiano che anche noi esseri umani siamo inclusi in questa natura, la quale è per la cultura giapponese qualcosa di grandioso che, però, l’uomo non può controllare, come il terremoto del Tōhoku nel 2011 e quello del centro Italia nel 2016 e nel 2017 hanno dimostrato.
Attraverso le sue opere, concepite sullo spirito della religione autoctona giapponese Shintō, l’artista ci comunica che è giunta un’era in cui è necessario pensare all’unione tra uomo e Natura, che è necessario pensare ad un equilibrio concretamente possibile nel 21° secolo tra capitalismo e ammirazione della Natura, ben conscio dell’impossibilità di condurre uno stile di vita primitivo che rifiuti totalmente il capitalismo.
Messaggi dalla Natura - Chihiro Kondo
La religione nazionale Shintō, nativa del Giappone, è una forma di animismo in cui ogni fenomeno naturale - come il vento, i tuoni - e ogni elemento naturale - come le montagne e i fiumi - sono una manifestazione delle divinità, dette kami.
In una terra in cui si verificano numerosi disastri naturali fin dai tempi antichi come il Giappone, le persone hanno sviluppato, nella vita di tutti i giorni, uno spirito di riverenza per la Natura e un senso di convivenza con essa.
Chihiro Kondo ha preso ispirazione in molte opere dalla saggezza degli uomini antichi che vivevano in armonia con la natura, dai miti, dal folklore e anche dall’origine dei kanji.
I kanji (letteralmente “caratteri cinesi”), sono ideogrammi usati nella scrittura giapponese che hanno avuto origine in Cina, inizialmente incisi su ossa di animali e gusci di tartaruga per fini rituali con l’obiettivo di rappresentare simboli, oggetti e concetti astratti, e poi in seguito ed evolutisi fino alla forma attuale che conserva un ricordo del disegno alla base del messaggio iniziale.
Oltre a semplici concetti legati alla vita quotidiana, analizzando accuratamente le origini dei kanji, si nota che molti di questi nascondono suppliche ancestrali rivolte dagli uomini ai kami degli elementi naturali, pregne di un senso di ringraziamento per ciò che è stato concesso.
E’ a questi reciproci messaggi tra l’uomo e la divinità che l’artista dà nuovamente vita sulla tela attraverso le sue opere, donando ai caratteri di origine cinese la componente grafica che li contraddistingueva all’origine e che si è smussata nei secoli, ma anche condividendo un importante quesito: “cos’è la coesistenza tra uomo e Natura?”