Organismi e materia. Giulia Cenci a Pistoia
SpazioA, Pistoia ‒ fino al 13 gennaio 2018. La galleria pistoiese ospita la mostra personale di Giulia Cenci. Una riflessione a tutto tondo sulla dimensione organica. E qui trovate una atipica recensione con il testo e soprattutto gli scatti della fotografa New York-based Francesca Magnani.
La galleria SpazioA si articola in due ambienti, al numero 13 di Via Amati e al più piccolo e raccolto numero 9. Fino a metà gennaio, nella sala principale, il visitatore incappa in una serie di ostacoli, fin dall’ingresso. Alcuni tiranti impediscono l’accesso e, a ben guardare, le escrescenze appese ai cavi metallici nascondono sorprese, indecifrabili ma suggestive: pezzi di auto? Ossa? Fossili? Con l’incoraggiamento e guida della storica dell’arte Elena Del Lungo ci siamo addentrati fino al fondo di SpazioA, dove le forme quasi post-apocalyptic dell’artista cortonese Giulia Cenci (1988) interagiscono con la finestra e le volte del palazzo antico. Il risultato colpisce perché le forme incuriosiscono e la modalità con cui si arriva alle opere coinvolge il corpo. Qui dentro bisogna scavalcare, accucciarsi, fare attenzione ai propri passi. Avvicinandosi si scopriranno materiali insoliti, organici e non, tra cui nero d’osso, cenere di vulcano, polvere di marmo, creta, barre di metallo, schiuma poliuretanica… Tra le sostanze non nella lista ci è parso di intravedere anche la pelle di qualche cipolla.
Così, mentre l’approccio iniziale ricordava atmosfere desolate e desolanti da Blade Runner rivisitato in chiave pistoiese, l’effetto finale è coinvolgente, quasi scherzoso.
‒ Francesca Magnani
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