Vittorio Sgarbi nel regno delle due Sicilie
Due mostre. Anzi una, ma con il titolo modificato. Sgarbi è tornato in azione e ora si prepara ad assumere il ruolo di Assessore alla cultura nel Parlamento del neo eletto Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
A Napoli la mostra si chiamava Da Giotto a Morandi. I tesori nascosti. A Catania Da Giotto a de Chirico. I tesori nascosti. Noi abbiamo visto quella di Catania. Di Giotto ce n’è 1, di de Chirico 1. Però ci sono 1 Gnoli, 1 De Pisis, 1 Guttuso e 1 Ligabue. Che c’azzeccano con tutto il resto non lo sapremo mai: sfugge il ragionamento fatto sulla scelta delle opere esposte.
Perché il corpus della mostra riflette quelle che sono le due vere passioni di Vittorio Sgarbi. Il figurativo, in particolare quello dei secoli che vanno dal XVI al XIX. E le carni femminili. Si tratta per la maggior parte di opere di pittori minori e in piccolissima parte di opere minori di grandi pittori. 1 Caravaggio, 1 Cagnacci, 1 Ribera…. Sgarbi non ha mai fatto mistero di ritenersi un inguaribile seduttore e le sue scelte anche qui lo confermano: un tripudio di Sante Caterine in estasi, Sibille, Maddalene e persino un balletto rosa che prova a tentare un disgraziatissimo San Gerolamo penitente.
UN ALLESTIMENTO DA RIFARE
Ma non è finita. L’allestimento della mostra ora al Castello Ursino è davvero imbarazzante. Anche se qui forse non è giusto buttare la croce sul curatore. Al piano terra c’è un allestimento: arrangiato in qualche modo, ma c’è. Nei due piani superiori le opere sono appese a pannelli nudi trattenuti al soffitto da nude catenelle, con didascalie battute al computer all’ultimo minuto. Capita: in tutte le mostre qualcosa può cambiare anche all’ultimo momento. Qui però a distanza di oltre un mese dall’apertura non sono state sostituite, piuttosto si stanno scollando. Il video di presentazione della mostra? C’è, però si proietta quello realizzato in occasione della mostra di Napoli con vedute classiche sul Golfo e sul Vesuvio. E l’Etna? È parente e poi Sgarbi avrà pensato che è situato nello stesso Regno…
I DUBBI
Per la Sicilia però il turismo è una delle principali risorse. È questo il modo di accogliere chi viene a visitare uno dei monumenti più importanti della sua costa orientale?
Un’ultima legittima domanda è lecita: da dove provengono questi tesori nascosti? Alcuni dalla Collezione Cavallini-Sgarbi altri da privati sotto probabile tutela sgarbiana. Si sa: far girare un pezzo, qualunque esso sia, in mostre di un certo rilievo conferisce allo stesso un valore di mercato crescente. Ecco, qui un ragionamento deve essere stato fatto.
Se queste sono le premesse, quando Sgarbi verrà confermato Assessore al Parlamento Siciliano, ne vedremo davvero delle belle…
‒ Aldo Premoli
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