Tiziano Soro – Happiness Pop Up
Mostra personale “Tiziano Soro. Happines Pop Up”, un progetto espositivo pensato da Nian-Shan Chan, Thomas Marsan, Silvia Meschino e Giulia Morichi Python, giovani curatori provenienti dal master in Curatorial Practice dello IED di Venezia.
Comunicato stampa
Da sempre impegnata sul fronte della ricerca al fianco di giovani artisti, la galleria Area/B di Milano presenta dal 15 dicembre al 16 gennaio la personale “Tiziano Soro. Happines Pop Up”, un progetto espositivo pensato da Nian-Shan Chan, Thomas Marsan, Silvia Meschino e Giulia Morichi Python, giovani curatori provenienti dal master in Curatorial Practice dello IED di Venezia.
Gli studenti, in accordo con la galleria, hanno selezionato l’artista, le opere – circa venticinque, tra tele, sculture in resina e litografie, pezzi unici e multipli –, definito l’allestimento, redatto il testo critico, mettendosi alla prova “sul campo” e seguendo tutte le fasi di organizzazione e preparazione dell’esposizione.
Il lavoro di Tiziano Soro si presta molto bene ad essere sottoposto al vaglio critico di occhi giovani e sguardi freschi: la sua arte, tanto spensierata quanto cinica, in cui le tinte piatte e i colori pastello richiamano il mondo dell’infanzia, si rifà all’universo della fiaba, del mito, della leggenda metropolitana trasformandole in materia viva e malleabile, da plasmare a piacimento producendo capovolgimenti e inversioni del significato originario.
Le fonti iconografiche usate da Soro vanno dall’advertising americana degli anni Cinquanta e Sessanta, serbatoio iconografico inesauribile in cui convivono i miti dell’amore romantico con quelli dell’invasione aliena, al cinema e alla televisione, dai tatuaggi fino ai giocattoli per bambini, molti dei quali sono usati dall’artista come basi per le sue sculture.
L’utilizzo di tali fonti extra-pittoriche, perlopiù dal sapore vintage, crea una pittura ibrida in cui si amalgamano immagini realistiche e simboli segnaletici, pattern ornamentali e colori zuccherini che sapientemente miscelati celano contenuti e significati poco rassicuranti.
“A priori, – scrivono i curatori nel loro testo – la produzione artistica di Tiziano Soro sembra volta a rendere il pubblico sereno e spensierato, quasi fosse in uno stato di felicità. Soltanto in un secondo momento è possibile realizzare come ci sia un messaggio nascosto dietro a questa serena rappresentazione della realtà. […] Sweetbox-sb (2017), per esempio, è una scultura che trasforma una fragola in un essere grottesco dotato di canini; in Divine gardens (2010), un animale mitico quale l’unicorno viene rappresentato utilizzando il corpo di un asino; in The fishmonger's adventures (2010) l’innocua presenza di sottomarini gialli viene minacciata dall’arrivo di alcuni squali; in Domenica delle palme (2012), la quotidianità dell’uomo comune viene commentata con la presenza di farfalle nere”.
L’immaginario di Tiziano Soro è quindi solo apparentemente ingenuo e colorato e nasconde un ulteriore livello di significato, meno edificante, percepito dall’osservatore come una sorta di disagio, come quando – spiega efficacemente l’artista – “da bambini ci viene insegnata la differenza tra quando si gioca e quando no e tu ti senti un po' spaesato. Ad esempio quando ho finito il modello della lumaca-cupcake più grande, mi sono accorto che le antenne le avevo fatte inclinate verso il basso: questo, in qualche maniera, nonostante la leggerezza dell'immagine, mi provoca un leggero senso di dolce sofferenza, senza la pretesa di soffrire realmente”.
Completa la mostra un catalogo edito da Area/B e realizzato da Xxystudio con una presentazione di Nian-Shan Chan e Thomas Marsan e un’intervista all’artista di Silvia Meschino e Giulia Morichi Python.
Il master in Curatorial Practice dello IED – Istituto Europeo di Design (Venezia)
Il corso, che affronta in maniera pragmatica il mondo della progettazione, della curatela e della gestione di mostre di matrice artistica e non solo, si pone l’obiettivo di fornire conoscenze e strumenti utili per intraprendere un percorso professionale come curatore all’interno di musei, gallerie, fiere di settore e case d’asta, e ne completa il profilo con approfondimenti specifici dedicati ad aree affini quali quelle della critica, dell’editoria, dell’educational, della consulenza e della gestione di studi e progetti d’arte. Suoi punti di forza sono il prestigio e l’unicità di Venezia, palcoscenico e luogo di incontro dell’arte contemporanea, una faculty di docenti di livello internazionale, coordinata da Jonathan Watkins, direttore della Ikon Gallery di Birmingham e curatore lui stesso di importanti mostre e padiglioni nazionali, ma anche l’apertura a iniziative ed attività che possono nascere spontaneamente dall’incontro fra professionisti e chi aspira ad esserlo.