Mart in salsa british: al fianco del Postmodernismo, da Liverpool arriva la mostra che mette gli artisti davanti ad Alice nel paese delle meraviglie. Tutte le foto, su Artribune

Mart, United Kingdom. No, nessun annuncio clamoroso: il museo roveretano sta benissimo dove sta, non intende certo aprire una filiale di là dalla Manica. Eppure in questa fine inverno se ne respira, di aria british, dalle parti di Corso Bettini: della mostra sul Postmodernismo, organizzata dal Victoria and Albert Museum di Londra, vi abbiamo già […]

Mart, United Kingdom. No, nessun annuncio clamoroso: il museo roveretano sta benissimo dove sta, non intende certo aprire una filiale di là dalla Manica. Eppure in questa fine inverno se ne respira, di aria british, dalle parti di Corso Bettini: della mostra sul Postmodernismo, organizzata dal Victoria and Albert Museum di Londra, vi abbiamo già detto e mostrato assai. Ma in contemporanea al Mart si inaugurava un’altra esposizione ad alta caratura inglese, Alice in Wonderland, organizzata stavolta dalla Tate Liverpool: la prima mostra che affronta e analizza in modo completo l’influenza che i celebri racconti di Lewis Carroll hanno avuto sul mondo delle arti visive.
Dagli amici artisti come Dante Gabriel Rossetti, o Sir John Everett Millais, passando per Salvador Dalí, Max Ernst, Dorothea Tanning, fino alla contemporaneità, con gli influssi su artisti come Francesca Woodman, Douglas Gordon, Anna Gaskell, Annelies Štrba. Da vedere, sta in piedi fin quasi all’estate: magari dopo esservi fatti un’idea con la ricchissima fatogallery di Artribune

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Redazione

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