Informazioni Evento

Luogo
FRANCESCO PANTALEONE ARTE CONTEMPORANEA
Via San Rocco 11 - 20135, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì - sabato 15.00 - 19.00

Vernissage
22/11/2017

ore 18

Artisti
Loredana Longo
Generi
arte contemporanea, personale

Il lavoro di Loredana Longo si fonda, da circa un ventennio, sull’estetica della violenza. Eppure la sua rappresentazione non è mai letterale, né didascalica e attraversa media e linguaggi con una grande libertà.

Comunicato stampa

con un testo di Irene Biolchini

IT__" La forza purificante della violenza non è alla luce del giorno per gli uomini"
Walter Benjamin, Per la critica della violenza, 1921

Il lavoro di Loredana Longo si fonda, da circa un ventennio, sull’estetica della violenza. Eppure la sua rappresentazione non è mai letterale, né didascalica e attraversa media e linguaggi con una grande libertà. Perfomance, video, installazione, tappeti, arazzi, scultura convivono in una riflessione sulle macerie, sui resti, su ciò che la violenza lascia nelle vite di tutti noi in una rappresentazione che è sempre opulenta (dagli interni dei ricchi salotti borghesi delle explosion ai preziosi tappeti persiani dei carpets) senza tuttavia essere mai barocca. Nel solco di questa ricerca, in cui convivono ricchezza, pulizia formale e macerie, si inserisce la recente serie piedediporco. I mattoni, dorati a terzo fuoco, convivono con la brutalità del laterizio. La fascinazione di Loredana Longo per la ceramica non passa attraverso una manipolazione del materiale nei suoi elementi arcaici e fangosi, ma per una autentica comprensione delle sue potenzialità plastiche. Nei lavori in mostra è evidente come l’artista abbia deciso di lavorare sulle possibilità della ceramica e in particolare sulla capacità di fissare eternamente la fragilità della materia viscosa. Sia nel caso dei mattoni dorati, che dell’esercito di mani che guarda lo spettatore dalla parete, infatti, l’intervento avviene quando la materia è ancora cruda, carica d’acqua: la violenza che ne trasforma i connotati (sia nelle creste del mattone che nelle mani sfrangiate) è fissata eternamente mediante la cottura. Una violenza che diventa ancora più freudianamente perturbante nel suo essere associata con elementi familiari, quotidiani.

La galleria Francesco Pantaleone Arte Contemporanea sentitamente ringrazia Stylnove Ceramiche, Laboratorio Claudia Ottaviani Gioielli, JF Wine&Food Communication, Fornace Casetta

EN__ "The expiatory power of violence is not visible to men"
Walter Benjamin, Towards the Critique of Violence, 1921

Loredana Longo’s work has been based, for almost two decades, on the aesthetic of violence. Her representation of it is never lateral, nor pedagogical, but rather through a visual language which she uses with great liberty. Performance, video, installations, carpets, tapestry, sculptures, all coexist to reflect on ruin, remains, on that which violence leaves in all of our lives. The representation is always opulent (from the interiors of rich, Bourgeois salons to the destruction of precious, Persian carpets) without ever being too extravagant.
The crevices of this project, which provide a place for richness, cleanliness, and ruin to coexist, add Crowbar to the collection. The bricks, covered in gold, live with the brutality of industrialized ceramic. Loredana Longo’s fascination with ceramics is not because of it’s archaic and muddy qualities, but because of an authentic understanding of it’s structural potential. The works in this show make evident how the artist chose to work with the possibilities ceramic presents and, more specifically, on the ability to establish the eternal fragility of the material. Both in the case of the golden bricks, and in the army of hands that stare at the viewer from the wall, the intervention occurs when the material is still raw and full of water: the violence transforms the significance (both in the crests of the bricks and in the frayed hands) and is eternally fixed via the firing of the clay. A violence that becomes even more Freudian and perturbing as it is associated with familiar and everyday materials.

Gallery Francesco Pantaleone Arte Contemporanea gives thanks to Stylnove Ceramiche, Laboratorio Claudia Ottaviani Gioielli, JF Wine&Food Communication, Fornace Casetta