Lin Mao – Terra: il ricordo della nostalgia
Prima mostra realizzata in Italia dal pittore Lin Mao dal titolo “Terra: il ricordo della nostalgia”, organizzata dall’Associazione degli Artisti Cinesi in Italia (AACI) in contemporanea con Florence Biennale, in quanto parte integrante del programma di eventi collaterali della “XI Biennale Internazionale d’Arte contemporanea di Firenze” il cui tema è “eARTh: creatività e sostenibilità”.
Comunicato stampa
Negli spazi espositivi dell’Archivio di Stato, in Viale Giovine Italia, n.6, a Firenze, dal 16 ottobre all’11 novembre 2017, sarà visitabile con ingresso gratuito la prima mostra realizzata in Italia dal pittore Lin Mao dal titolo “Terra: il ricordo della nostalgia”, organizzata dall’Associazione degli Artisti Cinesi in Italia (AACI) in contemporanea con Florence Biennale, in quanto parte integrante del programma di eventi collaterali della “XI Biennale Internazionale d’Arte contemporanea di Firenze” il cui tema è “eARTh: creatività e sostenibilità”.
Ormai da tempo, in Cina, la pittura a olio riceve grande attenzione sia da parte degli artisti che dalle istituzioni culturali del paese, tanto che negli ultimi decenni numerose Accademie hanno istituito dipartimenti d’arte specializzati nella tecnica a olio mentre si sono imposti all’attenzione internazionale artisti di nazionalità cinese che operano in questa disciplina con risultati eccellenti, Lin Mao è uno di questi artisti. Se, infatti, la pittura di paesaggio all’aria aperta ha una lunga tradizione in Europa, il termine “pittura di paesaggio” è stato introdotto in Cina solo recentemente, nel XXI secolo, e si applica solo per la pittura ad olio, per l’acquarello e per generi pittorici di importazione occidentale.
Nei campi, 2011
Nato nel settembre del 1975 a Guang’an, nella Provincia di Sichuan, Lin Mao è Vice Direttore del Centro per lo sviluppo dell’arte promosso dal Ministero della Cultura della Repubblica Popolare Cinese, Professore associato dell’Accademia Nazionale Cinese di Belle Arti (Chinese National Academy of Arts), Segretario generale dell’Accademia cinese di pittura a olio, oltre che Direttore generale e Editore della rivista “Il Mondo dell’Arte cinese”.
Laureatosi nel 2000 alla Chinese National Academy of Arts, ha fin da subito preso parte a importanti iniziative espositive sia in Cina che all’estero, in Egitto, Sud Africa, Emirati Arabi Uniti, Turchia, Grecia, Francia, Filippine, Giappone, Canada, Messico, Russia, Gran Bretagna, Germania, Olanda, Belgio, Hong Kong, Macao e Taiwan. Molte delle sue opere sono entrate a far parte di prestigiose collezioni d’arte, sia pubbliche che private, e opere dell’artista sono state donate a Presidenti stranieri e personaggi illustri in occasione di cerimonie di stato in Cina.
Principio d’inverno, 2014
Nella pittura di Lin Mao, afferma Jacopo Celona, Direttore di Florence Biennale e curatore della mostra, “assume importanza l’uso degli elementi, tra tutti la raffigurazione del vento, percepito come una patina distesa dal tempo sul paesaggio, quasi a costituire un diaframma ideale tra passato e presente. Tecniche storiche e della contemporaneità si amalgamano nella pittura di questo artista raffinato, le cui velature e cromie delicate rivelano uno studio delle tradizioni cinesi ma anche l’assimilazione dell’arte occidentale del Novecento, guardando in particolare alla Russia”.
Principio di primavera, 2003
Lin Mao ha vissuto la giovinezza nelle campagne del Sichuan, nel sud-ovest della Cina, dove il contatto con la bellezza di quei territori ha certamente contribuito a sviluppare in lui una spiccata sensibilità nei confronti della natura. Fin da giovanissimo, entrato in contatto con importanti Maestri di fama nazionale e con artisti contemporanei internazionali, coniuga aspetti della ricerca pittorica europea con i caratteri della tradizione cinese dell’inchiostro, realizzando un singolare equilibrio tra Oriente e Occidente.
A questo proposito, Andrea Granchi, Presidente della classe di Pittura dell’Accademia delle Arti del Disegno, sottolinea come Lin Mao abbia reso la veduta naturale “all’aria aperta” un suo modus operandi prediletto “trasferendovi anche l’esperienza della pittura tradizionale cinese del “Shanshui” a mano libera e della calligrafia. Nelle sue opere si nota una tendenza ad escludere qualsiasi traccia del mondo moderno in favore di una visione in cui le forme della natura e delle sue componenti umane (la lavorazione dei campi e la disposizione delle piante e degli alberi) appaiono protese verso un ritorno poetico alla natura incontaminata e a una civiltà agricola e contadina in cui l’impronta della città appare distante”.
Serie del Lago Sancha, 2014
Lin Mao si dimostra estremamente sensibile alle tematiche dell’ambiente, in un contesto globale dove il patrimonio naturale del nostro pianeta è sempre più minacciato dall’inquinamento e dallo sfruttamento delle risorse. La natura e le emozioni che è essa suscita, il rapporto tra Uomo e Natura, si diluiscono nei suoi dipinti delineati da linguaggio visivo pacato, quasi meditativo, reso tale soprattutto dall’uso di colori tenui, pastellati e quasi monocromi. Nelle sue opere non è rintracciabile una semplice registrazione visiva del paesaggio ma, più verosimilmente, la poetica silenziosa e introspettiva dell’autore, la proiezione della sua personale emozione interiore. I dipinti di paesaggio di Lin Mao sembrano intraprendere un tentativo di ritorno alle origini ataviche di una natura non ancora contaminata dalla modernità e dalla meccanizzazione industriale, in cui l’Uomo e Natura vivono in una cristallina sintonia.