Ezechiele Leandro e il sacro. Visioni e prospettive per la valorizzazione del suo Santuario
In occasione di una mostra di presepi dell’artista “irregolare” Ezechiele Leandro allestita da don Gerardo Ippolito nella chiesa – progettata dall’architetto Franco Purini – di san Giovanni Battista, Lorenzo Madaro e Brizia Minerva propongono un talk dedicato all’artista.
Comunicato stampa
"Ezechiele Leandro e il sacro"
Visioni e prospettive per la valorizzazione del suo Santuario
19 dicembre 2017, ore 19
Auditorium della chiesa di san Giovanni Battista
via Novara, 167 B, Lecce
dialogo
a cura di Lorenzo Madaro e Brizia Minerva
con interventi di
Don Gerardo Ippolito, parroco parrocchia san Giovanni Battista
Loredana Capone, assessore all'industria turistica e culturale, Regione Puglia
Luigi De Luca, direttore del Polo biblio-museale della Provincia di Lecce
Maria Piccarreta, soprintendente archeologia belle arti e paesaggio per le province di Lecce Brindisi e Taranto
Pietro Copani, architetto, funzionario soprintendenza, Lecce
In occasione di una mostra di presepi dell’artista “irregolare” Ezechiele Leandro allestita da don Gerardo Ippolito nella chiesa – progettata dall’architetto Franco Purini – di san Giovanni Battista, Lorenzo Madaro e Brizia Minerva – già curatori, con Antonella Di Marzo e Tina Piccolo, della retrospettiva Leandro unico primitivo, promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali in collaborazione con Regione Puglia e Provincia di Lecce – propongono un talk dedicato all’artista, al suo rapporto con la dimensione sacra e alle prospettive di tutela e valorizzazione del suo Santuario della pazienza di San Cesario di Lecce. Concepito sul lato sinistro della sua abitazione, il Santuario della pazienza, oggi in uno stato di conservazione decisamente precario, è popolato diverse decine di gruppi statuari costituiti da una struttura interna in ferro su cui l’artista ha plasmato una malta cementizia, dal cui nucleo emergono brandelli di piastrelle e altri materiali di risulta, metalli compresi. Le pareti di cinta un tempo erano del tutto ricoperte da bassorilievi e dipinti murali, oggi parzialmente distrutti o rimossi indebitamente. La grande opera, vincolata dalla soprindendenza, vive nella sua dimensione spaziale ambientale, va percorsa e interrogata, nasconde antri e viali, gruppi statuari di grande formato e piccoli pannelli realizzati con cemento e pittura. Leandro inizia l’edificazione del suo capolavoro nel 1962, lo ambienta nel giardino adiacente al suo personale museo, dove aveva nel frattempo allestito una panoramica della sua attività pittorica e dove ospitava curiosi e scolaresche. Ezechiele osserva la natura e le credenze popolari, da cui estrae esseri dalle fattezze antropomorfe e animali arguiti da un bestiario fantastico. Nella sua pittura, così come nei gruppi statuari del Santuario, emergono altresì espliciti riferimenti all’iconografia cristiana, con scene ispirate alle Sacre Scritture, come la Passione di Cristo, l’Inferno, il Paradiso e il Purgatorio, la Madonna, affiancati a scene profane.
L’incontro sarà pertanto dedicato all’analisi del suo percorso artistico finalizzate a un dibattito attorno ai temi della tutela e della valorizzazione della sua Opera.