Avanguardia elettronica e sinfonia romantica. La musica di Wolfgang Mitterer
Terzo incontro per Inner_Spaces, rassegna dedicata alla musica elettroacustica e all’esperienza uditiva a tutto tondo, in corso all’Auditorium San Fedele di Milano fino a maggio 2018. Ospite della quarta edizione, lo scorso 20 novembre, è stato il compositore austriaco Wolfgang Mitterer, con un omaggio all’opera sinfonica di Anton Bruckner.
L’avanguardia suona vecchia? È il preconcetto che vogliono sfatare gli organizzatori di San Fedele Musica e il collettivo Plunge, guest curator della rassegna di musica elettroacustica che, nella quarta edizione, riprende e approfondisce la tematica della scorsa stagione dal titolo Identità sonore elettroniche.
Parte dell’evento dedicato alla filiera musicale Milano Music Week, conclusosi lo scorso 26 novembre, Inner_Spaces sta promuovendo una serie di incontri con i protagonisti dell’avanguardia elettronica di oggi, quelle chicche che colpiscono dritto al cuore e che indicano le basi per un ascolto consapevole della musica. Anche la modalità di fruizione è qui rinnovata con un’orchestra di ben 50 altoparlanti ‒ un unicum in Italia ‒, il cosiddetto Acusmonium Sator, tecnologia ideata su disegno del progettista elettroacustico Eraldo Bocca.
Il termine “acusmonium” deriva dal greco e indica un “teatro sonoro”, ovvero una modalità di ascolto in cui non è possibile rintracciare visivamente la sorgente acustica. In termini musicali la fruizione dovrebbe avvenire al buio completo per far sì che nasca il coinvolgimento del pubblico derivante dal suono spazializzato e immersivo che crea l’illusione della tridimensione.
IELASI E MITTERER
Alle 21:30 all’Auditorium San Fedele, in una sala gremita, si spengono le luci per accogliere il musicista e compositore Giuseppe Ielasi (Milano, 1974), che apre il concerto di Wolfgang Mitterer presentando in prima assoluta Untitled, 2017. La presenza di Ielasi è rivelata solo dalla performance live del laptop che diffonde una musica ovattata e particellare. Nei primi minuti il pubblico stenta a riconoscere i suoni di Ielasi, che si rapprendono a mano a mano in un universo pacificante fatto di glitch accennati e timidi. Nella penombra della sala gli spettatori sono cullati da rumori come di elettrodomestici del futuro: suoni di accensione e funzionamento ‒ un funzionamento però non facilmente ricollegabile a uno strumento in particolare ‒, suoni sommersi in lande desolate e ventose, una vita interna in cui la presenza dell’uomo sembra esclusa. La composizione di Ielasi non inquieta, semmai sembra predire gli sviluppi di una tecnologia al di fuori del controllo umano, che si risolve però in una dimensione di calma.
UN APPROCCIO SURREALISTA
Con Wolfgang Mitterer (Lienz, 1958) l’atmosfera cambia e si fa più movimentata. Le luci si accendono ma il pubblico sembra attendere in estremo silenzio e raccoglimento: fogli di plastica sgualciti, biglie di vetro e misteriosi oggetti atti a percuotere le corde del pianoforte a coda; con questi congegni il maestro Mitterer porta avanti la sua performance acusmatica dove la presenza fisica e visiva è fondamentale perché altrettanto affascinante. Materia prima del concerto sono i numerosi frammenti di musica classica estrapolati dall’immenso archivio dell’etichetta Col Legno, che il compositore contamina con tracce sonore personali. Nella sua performance durata circa un’ora e mezza Mitterer costruisce una babele uditiva che traccia un filo rosso con la sperimentazione della musica concreta vecchio stampo.
Un omaggio al compositore romantico Anton Bruckner, presente nell’opera magna di Mitterer con stralci sinfonici e orchestrali. Ai sample di ottoni e archi si uniscono campionamenti di rumori meccanici (telefoni, campane) e naturali (acqua, api che sorvolano la stanza) che, diffusi dal sistema acusmatico, danno un buon effetto di virtualità.
L’approccio di Mitterer è surrealista, quasi un cadavre exquis dove viene archiviata l’immensa e più alta cultura musicale del secolo. Da Bruckner a Mozart, passando per i grandi compositori della classica, il maestro austriaco sembra porci la questione su come riabilitare tale patrimonio attraverso i dispositivi elettronici, come riattualizzarli, ma anche come rintracciarli negli espedienti della cultura musicale massificata.
Due le composizioni presentate: Hallo Mr. Bruckner e una sintesi di Music for checking e-mails… Giving the illusion of depth, che nasce nel 2009, ma viene riadattata per la regia acusmatica. Le e-mail a cui ci si riferisce sono da intendersi meno come un carteggio e più come un dialogo costante con i classici, in cui diverse voci si contraddicono, stonano, stridono e si sovrappongono, creando a volte delle parvenze di melodia.
In entrambi i casi ‒ sia nelle composizioni di Ielasi che di Mitterer ‒ è costante la sensazione di vivere in un mondo disgregato in cui il senso sembra quasi vivere al di fuori dell’uomo.
‒ Martina Lolli
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