Papagna experience. Un nuovo museo invisibile in Valle d’Itria
Un collettivo di creativi – sceneggiatori, registi, fotografi, sound designer – si rimbocca le maniche per il bene del loro paese, Ceglie Messapica. Insieme – grazie a un finanziamento della Presidenza del consiglio dei ministri – danno vita a un museo invisibile. Non di storia, ma di esperienze umane
Al sud è il nome assegnato a una tipica bevanda che un tempo veniva somministrata ai bambini per favorire il riposo. Ma “papagna” vuol dire anche “pugno o ceffone sul viso”. Oggi assume un nuovo significato diventando anche un museo invisibile diffuso, che chi approderà a Ceglie Messapica – straordinario centro storico, immerso nella Valle d’Itria ma ancora (per fortuna!) inesplorato dal turismo di massa – potrà provare gratuitamente fino a fine marzo. Un libretto, uno smartphone, un visore e una cuffia: sono gli strumenti che bisognerà adottare per immergersi in una narrazione stratificata e a tappe ideata e curata da un collettivo di creativi coordinato da Nicola Zucchi, Mirko Lodedo e Domenica Ligorio.
MA COS’È PAPAGNA?
Una volta ritirato il kit dalla biblioteca del Palazzo Ducale del paese, i visitatori sono tutti invitati a percorrere, in gruppo o in solitaria, le piccole vie che costituiscono un dedalo tra balconi, corti, finestre sgarrupate e tanti gradini. Salite e discese tra vicoli sgarrupati o avvolti da alberi e fiori, che invitano il visitatore (attivo) di questo museo (invisibile) a immergersi in storie differenti. Non aspettatevi approfondimenti o nozioni storico-artistiche: quello che la crew di Papagna intende perseguire è una sceneggiatura persistente in cui si sovrappongono relazioni tra persone, spazi interni ed esterni, full immersion in luoghi paradigmatici della fantasia. In piedi o seduti su uno dei mille e oltre gradini di questo centro storico chiunque potrà compiere un’esperienza che è didattica nella misura in cui insegna che ogni luogo può raccontare anche storie non immediate, non legate alla sua stessa storia sociale, architettonica o culturale. Le storie che si potranno vedere e ascoltare sono infatti legate a un presente sfaccettato e plurale, in cui riconoscersi o grazie alle quali lasciarsi andare. C’è una piazza sopraelevata rispetto al manto stradale. C’è un palazzo dalle cento stanze di fronte e poi tre o quattro panche. In quel luogo, smartphone geolocalizzato e mappa alla mano, è prevista la visione di uno dei video più interessanti: un gruppo di persone, tra cui due bambini, nuotano e danzano in una piscina o in una porzione di mare. Le musiche di Lodedo avvolgono le immagini, si intrecciano con loro, concependo un tappeto sonoro di consistenze e dissolvenze. Realtà aumentata, cortometraggi in VR (Virtual Reality) e 3D, ma anche graphic novel digitali, racconti sonori immersivi, dialoghi in forma di chat: tutto questo è Papagna experience.
LE PAROLE DEL TEAM
“Ceglie Messapica non ha speciali attrazioni turistiche, partiamo quindi dal presupposto che siano le persone i veri attrattori culturali di un territorio”, racconta Domenica Ligorio. Per Nicola Zucchi, sceneggiatore bergamasco approdato qui per amore, “chi intenderà fare l’esperienza di Papagna sarà un flaneur, invitato a perdersi nella città e nella realtà. Il centro storico custodisce delle storie, quasi delle graphic novel. Bisogna solo scoprirle, perlustrandolo con il kit di Papagna”.
– Lorenzo Madaro
https://www.facebook.com/papagnaexperience/
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