Fantagraphic. Chi ha incastrato Zeno Porno? Intervista a Paolo Bacilieri
Zeno Porno è tornato, e si aggira (ancora) tra Milano e il profondo “Weneto”. A quasi quindici anni dalla sua prima pubblicazione, il fumetto cult di Paolo Bacilieri torna in una nuova edizione, definitiva e interamente rivista. Abbiamo intervistato l'autore per farci raccontare il libro e come la sua esperienza di fumettista è cambiata in questi anni.
Zeno Porno fu già cult quando uscì, quindici anni fa. Sia per la sua costruzione grafica che per la narrazione folle, il libro rimane un caso unico nell’editoria del fumetto italiano. Com’è nata l’idea di ripresentarlo?
L’idea c’era da tempo, quando ancora in Coconino c’era Igort, ed è diventata concreta a inizio anno; le edizioni Kappa di Zeno Porno e de La Magnifica Desolazione erano diventate ormai di difficile reperibilità. Poi è successo quello che è successo [il cambio di direzione presso Coconino, N.d.R.], ma il progetto già in cantiere è andato avanti tranquillamente. Il nuovo arrivato, Ratigher, ha inventato questa copertina con il buco, sviluppando un’idea nata qui nel mio studio, della quale sono debitore verso Manuele Fior.
Il libro è una baraonda di eventi, imprese spaziali e teneri innamoramenti, tutti intorno alla figura di Zeno Porno. Puoi dirci qualcosa in più sulla trama e sul protagonista?
Come dicevo si tratta in realtà di un libro che ne contiene due, e che raccoglie le avventure di questo personaggio, Zeno Porno, iniziate la bellezza di 20 anni fa. C’è quindi una prima parte, più caotica, magmatica, graficamente più carica, una seconda parte che si alleggerisce un poco graficamente e diventa via via più strutturata (siamo comunque nell’ambito di un racconto che rivendica il diritto all’accumulo e quello di saltare di palo in frasca) e che si chiude con un vero e proprio “finale”.
Zeno Porno non sei tu, ma forse sei anche tu. Negli anni la sua figura è costantemente ritornata, come un fil rouge che ha accompagnato finora la tua carriera comparendo anche nelle altre storie. Al di là del libro, qual è la funzione di questo personaggio?
Sì, senza forse, sono anch’io. Zeno è nato appunto 20 anni fa, nel 1997, sulle pagine della rivista Blue di Francesco Coniglio. Erano tempi duri per i fumettisti, e Blue era una delle pochissime riviste a fumetti sopravvissute, che pubblicava fumetti erotici, ma anche altra roba, e di qualità. Avevo questa idea non particolarmente originale di un personaggio consumatore incallito di pornografia (da qui banalmente questo nome imbarazzante che ancora si porta dietro), dall’aria cupa, notturna, angosciata e metropolitana (nei miei bozzetti e studi preliminari somigliava all’Harvey Keitel del film Cattivo Tenente). Poi, come succede fortunatamente a volte con i personaggi, improvvisamente è cambiato, completamente. Si è “preso la mia faccia” e ha cominciato a “divagare”. Zeno ha uno strano super-potere, una sua eccezionale “collosità”, riesce cioè a tenere insieme cose diversissime, in contesti e generi diversi. Lo uso quindi piuttosto spesso, non sempre, ma spesso. E mi rendo conto che negli anni, come il suo autore, è cambiato, meno “nerd”, più “mensch”, anche se la nerditudine è sempre in agguato.
La versione originale è stata interamente rivista. In quali casi sei intervenuto?
A togliere, innanzitutto, dalla prima parte. Ho sfoltito un po’ di cose minori lasciando solo la parte principale del racconto. E qualche correzione qua e là nella seconda parte.
Rivisitare un fumetto: non è un po’ come se un pittore intervenisse su un suo vecchio dipinto?
Ci sono due aspetti; uno negativo: tornare sui vecchi lavori mi mette a disagio, è come andare contropelo, preferirei dimenticare, guardare avanti; uno positivo: la possibilità di aggiustare piccoli grandi errori/orrori, ce ne sono sempre – è l’aspetto che Billy Wilder rimpiangeva di non avere, riguardo ai suoi film (che sono il più delle volte perfetti).
La struttura narrativa e il lettering vorticoso di Zeno Porno non si sono più ripetuti nelle tue opere successive. Com’è stato ritornare indietro di quindici anni e rivivere quel tipo di lavoro ‒ con tutto il contesto che si porta dentro? Ma soprattutto, l’opera in sé ti sembra ancora attuale?
Sì, è vero, mi sono “dato una calmata”, anche se continua a piacermi comunque il lettering manuale, un poco stortignaccolo, ma coeso al disegno, e il découpage matto delle pagine…
Se sia o meno attuale non spetta a me dirlo, fortunatamente. Certo riflette un’epoca che sembra già remotissima. Ero già consapevole allora, mentre lo disegnavo, che si trattava della fine della fine, e la cosa mi dava allo stesso tempo tristezza e una sorta di allegria da fine anno scolastico. Dove lo trovi oggi un VHS, un’audiocassetta, una Panda vecchio modello, un cinema a luci rosse?
Zeno Porno nasceva in un determinato contesto, che era quello del fumetto pubblicato sulle riviste, e che godeva della grande ondata delle autoproduzioni Anni Novanta. Com’è cambiata la situazione, e qual è lo stato di salute del fumetto italiano oggi?
Sì, lo vedo come una sorta di grande deserto, quel periodo, gli Anni ‘90, e non sono il solo. L’epoca d’oro delle riviste di fumetto “d’autore” era già finita, quella attuale del graphic novel, era di là da venire e per molti come me, che avevo cominciato giovanissimo su riviste anche prestigiose ma facevo parte ancora delle “giovani speranze”, era davvero difficile trovare spazio. Oggi il problema è opposto: di spazio ce n’è fin troppo, e ci sono in giro un sacco di autori formidabili, bravissimi, ti fan davvero venir voglia di smettere, di darti all’ippica!
Il libro chiude con una scena dal sapore tenero, in cui nonostante l’amara disillusione nei confronti del tutto, Zeno abbozza un sorriso e invita il lettore a godere di una felicità, qualunque essa sia. È una scena che sintetizza molto lo spirito agrodolce dell’intero libro, col protagonista combattuto tra ambizioni bizzarre e dolci innamoramenti. Ti rivedi ancora in quell’autore? Voglio dire, il tuo approccio alla vita e alla ricerca della serenità è cambiato?
Sono diventato nel frattempo un signore anziano, vieux et sage, ma direi che sostanzialmente sì, mi riconosco ancora in pieno in quello Zeno.
‒ Alex Urso
Paolo Bacilieri – Zeno Porno e La Magnifica Desolazione
Coconino Press, Bologna 2017
Pagg. 178, b/n, € 22
ISBN 9788876183478
www.fandangoeditore.it
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