Ancora fiere in Florida: inaugura l’anno The Palm Beach Modern+Contemporary del colosso Art Miami
Si svolgerà dall’11 al 15 gennaio 2018 nei Martin Luther King’s day e in un tendone di 6000 mq. La fiera è alla sua seconda edizione ed è l’ottava del bouquet di Art Miami Group con fiere che si estendono da Miami a New York.
Non sono bastati gli affari, la folla, le curiosità e la miriade di fiere che ogni anno attraggono il pubblico proveniente da tutto il mondo per Art Basel Miami Beach a chetare il bisogno di arte contemporanea nello Stato della Florida. Il 2018 si apre infatti con un nuovo appuntamento fieristico che si tiene però a Palm Beach, a 120 km da Miami. Si chiama The Palm Beach Modern + Contemporary Fair e a lanciarla è il colosso di Art Miami Group, che detiene la proprietà del marchio della fiera omonima, di Context e di Aqua che si svolgono a Miami durante ABMB, di Art Wynwood, l’appuntamento che copre i cosiddetti “giorni del Presidente”, date festive negli Stati Uniti, e che si svolge nel quartiere della street art, di Art New York e di Context New York che si tengono a maggio nella settimana della Frieze Art Fair d’oltreoceano.
LA CANCELLAZIONE DI ART SOUTHAMPTON
L’evento di Palm Beach invece apre i battenti l’11 (fino al 15) gennaio, durante i Martin Luther King days. La formula è quella classica del tendone, posizionato tra CityPlace e l’Hilton Hotel, svolgendosi su una superficie di 6000 mq. L’evento, che ha tra i main sponsor Christie’s International Real Estate, è stato lanciato nel 2016 ed è andato a sostituire idealmente nel bouquet di Art Miami Group, – ormai nel panorama da 28 anni -, la fiera dell’East End di Long Island Art Southampton, cancellata nel 2017. Nick Korniloff, figura di spicco del gruppo Art Miami aveva commentato la chiusura dicendo che i costi dell’operazione e le difficoltà sul territorio non erano giustificati dal mercato, sicuramente non aiutato dal periodo estivo in cui si svolgeva (a luglio solitamente). “Ci sono troppe distrazioni sociali negli Hamptons”, aveva concluso “e i collezionisti a luglio non sono nel mood da compratori”. Nello stesso anno la piazza degli Hamptons si svuotava ulteriormente con la cancellazione anche di Art Hamptons, marchio di Urban Expositions, un gruppo di Atlanta che produce anche Art Aspen, Houston Fine Art, Palm Springs Fine Art Fair e Sculpture Objects Functional Art e Design di Chicago.
LA FIERA DI PALM BEACH
Ma tornando a The Palm Beach Modern + Contemporary Fair, la composizione degli stand è varia, con gallerie che provengono da tutto il mondo: Giappone, Europa, Canada e naturalmente Stati Uniti e Sud America. Tra queste uno zoccolo duro di gallerie di New York come C Fine Art, Boccara Art, Berry Campbell. Poi spazi di Parigi come 55Bellechasse, da Londra come Gilden’s Arts, da Tokyo come Yukufu Gallery. Non ci sono spazi italiani, fatta eccezione per Jerome Zodo, nata nel 2010 a Milano, ma ormai trasferita definitivamente a Londra. Partner dell’iniziativa è l’Ann Norton Sculpture Gardens che sarà sede satellite e della mostra “della fiera” che celebra l’artista israeliano Boaz Vaadia, nato nel 1951 e scomparso nel 2017, con le sue magnifiche sculture. Non mancherà una mostra, nello stand di 55Bellechasse, dedicata all’arte dell’ex bassista dei metallica Jason Newsted: la vendita delle sue opere sarà devoluta alla Perry J. Cohen Foundation, una organizzazione per la promozione dell’arte, dell’ambiente e dell’imprenditoria giovanile. Il Cultural Council di Palm Beach organizzerà inoltre una retrospettiva dedicata a Newsted.
– Santa Nastro
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