Fu Yuxiang – Migrant Aliens
15 alieni cammineranno tra i sentieri e i giardini del Campus Einaudi, struttura di UniTo che bene rappresenta l’architettura contemporanea in città e che, con le sue linee sinuose, offre una cornice estremamente suggestiva all’opera di Fu Yuxiang.
Comunicato stampa
L'artista, uno tra i più significativi nel panorama dell'arte contemporanea cinese, nasce a Chongqing nel 1963. Si dedica con successo alla pittura ad inchiostro e alla scultura. Espone in tutto il mondo, dal Yokohama Museum of Art di Tokyo, al Metropolitan Museum of Art di New York, al Grand Palais di Parigi; ha partecipato alla Biennale di Venezia all'interno del Friendship Project in collaborazione con la Repubblica di San Marino.
Il 25 ottobre gli alieni sbarcano a Torino dopo aver riscosso un enorme successo alla Biennale di Venezia, dove erano esposti nell'ambito del Friendship Project che coinvolge la Repubblica Popolare Cinese e la Repubblica di San Marino.
L'installazione, dal notevole impatto visivo, rappresenta una riflessione sul tema della migrazione, che interessa il mondo attuale a ogni latitudine, e sul concetto della diversità che a questo tema spesso si collega: l'alieno è il
diverso, colui che viene da lontano e il cui mondo ci è poco noto e ci spaventa, è percepito come altro da sé ed è difficilmente accettato dalla società.
Fino all'11 novembre, 15 alieni cammineranno tra i sentieri e i giardini del Campus Einaudi, struttura di UniTo che bene rappresenta l'architettura contemporanea in città e che, con le sue linee sinuose, offre una cornice estremamente suggestiva all'opera di Fu Yuxiang.
E, vagando improbabili tra i giardini, attrarranno l'attenzione degli studenti soprattutto, poiché è dei giovani la curiosità e la apertura non preconcetta al nuovo, ma è nel contempo soprattutto loro la sfida che pone lo sbarco costante nel nostro paese e in tutta Europa di “alieni” assai più simili a noi, e con i quali pure ci è così difficile un punto di incontro.
Con questo monito giocoso ma perentorio, non eludibile – anche grazie all'imponenza delle figure installate – UniTo non solo dà spazio all'arte, ma svolge pienamente il suo ruolo di protagonista nel dibattito civile e sociale che attraversa la nostra città e la nostra società nel suo complesso.
L'Istituto Confucio dell'Università di Torino affianca il lavoro del curatore Vincenzo Sanfo ponendosi come cassa di risonanza dell'evento, anche grazie al coinvolgimento degli studenti di cinese del Dipartimento di Scienze Umanistiche, delle comunità cinesi della città, degli studenti cinesi che numerosi accedono alla offerta formativa di UniTo e del Politecnico, ma anche dell'Accademia Albertina di Belle Arti e del Conservatorio Statale di Musica Giuseppe Verdi, luoghi di eccellenza per la formazione artistica nella nostra città.