Le Cosmogonie di Mario Coppola. A Napoli
Fondazione Plart, Napoli – fino al 22 dicembre 2017. Un insieme di “Cosmogonie” costituiscono le opere inedite e site specific della prima personale di Mario Coppola, che esordisce al Plart con un progetto avveniristico. In linea con gli intenti che fanno da manifesto alla Fondazione partenopea.
“Stanca, anelante a la paterna riva”, colta nell’estremo umano slancio, prima che si tramuti nell’apollineo lauro, ritrosa e fuggitiva, Dafne si volge indietro verso l’Apollo-visitatore, che nella sua insostenibile prossimità completa l’opera, Apollo e Dafne reloaded, del giovane architetto, designer e scrittore Mario Coppola (Napoli, 1984). All’“acceso dio” è rivolta una delle estremità della ninfa già divenuta lama fitoforme, mentre l’altra s’intreccia all’architettura della sala, mutandola quasi in cariatide.
La fluidità che percorre le superfici delle opere presenti in mostra è frutto di una semplificazione geometrica che rivela la tensione dinamica e concettuale alla loro base, aprendole a inaspettati sconfinamenti – come nelle opere inedite Palpebra, Colonnorgano e Nodi. Quale metafora di una continua oscillazione dall’arte alla natura e viceversa, la visione totalizzante dell’artista si riversa su ogni aspetto dell’opera, comprendendo insieme la dimensione estetica con istanze di un’etica ecologica e di una sperimentazione ecosostenibile, da cui deriva la scelta di operare con una materia biodegradabile, il PLA (acido polilattico, ovvero amido di mais), che potrebbe stricto sensu restituirsi alla natura.
‒ Rosa Esmeralda Partucci
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