Nel 2019 a Carrara apre un museo su Antonio Canova e il Neoclassicismo
Ad annunciare la notizia è Luciano Massari, direttore dell’Accademia di Belle arti che, in sinergia con il Comune, sta lavorando alla realizzazione del progetto. Il nuovo museo accoglierà parte della collezione di sculture custodite all’interno dell’Accademia.
Continua a far parlare di sé la città di Carrara, sempre più attiva nell’ambito della programmazione culturale e nell’apertura di nuove realtà espositive. Se nell’ultima settimana vi abbiamo raccontato delle residenze artistiche presso il Centro Arti Plastiche messe al bando dal Comune di Carrara e dell’apertura di un museo dedicato a Michelangelo Buonarroti presso l’ottocentesca Villa Fabbricotti, oggi dalla città toscana giunge la notizia della nascita di un nuovo museo dedicato ad Antonio Canova e alla scultura neoclassica.
L’IMPEGNO DELL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI CARRARA
Del museo che ospiterà la collezione di gessi di Antonio Canova e di altri autori afferenti il periodo neoclassico e romantico ci parla Luciano Massari, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara che, in sinergia con il Comune, sta lavorando alla realizzazione del progetto. L’apertura del nuovo museo rientra nel programma promosso dall’Accademia, centrato sull’opera di valorizzazione del patrimonio storico-artistico e archivistico dell’istituto. La collezione di gessi, attualmente custodita all’interno dell’Accademia, sarà esposta negli ambienti di Palazzo Rosso, dimora settecentesca che si affaccia su Piazza Accademia.“Il lavoro di riordino delle collezioni permanenti è iniziato nel 2015, grazie alla direttrice di allora Lucilla Meloni”, spiega Luciano Massari. “Su questa linea ho deciso di proseguire, perché il direttore è anche responsabile delle collezioni museali dell’istituto. Il primo passo è stato quello di rendere sempre più fruibile questo importante patrimonio organizzando, in accordo con il presidente, visite guidate alla nostra sede, grazie all’ausilio di associazioni locali che hanno come scopo la conoscenza del territorio. Sono iniziative che ogni volta godono di un notevole favore del pubblico, stupito dalla bellezza del palazzo che ci ospita e dalla ricchezza delle nostre raccolte”.
LA COLLEZIONE DI SCULTURE CONSERVATA IN ACCADEMIA…
L’Accademia di Belle Arti di Carrara custodisce al suo interno una cospicua collezione di gessi di Antonio Canova riconducibili a opere famosissime, come la Venere Italica o il gruppo di Venere e Adone. A queste si aggiungono le sculture di Finelli, Tenerani e Bartolini, alcuni dei principali esponenti della scuola carrarese. Oltre ai gessi neoclassici, all’interno di Palazzo del Principe – edificio che ospita l’Accademia – sono esposte anche sculture di varie epoche e varie provenienze: nel cortile rinascimentale, allestito come un lapidarium, si possono ammirare statue romane provenienti dalla vicina Luni, sculture medievali e rinascimentali e la celebre edicola di Fantiscritti, sulla quale sono leggibili le firme degli artisti che, nel corso dei secoli, si sono recati alle omonime cave di marmo, come il già citato Canova, Michelangelo, Bernini e Giambologna.
…E LA NUOVA SEDE ESPOSITIVA DI PALAZZO ROSSO
“Il Palazzo del Principe continuerà a mantenere un percorso museale di grande suggestione”, continua Massari, “ma nel corso degli anni si è resa necessaria una risistemazione e un riallestimento della collezione dei gessi, un corpus di una trentina di opere da Canova a Thorvaldsen. Adesso possiamo dire che il nuovo museo è una realtà ed è stato individuato anche l’edificio che lo accoglierà: si tratta di Palazzo Rosso, costruito nel 1776 proprio per ospitare la prima sede dell’Accademia di Belle Arti”. Sui tempi dell’operazione Massari è fiducioso: “il palazzo necessita di alcuni lavori, ma abbiamo già intrapreso un confronto costruttivo con il Comune, e si potrebbe inaugurare il museo nel 2019, in occasione dei 250 anni della fondazione dell’Accademia”. Infine, sulla forma gestionale del futuro museo, Massari esclude l’idea di una fondazione, optando invece per una direzione affidata alla stessa Accademia: “sono stato direttore dell’Accademia Albertina di Torino dove la Pinacoteca che ospita capolavori è direttamente gestita dall’Accademia e intendo adottare questo modello anche a Carrara”.
– Desirée Maida
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