Elizabeth Aro – Provisorio para siempre
Simbolo della mostra è l’albero in broccato cucito da Elizabeth Aro, forte, prezioso e con grandi fronde tese a rappresentare la natura, nostra madre generatrice che oggi come questo albero necessita di appoggi, sostegni, affinché la provvisorietà sia per sempre
Comunicato stampa
Elizabeth Aro, nata in Argentina, ha vissuto molti anni a Madrid e dal 2005 si è stabilita a Milano. La storia personale della Aro appartiene a quella dei “Los otros”, i migranti provenienti da diverse aree del mondo. In questa mostra l’artista espone una serie di ritratti di migranti fotografati in Spagna, che in queste immagini emergono da un profondissimo fondo nero, simboleggiante la paura che ci incute l’altrove da cui provengono. Questi ritratti di intensa umanità comunicano quanto essi si sentano ancora intrappolati e soffocati dalle proprie ardue aspirazioni.
Simbolo della mostra è l’albero in broccato cucito da Elizabeth Aro, forte, prezioso e con grandi fronde tese a rappresentare la natura, nostra madre generatrice che oggi come questo albero necessita di appoggi, sostegni, affinché la provvisorietà sia per sempre.
Il cucito, cifra espressiva di Elizabeth Aro, è motivo ricorrente della mostra ed è presente a sottolineare ed impreziosire i volti esposti che sono anche un omaggio a Man Ray.
Una serie di fotografie dove le mani sono le interpreti principali che ci raccontano l’uomo che si porge all’altro, l’uomo che vuole vivere nella natura e sentirsene parte.
La Aro in questa mostra desidera avvolgere lo spettatore in un ambiente che rappresenti quanto la provvisorietà dell’uomo aneli ad essere eterna.
Elizabeth Aro ha collaborato con la galleria C+N Canepaneri in due importanti collettive nella sede di Milano: Il resto è rumore e Soloceramica.
Nel 2016 ha vinto un Grant per partecipare alla residenza della Fondazione La Napoule. I suoi lavori erano presenti alla Biennale di Casablanca nel 2016.