Il Bosco Verticale arriva (anche) a Parigi: Stefano Boeri Architetti realizzerà la Forêt Blanche
A tre anni dall’inaugurazione del Bosco Verticale di Milano, per lo studio guidato da Stefano Boeri arriva un incarico nella capitale francese all’interno del vasto programma “Balcon sur Paris”.
Che cosa hanno in comune Milano, Losanna, Nanjing, Utrecht e Parigi? Se volessimo osservarle prendendo in esame gli scenari attuali – e futuri – dell’architettura, la ricerca delle possibili analogie tra la nascente Città Foresta cinese e le quattro destinazioni europee individuerebbe nella sigla SBA – Stefano Boeri Architetti una presenza ricorrente.
IL BOSCO VERTICALE
Inaugurato a Milano il 13 ottobre 2014, il “dispositivo ecologico progenitore di una famiglia di Boschi Verticali in tutto il mondo”, nonché grattacielo più bello del pianeta, sta continuando ad assolvere a uno dei suoi ruoli: dimostrare come l’intuizione di Boeri, non da tutti condivisa e sostenuta, possa essere tradotta in architetture abitate, funzionanti, “vive”. Solo pochi mesi dopo il successo ottenuto in Olanda, con la vittoria nel concorso per la riqualificazione dell’area a ridosso di Jaarbeursboulevard, nei pressi della stazione di Utrecht, grazie a “un Bosco Verticale di nuova generazione”, è infatti arrivato da Parigi l’annuncio della prossima nascita della Forêt Blanche. Inclusa nel piano di sviluppo “Balcon sur Paris”, destinato alla municipalità di Villiers sur Marne, nel quadrante est della capitale, la prossima torre firmata da Boeri verrà affiancata da edifici progettati, tra gli altri, anche da Kengo Kuma & Associates.
DA UTRECHT A PARIGI, NEL SEGNO DEL BOSCO VERTICALE
La Torre di Utrecht, nei suoi 90 metri di altezza, disporrà di 10.000 piante di diverse varietà sulle facciate; secondo le stime dello studio SBA, tali presenze vegetali saranno in grado di assorbire “circa 5,4 tonnellate di CO2”. A conclusione del cantiere, il cui avvio è stato annunciato entro il 2019, la città olandese disporrà anche del Vertical Forest Hub, un centro di documentazione e ricerca sul tema della forestazione urbana. Caratterizzata da strutture in legno, la Forêt Blanche non supererà invece la quota dei 54 metri di altezza; le sue facciate saranno ricoperte da 2000 alberi, arbusti e piante. In questo modo, il verde messo a disposizione della città equivarrà a “un ettaro di foresta, 10 volte la superficie del lotto su cui sorge l’edificio”. Il Bosco Verticale parigino avrà uso misto, con i piani alti riservati alle residenze e i restanti livelli occupati da uffici e servizi commerciali; a ritmare le facciate sarà “un mix di terrazze e balconi sui quattro lati della torre”. Promosso dalla società Compagnie de Phalsbourg – fondata nel 1989 da Philippe Journo, è uno dei principali operatori nel mercato immobiliare francese – il piano “Balcon sur Paris” prevede la realizzazione di dodici nuovi edifici; a sua volta è compreso nell’ “Inventons la Métropole du Grand Paris”, tra i più grandi concorsi per lo sviluppo urbano promossi nell’area metropolitana parigina. In particolare, nel sito di Marne Europe – Villiers sur Marne – il cui masterplan è stato curato da Atelier Paul Arène e dallo studio James Corner Field Operations, quest’ultimo noto per la collaborazione con Diller+Scofidio nella High Line, a New York – insisteranno la Forêt Blanche e un edificio a corte con giardino pensile denominato Le Cour Verte, entrambi di Stefano Boeri, e strutture sviluppate da Oxo Architectes, KOZ Architectes, Michael Green Architecture, X-TU e dallo già citato studio Kengo Kuma & Associates.
– Valentina Silvestrini
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